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Gen Z: l’identikit dell’ultima generazione di giovani consumatori, che pone nuove sfide alle marche

Autore: Redazione


Se ne è parlato ieri, nell’incontro organizzato, a Milano, da Kantar Millward Brown. Interventi di GroupM e GreyUnited

Mentre i professionisti di marketing, comunicazione e media si sentono sempre più a loro agio nel parlare di Millennials e molte aziende si sono oramai attrezzate per gestirne e intercettarne preferenze e comportamenti, una nuova generazione di giovani consumatori sta formando la propria personalità e identità sociale in un contesto post-Millennials. Come ingaggiarli? Se ne è parlato ieri nell’incontro organizzato a Milano da Kantar Millward Brown che ha focalizzato l’attenzione dei Marketers sui consumatori di domani, i Centennials o post-Millennials, sulla loro predisposizione all’engagment, sugli atteggiamenti nei confronti delle attività di comunicazione delle marche, con la presentazione di alcuni risultati dell’ultima edizione dello studio globale AdReaction e di uno studio esclusivo effettuato sui Centennials italiani. Interventi di GroupM e GreyUnited, sister-company nel gruppo WPP, cui Kantar Millward Brown appartiene, hanno poi integrato gli insight di ricerca con l’esperienza d’agenzia nelle strategie di Brand engagement.

L’apertura di Federico Capeci

La prospettiva sociologica del contesto generazionale e l’evoluzione delle nuove generazioni sono emerse nell’apertura di Federico Capeci, Chief Digital Officer & CEO Kantar Millward Brown e Kantar TNS (le divisioni Consumer Insights del gruppo Kantar). Autore del libro “#Generazione 2.0” sui Millennials italiani (2014), Capeci ne ha studiate caratteristiche sociali e di atteggiamento nei confronti dei brand ormai da alcuni anni. “Lo S.T.I.L.E. delle nuove generazioni impone alle aziende di ripensare in modo profondo le modalità di interazione e ingaggio delle loro marche nei confronti di questi target. Molte aziende - le più smart e lungimiranti - si sono già attrezzate ridefinendo la propria organizzazione e i processi per la gestione delle attività di comunicazione esterna. Molte altre, no. Ma anche chi si è già mobilitato per affrontare le sfide portate dai Millennials, deve oggi considerare le implicazioni derivanti dall’avvento di una nuova generazione, la Gen Z, che presenta caratteristiche ancora più marcate dei suoi predecessori”, ha commentato Federico Capeci. “La prima corte di questa nuova generazione, oggi 16-19 enni, rappresenta un target estremamente rilevante per molte categorie e marche – ha continuato Capeci -.  Comprenderne le aspettative, gli atteggiamenti e i valori che guidano i loro comportamenti è quindi fondamentale per gestire lo sviluppo dei brand”.

L’intervento di Federica Setti

“Uno sviluppo che evolve verso una metamorfosi dei media che rende la comunicazione sempre più “addressable” e 1-to-1 – ha commentato Federica Setti, Chief Research Officer, GroupM -. Con la moltitudine dei dati a nostra disposizione, possiamo sviluppare comunicazioni sempre più precise e mirate. Le marche hanno una grande possibilità: quella di poter aprire conversazioni e rafforzare relazioni con la propria audience con messaggi specifici tailorizzati. Solo ascoltando il consumatore, analizzando survey e dati, con ampiezza (mole) e con granularità (profondità) abbiamo la possibilità di individuare insight di valore per campagne efficaci”.

Lo studio AdReaction

Da AdReaction Gen X, Y,  Z alcuni rilevanti insight sulle generazioni più giovani: è la prima analisi condotta su scala mondiale che analizza i comportamenti, gli atteggiamenti e la risposta alla comunicazione di tre generazioni a confronto ed è il primo grande studio di analisi delle risposte dei giovanissimi (generazione Z) ai diversi formati pubblicitari, per fornire alle aziende indicazioni su come ingaggiare efficacemente questo target. Ha ascoltato quasi 24.000 consumatori in 39 paesi e ha evidenziato come musica e humor siano due leve fondamentali per catturare e coinvolgere i Gen Z e soprattutto quanto sia difficile ottenere la loro attenzione riducendo la loro naturale inclinazione a skippare qualsiasi comunicazione.

I Gen Z, cresciuti nell’on demand

“I Gen Z sono cresciuti in un mondo on-demand dalle scelte infinite, e questo ha contribuito a definirne i gusti e le aspettative nei confronti della pubblicità - ha detto Roberto Rossi, Head of Media & Digital di Kantar Millward Brown -. Sono attratti da comunicazioni che stimolano la loro creatività offrendo la possibilità di scegliere o influenzare ciò che accade. Trovano naturale poter scegliere se, quando e come interagire con le marche; pretendendo di mantenere una posizione di controllo”. Nati in un’epoca di crisi finanziarie, instabilità politica e minaccia terroristica, i Gen Z sono pragmatici e tendenzialmente diffidenti nei confronti delle marche. Possono essere capaci di grande fiducia nei confronti dei Brand, ma si tratta allora di una fiducia costantemente messa in discussione: testata. Sanno anche essere intraprendenti e collaborativi. Amano creare. smartphone-first, impazienti con le marche che non sanno offrire esperienze connesse in grado di arricchire l’esperienza offline. Molto più consapevoli – rispetto alla generazione precedente – della propria privacy, pretendono un’assoluta trasparenza dalle marche. Assolutamente e costantemente immersi nel digitale, non sono particolarmente affascinati dagli aspetti puramente tecnologici. Il digitale è un mezzo che permette di amplificare una esperienza di marca, prodotto, servizio o relazionale, e per questo si aspettano immediatezza e grande coerenza nella brand experience complessiva. La nuova generazione è più incline all’utilizzo di AdBlocking. Si destreggiano abilmente con la tecnologia. Sono particolarmente infastiditi dalle interruzioni e intrusioni e più interessati a iniziative di branded content; in particolare quando sono coinvolte le loro celebrities.

Ma cosa fanno online?

“Creano diverse immagini di sè, che condividono con micro-cerchie di amici – ha aperto Michela Russo, Senior Client Director, Kantar Millward Brown -. Giocano con la loro identità e con i propri account, su cui esprimono sperimentazione e scoperta. La fiducia nei confronti della marca diventa “on demand”, deve essere sempre riconfermata e motivata, attraverso il racconto del ruolo del Brand nella vita delle persone, o agli aspetti più funzionali dei prodotti. Vogliono capire, scegliere, lasciarsi incuriosire. Vivono l’istantaneità e dunque, la rilevanza conquistata da un Brand deve essere frequentemente riconfermata, non è per sempre!”. “Ingaggio è creazione di empatia – ha detto Pino Rozzi, President & Ceo @GreyUnited -. Come? Molto visual, niente slang... non siamo credibili. Altro punto rilevante: la gestione del tempo: si annoiano, vogliono sempre nuovi stimoli. Sono phygital ed il mobile è  il loro ponte fra fisico e digitale. Oggi la comunicazione deve tenerne conto evolvendo verso lo storydoing, la possibilità per il nostro target di agire, essere creativo, fresco produttore di contenuti”. “Nessuna generazione è ‘monolitica’ e la Gen Z non fa eccezione presentandosi con tante sfumature al suo interno - ha concluso Roberto Rossi -. Tuttavia, le aspettative ed il costante ed incondizionato accesso alla tecnologia di questa nuova generazione, si esprimono in atteggiamenti e comportamenti che rappresentano importanti sfide per le aziende. Non solo in merito alle modalità di comunicazione, ma anche e soprattutto in relazione al concetto di autenticità e trasparenza di marca in un mondo digitale”.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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