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Gaetano Polignano, c.m. Tradelab, descrive i sei trend del programmatic per il 2016

Autore: A Rocca


L’accoppiata video/mobile, nuovi canali, experience cross canale, unione creatività/automatizzazione, big data e risposta all’ad blocking

Gaetano Polignano, country manager per il nostro Paese di Tradelab, azienda francese attiva nel programmatic advertising, saluta il nuovo anno con una lista di 6 previsioni su quelli che saranno gli highlight del 2016: nuovi canali, cross device, monetizzazione dei dati da parte delle aziende e molto altro per raccontare come evolverà il settore dell’acquisto automatizzato.

 Video + Mobile: la coppia perfetta del 2016

Il 2016, non sarà l’anno del mobile, o almeno non solo. Il 2016 sarà l’anno del video su mobile. Secondo recenti studi, il mobile nel 2016 diventerà il primo dispositivo per fruizioni di video con una crescita del 34,8% e il video, che già oggi rappresenta 1/8 della spesa advertising in programmatic, nel 2016 raggiungerà un valore di 64 milioni di euro in Italia. Una delle sfide che i brand dovranno affrontare sarà quindi creare del contenuto specificamente destinato a mobile e tablet, adattando gli spot tv alle regole e alle abitudini dei consumatori sui dispositivi mobili. Aspetto non da meno, il video su mobile aiuterà i brand a coinvolgere sempre di più le fasce d’audience più giovani, ormai da qualche anno mobile first.

New Channel in arrivo

Il programmatic è una tecnologia che si muove in fretta, l’automatizzazione degli spazi pubblicitari è al momento possibile su computer, mobile e tablet e, nel corso del 2015, sono stati fatti i primi passi per estendere le capacità del programmatic anche a canali come la televisione, le internet radio come Spotify e la distribuzione degli annunci automatizzati in Out of Home. Il 2016 sarà l’anno in cui, dopo i primi tentativi, questi nuovi device acquisteranno sempre più rilievo e importanza nel settore, accompagnando anche l’ingresso dei wearable nel mondo dell’acquisto automatizzato.

 User Experience: dal multi al cross device

Con l’aumentare dei device, aumentano anche gli utenti utilizzano più schermi per convertire. Quello che occorre è uno storytellig non solo multicanale, ma capace di essere cross canale. Grazie a sistemi sempre più efficienti è possibile costruire dei ponti tra i differenti device e degli scenari di targeting o di retargeting sempre più adatti ai comportamenti dei consumatori. Il cross device è già sul mercato, ma sarà dal 2016 che le sue potenzialità verranno pienamente sfruttate.

 Creatività e automatizzazione: l’unione fa la forza

Sfruttare le nuove tecnologie per personalizzare anche la creatività e il messaggio è la nuova sfida che dobbiamo cogliere nel 2016. Il dato deve essere considerato a favore della creatività, solo così la rivoluzione programmatica sarà veramente compiuta. Agenzie e marketers devono entrare nell’ordine di idee che ogni canale e device ha bisogno di una creatività adatta, non è più possibile pensare di declinare gli stessi formato su ogni media. Una soluzione? Ampliare l'uso delle Dynamic Creatives Optimization: banner dinamici il cui contenuto può variare in tempo reale in funzione degli utenti.

 Sviluppo dei Big Data: il vero potere nelle mani degli inserzionisti

A livello di Big Data, nel 2016 la tendenza chiave sarà la progressiva monetizzazione da parte delle aziende dei loro first party data. Queste informazioni potranno interessare brand di prodotti a grande consumazione il cui sito non ha un reach molto elevato. Nel settore alimentare, ad esempio Carrefour ha creato Carrefour Media, concessionaria che si occupa anche della vendita dei propri dati ad altre aziende. Acquistando i dati di retailer come Carrefour, le marche entrare in possesso di informazioni precise sul comportamento degli utenti che gli permetteranno di avere una visione migliore della loro stessa audience, indispensabile per una buona campagna in programmatic.

 Adblocking: la fine del retargeting selvaggio

Il fatto che il 12,8% degli italiani abbia installato un adblocker sul suo computer è un segnale da cui l’industry dell’advertising non può più prescindere. L’audience è stufa di retargeting selvaggio, formati iperimpattanti che disturbano la loro esperienza di navigazione e il mondo dell’advertising deve fare i conti con questo sentimento. Il programmatic anche in questo caso si porrà quest’anno come soluzione: una pubblicità ad un target profilato, con un capping di ripetizione preciso in funzione dell’interesse dimostrato dall’utente, formati che cambiano a seconda della posizione dello stesso nel funnel di conversione sono la risposta giusta per ridare alla pubblicità il ruolo di servizio che, per troppo tempo, è rimasto in secondo piano.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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