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Fcp-Assointernet: investimenti 2015 a 463 milioni

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Un risultato in lieve contrazione che non tiene conto della raccolta dei colossi hi tech, su tutti Facebook e Google, responsabili della crescita del mercato. Per gli editori la sfida si gioca sul mobile, campo in cui le due società giocano in una posizione di vantaggio competitivo

Un 2015 in chiaroscuro quello della pubblicità online che chiude con un giro d’affari di poco superiore a 463 milioni di euro, secondo quanto indicano i dati Fcp-Assointernet rilasciati nella giornata di ieri. Un risultato in contrazione dello 0,7% rispetto ai 466,876 milioni fatti segnare nel 2014 e che non tiene conto della raccolta dei colossi hi tech che sulla base delle analisi del Politecnico rivelate in occasione dell’ultimo Iab Forum di Milano, quindi condotte con metodologie differenti, può essere stimata in una forchetta tra 1,4 e 1,6 miliardi di euro, con Google intorno a 1 miliardo e i vari Facebook, Twitter, Microsoft (con le sue properties ora in concessione ad AOL, che aderisce a FCP-Assointernet) a spartirsi il resto della torta, con il social di Mark Zuckerberg in netto vantaggio sugli inseguitori.

Fpc-Assointernet: soffrono le concessionarie tradizionali

Dunque, anche internet pare essersi fermato. Un fenomeno dovuto non tanto alla domanda, la cui quota incrementale finisce quasi esclusivamente nelle tasche di Google e Facebook, quanto all’offerta delle concessionarie “tradizionali” che, oltre a soffrire la concorrenza degli over the top, faticano non poco a individuare nuove fonti di monetizzazione e nuovi modelli per mantenersi in contatto con i propri utenti sempre più multipiattaforma e sfuggenti. Come dimostrano i recenti esempi di AMP e Instant Articles (le piattaforme mobile di news di Big G e Facebook): non è un caso che i publisher abbiano manifestato interesse per queste soluzioni, che vanno a semplificare l’esperienza utente e riescono con molta più efficienza a creare punti di contatto tra le testate e le loro audience  cross-device, con il mobile al centro.

Mobile, l'inerzia è dalla parte degli OTT

Ed è proprio su questo fronte che si gioca la vera sfida degli editori: un settore che nel 2015 è valso il 21% del mercato (fonte Politecnico di Milano) ma in cui l’inerzia è, ancora una volta, tutta dalla parte di Facebook e Google, con gli editori FCP-Assointernet che faticano a trovare soluzioni per monetizzare opportunamente gli spazi adv su questo canale che per loro vale appena il 5,9%, o poco più di 27 milioni (FCP-Assointernet). Una quota in crescita ma che appare ancora troppo limitata guardando al tempo speso su questi dispositivi. Non va molto meglio sul fronte video, notevolmente sbilanciato in favore delle aziende californiane: Google controlla YouTube mentre dalle parti di Menlo Park hanno appena fatto sapere che sul social vengono visualizzate 100 milioni di ore di video al giorno a livello globale.

Le sfide del mercato

Per quanto riguarda la domanda, c’è poco da dire: i prodotti di Facebook e Google sembrano funzionare e soprattutto attraggono masse critiche di utenza, oltre a offrire target più profilati. Vale per tutti quanto dichiarato da Sir Martin Sorrel, che ha confermato anche per il 2016 l’intenzione da parte di Wpp, di cui è ceo, di continuare ad aumentare a livello globale la spesa su Facebook e Google. Una scelta che non sorprende più di tanto. Gli editori italiani, compresa la coda lunga, e le rispettive concessionarie non sembrano, almeno nel breve termine, in grado di colmare questo gap. Tra le soluzioni più spesso auspicate vi è la necessità di fare sistema, uno scenario che, fatti salvi pochi esperimenti rimasti più o meno tali, finora non ha mostrato di poter costituire una valida alternativa all’offerta proveniente dai giganti Usa. E non è un problema solo italiano.

FCP-Assointernet-Dicembre-2015png_Page1I dati di dicembre di FCP-Assointernet, chiusura a +0,5%

Venendo ai dati, internet a dicembre ha segnato una leggera crescita dello 0,5%, con il Web a -3,7%, il Mobile a +87,6%, il segmento Tablet a +36,2% e Smart Tv/Console a +118,6%, a certificare lo spostamento dei budget su mobile anche sul fronte delle concessionarie FCP. “Per le concessionarie associate FCP-Assointernet dicembre si conferma il mese più rilevante per fatturato, con un’incidenza dell’11,5% sul totale. Il leggero incremento rispetto al 2014 rappresenta dunque un risultato positivo che porta la chiusura 2015 a -0,7%. Per il web monitorato dall’osservatorio l’anno appena concluso è stato caratterizzato da un andamento non lineare con un progressivo recupero nel secondo semestre, che registra una crescita dell’1,4% rispetto al 2014. Molto positivo il risultato della componente “Mobile” cresciuta del 26% nell’anno, con un incremento della propria quota sul fatturato totale che raggiunge il 5,9% rispetto al 4,7% del 2014”, sottolinea il presidente di FCP-Assointernet, Giorgio Galantis.


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Tv

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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