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OkNetwork, il momento della trasformazione passa per l’OkDay 2017

Autore: D Sechi


L’ormai classico evento della piattaforma quest’anno viene suddiviso in due giornate, 29 e 30 settembre. Ricco come non mai il parterre di ospiti: da Federico Buffa a Marco Montemagno. Ce ne parla Mario Moroni, ceo del gruppo

Svegliarsi una mattina, senza farsi abbattere dall’insistenza della sveglia, e decidere che sì, è ora di fare dei cambiamenti. Non proprio le classiche pulizie di primavera, e neanche un cambio nell’acconciatura dei capelli, bensì qualcosa di più profondo, meditato, una vera e propria trasformazione: personale, legata agli affetti, professionale, filosofica (?), parziale, totale, progressiva.
Mario Moroni il camaleonte
Lo dicono spesso i saggi: cambiare per non essere dimenticati, trasformarsi per ripetere sempre lo stesso schema rischiando di annoiare se stessi e pure il prossimo. Trasformazione, facile, che ci vuole? Voglia, coraggio, fantasia, audacia, tempo, ma qui si rischia di scivolare subito nel campo delle scuse, del “perdonate, ma avevo da fare, magari domani… “. In Lombardia abita Mario Moroni, ceo di OkNetwork, agenzia digitale, piattaforma di intrattenimento sociale basata sugli interessi degli utenti (come raccontano i risultati di una veloce ricerca su Google). Ma tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro, anzi sta già mutando. Perché Moroni è un tipo che non sta mai fermo, consumato dall’ambizione, spinto dalla voglia di cambiare le carte in tavola, di perfezionare un modello di business sempre inedito o almeno al passo con i tempi. Un po’ come David Bowie, camaleontico fino allo stremo, come Steve Jobs, come Madonna Luisa Veronica Ciccone, continui cambiamenti di costume, adeguamenti al tempo che scorre, in maniera intelligente e creativa.
Parterre prestigioso
E, guarda un po’, Moroni decide di celebrare il suo massimo interesse, il culto della trasformazione, dedicandogli l’evento che ogni anno certifica l’attività della sua creatura: l’OKDay (sito). Riflettori puntati prima di tutto sul pianeta digitale, il primo a essere impegnato in continui e naturali cambiamenti, refresh, aggiornamenti, quasi obbligatori per non rischiare di perdersi per strada. Ma c’è di più e a raccontarlo c’è un programma che vede un parterre di ospiti vario e decisamente sorprendente. A discutere di trasformazione ci sarà Federico Buffa, cresciuto come avvocato, divenuto raccontatore di eventi sportivi, prima basket, poi tutto il resto e oggi ammirato e acuto showman, capace di andare oltre la narrazione; Marco Montemagno, richiestissimo guru della moderna era tecnologica, dispensatore di curiosità, consigli, dritte, punti di vista, pillole di saggezza; Germano Lanzoni, attore, performer, voce ufficiale del Milan all’interno della Scala del Calcio e, soprattutto, il Milanese Imbruttito, uno dei più celebri cult del mondo digital e social. E ancora: le costruzioni di Lego Group, le attività di Tok.tv, gli eventi di Web Marketing Festival (Il programma completo).
Uno scorcio di Le Robinie Golf Club & Resort
Un evento diverso dai canoni classici
L’OKDay cambia pelle e assume connotati che vanno ben al di là della realtà di una startup nazionale. Cresce, guarda in grande e lo dimostra anche la location: Le Robinie Golf Club & Resort, in Via per Busto Arsizio, 9, a Solbiate Olona VA, fuori dalla città, a contatto con la natura, una fotografia di estremo relax. E come sta Mario Moroni? Stressato? O in piena trance bucolica? No, Moroni è calmo e deciso: «L’OKDay questa volta esce fuori dagli schemi, dei consueti eventi incentrati e dedicati al digitale. Ci siamo allontanati dal modello più celebre, quello dello IAB: l’OKDay quest’anno sarà a numero chiuso, a pagamento, avrà quindi una dimensione numerica ben precisa, che permetterà di guardarsi realmente negli occhi, di partecipare in maniera convinta. I partecipanti troveranno pane per i loro denti: corsi, party, meeting, approfondimenti. E la risposta è stata più che confortante. A testimoniarlo anche i nove sponsor (BP SEC, ClipGroup, MailUp, Criticalcase, Innova, Pixartprinting, Seeweb, Semrush, SFT Consulting) e 16 media partner che ci accompagneranno nella due giorni».
Gira il mondo gira
Dopo quasi 20 anni di frequentazioni professionali ed entusiaste del rete e dei suoi dintorni, Moroni, secondo lei che strada stanno prendendo imprenditoria e tecnologia, in un’epoca dominata dai discorsi su automatismi e AI? «Credo che dovremmo avvicinarci e abbracciare un modo di pensare e agire più legato alla creatività. Le tipiche realtà operative tramontano, tutto appare sempre più automatico, e allora o costruisci un qualcosa di super verticale, oppure ti lanci verso una dimensione più creativa. Perché solo così puoi trasformare in maniera continua tutto quello che viene immagazzinato e filtrato dalla tecnologia. Oggi c’è più spazio per l’intrattenimento, un modo differente di vivere il social, per vendere adv, per scoprire i comportamenti, per svelare semplicemente come stiamo». Ci sono ancora dei settori per così dire vergine, ancora non totalmente esplorati dal digital? «Certo che sì: la finanza, il farmaceutico. Magari ne parleremo all’OKDay». Trasformisti e camaleonti, siete avvisati.  

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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