ABBONATI

Sorrell: «S4 Capital si concentrerà sul digitale. Cannes e giugno non per forza luogo e periodo migliori per discutere delle sfide della industry»

Autore: Redazione


L’ex chief executive officer della holding internazionale WPP è tornato al Festival nel giorno in cui si è concluso, partecipando a un dialogo spinoso con Ken Auletta. Tra i temi discussi, il delicato rapporto tra Facebook e Google, la sua nuova società, le accuse che ne hanno portato all’estromissione dal vertice di WPP, il ruolo delle consultancy e anche la manifestazione francese

Sir Martin Sorrell non è certo il tipo che si fa intimidire. Anzi, forse è proprio lui a cercare di mettere alle corde gli altri. Si è presentato venerdì scorso, ultimo giorno del Festival, nella stessa Cannes che ha criticato lo scorso anno senza la giacca di Ceo di una delle sei holding che dominano la advertising industry e, cioè, WPP; ma non ha mollato un colpo in un botta e risposta in stile pugilistico con l’autore del libro “Frenemies”, Ken Auletta. Dalla visione del mercato alla sua società, da uno scandalo sessuale smentito dalle indagini alle riflessioni, ribadite, sul timing e la location del Festival stesso, gli argomenti non hanno seguito un vero e proprio filo conduttore, ma hanno avuto più la forma di uno scambio di colpi. Senza reticenze.

Le linee guida di S4 Capital

Sorrell, innanzitutto, ha dato indicazioni sulle linee guida che sosterranno la sua nuova creatura. S4 Capital si concentrerà sulle novità, sarà basata totalmente sul digitale e punterà su «agilità, velocità, coordinazione e dislocazione, sia in termini di servizi sia di clienti. Avrà le capacità per gestire brand nazionali e multinazionali, su mercati locali o su quello globale». Con particolare attenzione alle aree in forte sviluppo, «per esempio l’India, che diventerà la nazione più popolosa al mondo». Europa e Stati Uniti sono mercati saturi, «bisogna puntare su aree diverse e questo si può fare attraverso due strade, quella tecnologica e quella geografica. La seconda è la più facile da immaginare», ha aggiunto.

Su WPP

Durante la conversazione, durissima, con Auletta, è stato aperto anche il capitolo WPP. Pure in questo frangente, Martin Sorrell ha negato di aver speso inappropriatamente dei soldi aziendali e ha affermato di essere, sì, un capo duro, ma di non essere stato crudele con i suoi colleghi. «Chiedevo solo standard molto alti. L’inchiesta del Financial Times da cui sono emerse queste ipotesi è stata probabilmente condotta sulle persone sbagliate. Ho diverse email in grado di smentirli. Inoltre, dalle indagini, sono risultato innocente. Nonostante ciò, la situazione era diventata insostenibile, e per il bene dei clienti e degli investitori è stato necessario arrivare al mio allontanamento».

Le consultancy

Le sei holding più grandi del mondo, sommate, sono più piccole di Accenture. «Le holding si stanno muovendo tutte nella stessa direzione, la differenza tra loro è la velocità con cui lo fanno». dichiara Martin Sorrell. Dall’altra parte, «nel modello delle consultancy, in molti riconoscono conflitti d’interesse. Ma le linee si stanno dissolvendo. Se si considerano gli investimenti fatti dalle società a Cannes, i budget maggiori provengono proprio dalle consultancy. Loro non competono allo stesso livello delle agenzie, ma si riferiscono ai piani superiori», spiega.

Google e Facebook

Se seguono i soldi, i centri media «investiranno sempre più su Google e Facebook, che già ora raccolgono oltre 50 miliardi di dollari dall’advertising. Gli è stato dato l’appellativo di “frenemies”, ma ora sono più friends che enemies. Sono quasi partner. Amazon si sta stagliando come terza forza, specialmente grazie alla sua forza nella search, ma è ancora distante», ha sottolineato Martin Sorrell.

Il parere su Cannes

L’opinione di Martin Sorrell su Cannes non è migliorata dallo scorso anno, quantomeno sul tema della location. «L’anno scorso eravamo abbastanza aperti sull’investire nel Festival. Giugno e Cannes potrebbero non essere, con tutto il rispetto, il periodo e il luogo giusto per concentrare le attenzioni della nostra industry sulle sfide, enormi, che ci si presentano», ha concluso Sorrell.


Tag:

Wpp

img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy