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A IAB Interact Italiaonline smentisce gli stereotipi sul BelPaese, terra d'innovazione

Autore: Redazione


Non tutte le credenze attribuite all’italiano medio sono vere, e, tra pizza, spaghetti e fashion victim, nell’analisi di Andrea Chiapponi, emerge un nuovo volto dello Stivale, quello più tech, disurptive e tra i primi attori del cambiamento

di Anna Maria Ciardullo

La due giorni più attesa del digital advertising è anche la prima edizione di IAB Interact a tenersi in Italia. Allora, chi meglio di Andrea Chiapponi, Chief Commercial Officer BU Large Account di Italiaonline, la prima internet company nostrana, per spiegare alla platea come si posiziona oggi lo Stivale sul piano dei tre temi che hanno anche dato il titolo all’evento: la disruption, la capacità di adattamento e quella di reinventarsi.

Italia e stereotipi

Per farlo, ha scelto un tema particolarmente noto al pubblico straniero, gli stereotipi legati agli Italiani, alcuni smentiti, altri in parte confermati, che però, se analizzati attentamente, mostrano la fotografia di un Paese che lo stesso Chiapponi ha definito “a place to be” per chi crede nella tecnologia e nell’innovazione.

DNA disruptive

«La disruption è nel DNA della nostra storia, basti pensare che siamo rifioriti nei secoli dopo ben 23 invasioni straniere riuscendo a trarre il meglio dalle varie dominazioni. Questo dimostra dunque una certa capacità di adattamento e di reinventarsi nonostante i problemi», spiega Chiapponi. Lo stesso ha poi dimostrato un’altra caratteristica importante degli italiani, quello di essere degli early adopter, technology savvy e fortemente proiettati verso la sperimentazione. Italiaonline ne è un esempio lampante, avendo lanciato i servizi di cui avevano bisogno gli utenti online, e che ancora oggi caratterizzano la consumption digitale, prima dei grandi attori internazionali che, oggi, dominano il mercato.

Guardare al futuro

Per fare un esempio, IOL ha portato gli italiani online con Arianna, il primo motore di ricerca tricolore, nel 1995, ben tre anni prima dell’avvento di Google. Libero video è stato lanciato nel 2005 proprio nell’anno in cui ha debuttato YouTube. Ed è nato in tempi non sospetti anche il primo sito di dating online, Cupido, era il 2001, molto prima di Meetic (ed ecco affiorare lo stereotipo dell’italiano latin lover) dimostrando grandi capacità di guardare al futuro e coraggio nella sperimentazione.  È vera, infatti, la convinzione che ci vede dipendenti dai cellulari. Il nostro mercato è stato uno dei primi a raggiungere la saturazione delle linee mobile in Europa, una rivoluzione, quella dello smartphone, a cui proprio non abbiamo saputo resistere.

Gli italiani e il cibo,  il calcio, la moda

Parlando di stereotipi il cibo non poteva non spuntare nella lista, è vero, gli italiani ne sono ossessionati. Eppure, pare che la pizza non sia nemmeno tra i primi 30 cibi più cercati su Buonissimo, la property di Italiaonline dedicata al food, dove la regina delle ricerche è, invece, la pasta alla carbonara.  Gli italiani, poi, sono fissati con il calcio e la moda. Se da un lato è vero che amiamo le frivolezze, in realtà siamo un popolo di persone informate.

Internet è diventato centrale nella vita degli italiani, che lo usano come principale mezzo per informarsi (anche se non possiamo negare di avere ancora qualche problema a imparare le lingue straniere). Italiaonline ha l’esempio perfetto, che prova anche questo: Virgilio, infatti, è stato il primo sito in Italia a dare notizia dello schianto del Concorde Air France, mentre durante l’attentato alle Torri Gemelle, nel 2001, oltre la metà degli utenti si è collegata al portale per rimanere informata sui fatti.

Un punto di svolta

La crisi economica ha portato enormi cambiamenti, soprattutto nel consumo online. Gli italiani hanno una nuova visione del mondo, sono orientati a usare il web per cercare notizie positive, spunti e idee utili, pareri esperti ma amano anche lo storytelling quotidiano. Italiaonline continua a rispondere alle loro esigenze con i propri servizi, cercando di far sentire gli utenti unici e coccolati e fornendo contenuti rilevanti e personalizzati con uno sguardo sempre pronto a cogliere i trend. Che poi, è un po’ quello che tutti dovrebbero fare per avere successo e portare avanti il settore. L’Italia è, dunque, nel modo più assoluto, un posto dove stare per chi crede nell’innovazione, conclude Chiapponi.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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