In occasione dell’incontro “Back To The Future” dell’IAA Italian Chapter, da lui guidato e dove Mattia Crespi ha delineato i “Nine Urgent Futures”, il presidente di Leo Burnett è intervenuto sul delicato tema rilanciato due giorni fa da AssoCom
Le cose stanno cambiando rapidamente, dall’ecosistema globale all’economia. Dalla Silicon Valley e dagli altri centri dell’innovazione provengono nuovi modelli e nuove tecnologie, mentre nel mondo diversi equilibri impongono una riflessione su come riallineare le nostre organizzazioni e istituzioni. È questo il tema che IAA - International Advertising Association Italian Chapter ha chiesto di sviluppare a Mattia Crespi, futurologo di fama internazionale. Il quale, durante un incontro organizzato ieri dall’organismo guidato da Giorgio Brenna, presidente di Leo Burnett Italia, ha presentato i “Nine Urgent Futures”, cioè i nove elementi che incideranno nel nostro immediato futuro, e ha aiutato a capire come essi stiano ridisegnando la geografia dei nostri sistemi sociali, economici e biologici.
Si tratta di: 1) Distrust; 2) Destabilizing Demographics; 3) Labor of the Future; 4) The AI Factor; 5) Security and Status; 6) Beyond Blockchain; 7) Hyper Globalization; 8) The Science of Well Being; e 9) Perilous Planet. Si tratta di un’analisi alla cui definizione Crespi ha contribuito all’interno dell’Istituto per il futuro, l’hub di innovazione di NATO ACT, IEEE Standards Association e altri centri di ricerca in tutto il mondo, con particolare attenzione all’ecosistema della Silicon Valley. Alla presentazione è seguito un dibattito - condotto dal giornalista economico e finanziario Marco Gaiazzi e a cui ha partecipato, oltre a Crespi e Brenna, anche Anastasia Buda, corporate citizenship in Samsung Electronics Italia - in cui si è trattato del rapporto tra tecnologia ed elemento umano e tra dati e creatività.
I pitch sono un’opportunità
A margine dell’incontro, Brenna ha espresso la propria opinione sul tema delle gare, tornato d’attualità dopo il convegno di AssoCom di due giorni fa. «Non mi piace parlare di cose generiche e vaghe, a maggior ragione se si tratta di un argomento così importante per le agenzie - ha detto -. In realtà, forse a differenza di quasi tutta la industry, io amo le gare e penso che bisognerebbe farne di più, a condizione di vincerle. Leo Burnett, evidentemente, non sta nelle medie del monitoraggio dell’associazione, che parla di una gara vinta su tre, visto che in 25 anni ne ha vinte due su tre di quelle cui ha partecipato. E non mi ricordo nemmeno di aver partecipato a pitch che si siano conclusi con un nulla di fatto. Certo, ci sono anche le gare per i volantini, ma quelle serie, fatte dalle grandi aziende, sono impostate scientificamente e con obiettivi precisi. Invocare rapporti di lunga durata tra azienda e agenzia è un inutile vagheggiamento, la realtà è un’altra, tranne per lo più tra multinazionali e Gruppi di comunicazione. Quindi, le gare sono tutt’altro che da demonizzare, anzi, sono un ineludibile strumento di new business. Certamente ce ne sono tante fatte male, con troppe sigle coinvolte, tempi troppo stretti e mancanza di remunerazioni ma - è quasi banale dirlo - basta non farle. Il problema è che molti predicano bene e razzolano male e qualche volta nemmeno si mettono a predicar bene. È chiaro che un’associazione non può imporre regole a nessuno, è la coerenza da parte di molte agenzie, che manca».
Giorgio Brenna
Presidente Leo Burnett Italia
Dopo la laurea in Economia a Milano e un MBA a New York, comincia la sua carriera finanziaria in Zurich Group e, successivamente, in Waste Management.
Nel 1992 entra in Ogilvy & Mathers come Advertising and Financial Director dove, contribuendo a riorganizzare e rilanciare l’agenzia, viene nominato, pochi anni dopo, Presidente e Amministratore Delegato. Nel 2005 entra in Leo Burnett Group Italia come Chairman e Ceo, e i successi creative e di business che l’agenzia raggiunge fin dall’anno successivo al suo incarico, portano il network a nominarlo, nel 2008, Chairman and Ceo di Leo Burnett Continental Western Europe; nel suo ruolo ha contribuito allo sviluppo di un nuovo modello di organizzazione di business per Francia, Germania, Spagna e Portogallo, Belgio, Svizzera e Italia.
Nel 2016 con il nuovo assetto di Publicis Groupe viene nominato Global Client Leader for Fiat Chrysler Automotive e, nel settembre dello stesso anno, Presidente di Publicis Communications Italia, mantenendo la carica di Presidente di Leo Burnett Italia.
Giorgio Brenna è anche docente al corso Market Insights del Master in Corporate Communication presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Giorgio Brenna è un grande appassionato di motociclismo e ama leggere e viaggiare.
Anastasia Buda
Corporate Citizenship in Samsung Electronics Italia
Laureata in Marketing e relazioni pubbliche presso l’università IULM di Milano, Anastasia Buda costruisce il suo percorso professionale ricoprendo posizioni nel Marketing di diverse aziende multinazionali della Information Technology, con particolare focus sul Marketing Business.
Nel 2008 approda in Samsung, dove ricopre il ruolo di Responsabile Marketing Communication presso la divisione Business.
Dal 2015, inoltre, ricopre, all’interno della divisione Corporate Marketing di Samsung Electronics Italia il ruolo di Responsabile Corporate Citizenship.
Al suo attivo numerose progetti di responsabilità sociale di successo, tra cui la campagna contro il cyberbullismo #OFF4aDAY, la campagna #WRTS, realizzata in collaborazione con Telefono Rosa per supportare le donne vittime di violenza, e Wemogee, la prima app gratuita di instant messaging pensata per permettere ai pazienti colpiti da afasia, e in generale a tutte le persone affette da disturbi legati alla comunicazione verbale, di poter esprimere idee, attività ed emozioni, con i propri familiari e amici.