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Festival of Media: le consultancy e le media agency possono davvero convivere?

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Le prime devo supportare le aziende nella digital transformation, della quale il marketing fa parte, e si stanno strutturando per specializzarsi in quest’area; ma i centri media sono per natura capaci di adattarsi e hanno forti relazioni, specie a livello locale. Ai clienti, dice Chris Hayek, Head of Global Media di Shell, servono entrambe le soluzioni in campo

Le agenzie di consulenza stanno portando avanti una campagna di espansione nel campo del marketing. A capitanarle è Accenture, che negli ultimi 5 anni ha inglobato 17 agenzie e non intende rallentare. Coordinare i processi evolutivi delle aziende, ovvero la digital transformation con la marketing transformation, sembra essere la prospettiva di sviluppo scelta da questi colossi internazionali, intenti a lavorare sui clienti già acquisiti e sottoporgli i nuovi servizi. Le acquisizioni hanno interessato grandi nomi, come l’agenzia creativa inglese Karmarama, integrando così talenti riconosciuti dal mercato che gli hanno permesso di confermare  il proprio livello di affermazione anche sui nuovi campi. Di questo si è discusso durante la seconda giornata del Festival of Media a Roma

Le consultancy e l’evoluzione delle aziende

Ma queste dinamiche hanno creato confusione tra i clienti, incerti sulla struttura a cui rivolgersi. “I marketer subiscono enormi pressioni nel dimostrare che le proprie strategie funzionino e il pensiero di come fare crescere una società è sempre più assillante. Accenture ha un ruolo importante nel rispondere, ne fa il suo core business. La marketing transformation è indissolubilmente legata alla digital transformation, e ci stiamo attrezzando per svolgere la prima allo stesso modo della seconda”, spiega Nikki Mendonça, Global President di  Accenture Interactive Operations. Conoscere già i clienti e costruire insieme a loro la nuova infrastruttura digitale che li compone favorisce la creazione di un rapporto di fiducia e un punto di partenza avanzato nelle discussioni su altri temi. Come per esempio lo sviluppo di un piano marketing.

I centri media e l’evoluzione dei servizi adv

Dall’altra parte però ci sono i centri media, che per natura sono votati al cambiamento. “Le media agency sono nate da una costola delle agenzie creative. Vivevano in seno a loro, ma poi hanno ricoperto un ruolo sempre maggiore, fino a staccarsi e rendersi indipendenti. I centri media sono sottoposti a un processo di evoluzione continua, e siamo  sicuri di imbatterci in un futuro favorevole”, ha risposto Mark Heap, CEO di MediaCom APAC, tra i protagonisti al Festival of Media. Le company stanno affrontando la digital transformation, è vero, e questo significa investire nelle infrastrutture, “ma una parte importante del nostro business sono le relazioni con intermediari che non siano Facebook e Google”. Un’altra parte è la costruzione di soluzioni tecnologiche “che vanno sperimentate. Mentre si evolvono le aziende si evolvono anche i servizi pubblicitari”, continua Heap.

L’interesse dei clienti

Le considerazioni di Chris Hayek, Head of Global Media di Shell, intervenuto a Festival of Media, lo pongono in una posizione media rispetto ai suoi colleghi. Da una parte “tutti mostrano le metriche di performance, ma in pochi riportano l’impatto sul business. Ed è questo che incide sui budget”, dall’altra però “esistono due tipi di disruption, una improvvisa e una che avviene giorno per giorno. Shell è un’azienda molto grossa, e quindi la definirei proprio agile. Per fronteggiare la disruption abbiamo bisogno di entrambi”. I benefit che può dare Accenture oggi sono strategici sui piani alti delle società, mentre quelli di Mediacom sono più orientati alla dimensione locale. “Sono due realtà che possono convivere” .

Accenture: l’evoluzione continua

Accenture però continua a strutturarsi. “Qualche tempo fa, se mi avessero chiesto come risolvere alcuni problemi non avrei saputo in quale area intervenire. Ora però abbiamo portato al nostro interno dei talenti, formati con miliardi di dollari di training, tecnologie eccellenti e professionisti di esperienza”, aggiunge Mendonça. “Ora siamo interessati ad espandere le nostre attività con il marketing activation network. Conosciamo il potenziale dell’addressable, e siamo interessati anche ai media tradizionali”. L’ombra delle consultancy potrebbe estendersi ancora .


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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