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Buona la performance al Festival di Cannes dell’Italia, con un palmares di 22 Lions, trainato da Publicis con Diesel. L’ultimo bronzo a DDB Group per Ikea, nella categoria dedicata a “Sustainable Development Goals”

Autore: Redazione


Non sono arrivati Grand Prix nell’ultima giornata, venerdì scorso, ma è un risultato positivo per la creatività nostrana, che “resiste” al clima incerto della kermesse che, quest’anno, si è completamente rinnovata

dai nostri inviati a CANNES, Anna Maria Ciardullo e Francesco Lattanzio

Le luci del Palais si sono spente, i party in spiaggia a base di rosé sono finiti e gli yacht brandizzati hanno lasciato il porto di Cannes. Anche quest’anno, ha chiuso i battenti venerdì scorso (con la nuova formula, un giorno prima del non più tradizionale e festaiolo sabato) il Festival Internazionale della Creatività Cannes Lions. La partecipazione è diminuita del 20-25%, secondo le prime stime della stampa internazionale, forse proporzionalmente al ridotto numero di complessivo di entries iscritte, cosa che, del resto, era stata ampiamente prevista. Un calo abbastanza evidente tra i corridoi del Palais, meno affollati e caotici rispetto allo scorso anno. Di contro, è cresciuta a due cifre (84%) la presenza di marketer e consulenti, il che fa sperare in un rinnovato interesse verso la qualità creativa nelle menti dei brand.

Le performance italiane

In questo scenario così nuovo per il Festival, che ha affrontato un cambiamento radicale, l’Italia ha tenuto botta, portando a casa ben 22 Lions su 448 lavori iscritti, contro i 20 totalizzati l’anno scorso con la vecchia formula su 660 entries, seppur senza poter festeggiare un Grand Prix. Con le dovute limitazioni, la ristrutturazione dei premi, la chiusura di alcuni Lions, la rimozione di molte sottocategorie e l’assenza, formale, di Publicis Groupe, la performance nostrana complessiva è in linea con quella dell’anno scorso, anzi in leggero rialzo, grazie all’incetta di premi che proprio Publicis Italia ha collezionato in moltissime categorie con le campagne realizzate per Diesel. Il 22esimo Lion, di color bronzo, se l’è aggiudicato DDB Group in una delle nuove categorie che hanno debuttato quest’anno, “Sustainable Development Goal”, che celebra il problem solving creativo per lo sviluppo sostenibile delle persone, del pianeta e della prosperità. La campagna è ancora “The Room”, già premiata con un bronzo in “Radio&Audio”. Il Grand Prix per la sostenibilità va, invece a “Palau Pledge”, entry realizzata per il Palau Legacy Project a sostegno dell’ambiente dell’arcipelago di Palau nel Pacifico, da Host/Havas Sidney, che ne aveva già incassato uno per il “Direct”. Si tratta di un timbro ufficiale da apportare sul passaporto dei turisti, per siglare il loro impegno per la salvaguardia del luogo.

P&G da Grand Prix

Nessun premio, invece, per l’Italia, nella categoria più “classica”, quella dei “Film”, che ha premiato con ben due statuette ruggenti Procter&Gamble. La prima alla popolarissima e divertente campagna realizzata per il Super Bowl da Procter& Gamble Cincinnati e Saatchi&Saatchi New York, divisa in quattro episodi: “It’s another Tide Ad”, “It’s A Tide Ad”, “It’s yet another Tide Ad” e “It’s yet another Tide Adagain”, tra le favorite anche dai pronostici. La formula è semplice e mette simpaticamente in ridicolo gli stereotipi delle pubblicità di birre, bagnoschiuma, auto, rasoi, profumi e altri prodotti dalla multinazionale. Nel film, infatti, il protagonista, David Harbor, l’attore della serie “Stranger Things”, interpreta alcuni degli spot più conosciuti di P&G per poi interromperne il flusso ripetendo “no, non è la pubblicità che pensi tu, ma è quella del Tide”, un detersivo molto noto all’estero. Si può dire che in questo lavoro scorra anche un po’ di sangue italiano: infatti, il copy è un nostro connazionale e si chiama Jacopo Biorcio. Il secondo “Grand Prix” e anche un Gold Lion sono, invece, andati al controverso “The Talk” di BBDO New York, che come Mark Pritchard stesso ha dichiarato durante il Festival, usa la voce di P&G per promuovere cause di rilevanza sociale, come la gender equality. La campagna digitale, di branding e non di prodotto, molto incentrata sugli States, affronta il tema della conversazione che gli afroamericani in un momento o l’altro devono intavolare con i loro figli sul razzismo e lo fa proprio mostrando alcuni di questi ipotetici dialoghi. P&G è, infatti, “proud sponsor” delle mamme e delle donne Afro Americane. «Un lavoro di grande intensità, che offre un’opportunità unica al pubblico per riflettere», commenta il brasiliano Luiz Sanches, presidente di giuria e Partner & Chief Creative Officer di AlmapBBDO.

Titanium e Creative Effectiveness

Nessuna entry italiana ha partecipato, invece, alla gara per le categorie “Titanium” e “Creative Effectiveness”. Per la prima, è stata premiata, facendo tripletta di Grand Prix, ancora “Palau Pledge”. «Non mi stupisce che abbia ottenuto 1,7 miliardi di impression sui media e una così ampia partecipazione in tutto il mondo; lancia un messaggio semplice, ma capace di aprire le menti, cambiare il comportamento, responsabilizzare le persone che firmano, mettendo il proprio nome in gioco per l’impegno verso la salvaguardia dell’ambiente. Ogni luogo dovrebbe avere un timbro sul passaporto come questo», ha commentato il presidente di giuria Colleen DeCourcy, Chief Creative Officer di Wieden+Kennedy. Per l’efficacia creativa, premiata, invece, una “campagna non-campagna”, come l’ha definita il presidente dei giurati Fernando Machado, Global Chief Marketing Officer di Burger King, ma un servizio capace di risolvere in modo geniale un vero problema. I bambini, in India, hanno spesso infezioni causate dalla mancanza di igiene e allo scarso utilizzo del sapone. Soprattutto, quando mangiano. Per portare la buona abitudine di lavarsi le mani a scuola, Savlon e Ogilvy Mumbai, hanno creato “Savlon Healty Hands Chalk Sticks”: si tratta di gessetti, che i bambini indiani usano per scrivere sulle loro lavagne nelle scuole, che macchiano le mani di polverina, la quale, però, una volta a contatto con l’acqua, si trasforma magicamente in sapone.

Grand Prix benefici

Un tema inusuale è, poi, protagonista della campagna premiata con il Grand Prix per la categoria “Glass Lion: The Lion For Change”, che celebra le creatività capaci di scuotere e creare uno shift nella cultura: “Blood Normal” di AMVBBDO London per Bodyform (in Italia Nuvenia), marchio di assorbenti che ha deciso di mettersi dalla parte delle donne. La campagna mira a rompere i tabù che girano intorno al ciclo mestruale, perché sono ancora molti i Paesi nel mondo in cui le donne subiscono vessazioni e discriminazioni quando hanno il ciclo, arrivando persino a essere rinchiuse, perché considerate infette. La stessa Madonna Badger, presidente di giuria e Founder e Chief Creative Officer di Badger & Winters, ha sottolineato l’importanza di aprirsi a questa condizione femminile trattandola per quello che è, non qualcosa di sporco e imbarazzante, ma di assolutamente normale. Il Grand Prix For Good, infine, è andato a “Project Revoice” di BWM Dentsu Sydney per The Als Association, un’iniziativa senza scopo di lucro con l’obiettivo finale di garantire che nessuno affetto da Sla debba essere derubato della propria voce. Nessuna menzione per l’Italia anche in queste categorie.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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