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Eurostep, i segreti per un buon ecommerce

Autore: D Sechi


Prendere per mano una società e cucirle un abito digitale su misura. L'agenzia è la nuova sartoria che punta all’omnicanalità, tra estetica e funzionalità

Eurostep Fabio Bordignon, Simone Bittoto e Giovanni Marconato Arrivare a tutti. O almeno al maggior numero di utenti possibile. E il mitico porta a porta, sebbene dotato di un fascino tutto suo, è ormai una soluzione obsoleta. Così un’impresa che voglia affermarsi deve necessariamente affidarsi alle nuove frontiere tecnologiche. Il problema italiano è che anche le precedenti teorie non sono state del tutto recepite, così da causare un blocco, un ritardo, uno stop quasi irrimediabile. Problemi culturali, si dice, timore di fare passi sbagliati, quel desiderio mai sopito di accontentarsi di quel poco che si è riusciti a raggiungere. Il problema qui, però, non fa rima solo con la mancata ambizione bensì con il pericolo di venire sorpassati, di rimanere indietro e magari sparire dalle coordinate. Niente paura, perché in giro ci sono dei saggi, peraltro giovani (incredibile ma vero), capaci di portarti a un livello superiore. Prendete Eurostep, un’agenzia che somiglia a una sartoria: costruisce abiti digitali su misura focalizzandosi su sistemi di ecommerce capaci di farti fare il salto di qualità. Partiti da Treviso, dove si trova la sede principale, questi nuovi stregoni del digitale sono riusciti ad arrivare a Milano e persino a New York. Qual è il loro segreto? Lo abbiamo chiesto a Simone Bittoto, ceo e founder nonché anima commerciale e strategica. L’altro co-fondatore del giocattolo è Fabio Bordignon, cuore tecnologico e responsabile operativo dell’azienda. A loro si è recentemente aggiunto Giovanni Marconato, forte di esperienza in ambito sia finance che di retail management, per completare i ruoli di questa squadra di sicuro successo.
Cosa fa Eurostep?
Aiuta un’azienda nella scalabilità del suo business online. Certo, costruire un sito è fondamentale ma rappresenta solo un primo passo, seppur decisivo. Il nostro obiettivo è divenire dei veri e propri driver di accelerazione di un gruppo. Stringiamo partnership attraverso le quali la singola azienda può poi contare per accedere a una serie di servizi.
In che situazione preferite muovervi?
Preferiamo operare all’interno di un mercato di medie dimensioni, quindi non troppo grandi, ma neanche troppo piccole. Sicuramente il panorama nazionale è abbastanza complesso, spesso appare rallentato, per i soliti problemi di ordine culturale.
Come scegliete le aziende da curare? Cosa offrite loro?
Sondiamo il campo cercando di capire cosa manchi, cosa serva per fare il salto di qualità. Offriamo la possibilità di accedere all’omnicanalità, anche perché non tutti possono arrivare alla tv. E, soprattutto, sottolineiamo l’importanza di avere un buon sistema ecommerce, che significa avere un lasciapassare verso l’affermazione. Ed è lì che interveniamo noi. In sintesi: creiamo siti web; curiamo l’outsourcing; gestiamo gli incassi; sgraviamo l’azienda da attività considerate noiose; curiamo la customer experience, che deve risultare piacevole e funzionale. In giro si possono trovare parecchi siti che sottovalutano elementi che poi si rivelano micidiali nella costruzione di una carriera. Occorre, insomma, fare attenzione ai particolari.
Quando avete iniziato?
Il marchio è nato una decina di anni fa, ma solo recentemente ha trovato la sua strada. Nel 2014 c’è stata una sorta di rivoluzione. Ora possiamo contare su circa 50 progetti di ecommerce che significano 40 milioni di transato. Abbiamo realizzato una crescita del 100% nel 2015 e dovremmo fare anche meglio nel corso di quest’anno. Nel 2015 abbiamo affrontato una ventina di gare, alcune delle quali sono ancora aperte. E, come detto in precedenza, siamo consapevoli di come la situazione italiana dell’ecommerce non sia facile per i soliti problemi culturali perché il mercato va troppo veloce perché si riesca a catturarne tutti i risvolti in diretta.
Come potrebbe essere definita Eurostep?
Come una struttura super propositiva, outsider che deve vedersela con competitor molto grossi, riconosciuti. Siamo dei battitori liberi. Ma siamo competenti e in crescita, anche nelle risorse umane: siamo in 30, ma alla fine del 2016 potremmo essere 50. Rappresentiamo la nuova frontiera della consulenza. Siamo dei mentori, la nuova ecommerce experience.

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Tv

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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