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Dal pragmatismo alla sperimentazione: l’edizione 2016 di Eurobest celebra, a Roma, la creatività europea

Autore: S Antonini


Sensi, diversità e identità alla base della manifestazione in corso nella Capitale fino a domani. «Da questo evento le linee guida per uscire dalle difficoltà di quest’anno», ha spiegato la executive director dell’evento internazionale, Louise Benson

L’edizione numero 28 di Eurobest, in corso da ieri e fino a domani a Roma, si è aperta all’insegna di alcuni temi cruciali che influenzano la società e il modo di raccontarla attraverso la comunicazione. Il Festival “cadetto” dei Cannes Lions, che celebra la creatività in Europa, si prefigge di essere molto concreto e pragmatico, come sottolinea Louise Benson, executive festival director di Lions Entertainment, Lions Health e di Eurobest. «Siamo ancora alle prime battute - ha detto Benson, incontrata ieri da DailyMedia -, vorremmo che da questa edizione uscissero delle indicazioni positive e costruttive per la industry, soprattutto dopo un anno così difficile come il 2016». Anno che ha visto vincere il fronte del “leave” in Inghilterra, il secondo Paese dalla creatività più premiata al mondo, dopo gli Usa, stando ai ranking di Cannes Lions. «Ma questo tipo di scossoni non hanno i  potere di cancellare il business legato alla creatività», ha detto Benson.

Da sinistra: Frederik Pénot, Ceo Userfarm; Yvonne Iwaniuk, Head of Corporate Communications & Public Affairs di Nestlé Nespresso; Francisco Najera, filmmaker spagnolo arrivato in finale al video contest di Nespresso  Da sinistra: Frederik Pénot, Ceo Userfarm; Yvonne Iwaniuk, Head of Corporate Communications & Public Affairs di Nestlé Nespresso; Francisco Najera, filmmaker spagnolo arrivato in finale al video contest di Nespresso

Le linee guida del festival 2016

In questa edizione, Eurobest, i cui founding partners sono Gruppo Roncaglia e Publicis Italia, punta sui sensi, sul concetto di diversità - nuovo femminismo, lgbt e “ageism” - e su quello di identità, nazionale e politica. Sono queste le tre linee guida degli interventi che stanno animando la tre giorni, «scelti tra le tante proposte che abbiamo ricevuto ed espressione di un approccio un po’ sperimentale, che vuole dare spazio a diverse voci e anche a chi deve ancora mettersi alla prova parlando in pubblico». Senz’altro molto eclettico, Eurobest ha come carattere principale quello di «creare connessioni, incoraggiare lo scambio di conoscenza ed esperienze, creare una community senza troppo preoccuparci delle audience e cercando di lavorare a stretto contatto con la industry creativa locale del Paese che ci ospita» dice ancora Benson.

Il futuro di Eurobest

Il festival della creatività europea rappresenta un’industria che, in termini di premi, figura bene anche nelle classifiche internazionali stilate da Cannes Lions. Ci sono sette Paesi europei (Europa intesa come area geografica e non politica, ndr) tra i primi venti a livello mondiale tra i più premiati al Festival Internazionale della Creatività di Cannes, e l’Italia è al 23° posto. Tra le venti città più fertili in tema di creatività al mondo, sei sono città europee. In questo contesto, il futuro di Eurobest è puntare sempre sull’operatività e sul fornire idee e spunti pragmatici, e anche visioni positive sia del mercato, sia del contesto più in generale.

Gli interventi di ieri: la Rai e la nuova immagine coordinata

Dallo scorso 12 settembre la Rai ha inaugurato la nuova immagine coordinata, ispirata alle correnti del minimalismo e del modernismo e ad artisti-designer come Bruno Munari, Enzo Mari e Massimo Vignelli. I primi canali a beneficiarne sono le tre reti generaliste - Rai1, Rai2, Rai3 -, e Rai4. La prossima primavera partiranno anche gli altri canali tematici. «L’idea è quella di riprendere parte dell’immagine già consolidata, come i colori associati alle reti, senza rivoluzionare gli asset già presenti, e reinterpretarla nell’ottica del target a cui si rivolgono i diversi canali», spiega Roberto Bagatti, chief of branding creative di Rai. Il quadrato è la forma-base, che si presenta in modo diverso a seconda che si tratti dell’“ammiraglia”, «canale per famiglie, il quadrato ortogonale deve suggerire solidità», o Rai2, che ha un pubblico più trasversale, più adulto di giorno e più dinamico di sera, o Rai3, canale di approfondimento per il quale è stato scelto un gioco di quadrati che si intersecano. L’immagine di Rai4 riprende il suo pubblico frammentato e giovane. Anche la musica riprende nella sequenza di note finale quella di Rai1, arrangiata diversamente per ogni canale.

Louise Benson Louise Benson

Nespresso e Userfarm, il crowdfounding al servizio della creatività

Nespresso, in cerca di visibilità presso un pubblico giovane e di una strategia di comunicazione per i social ha promosso una sorta di video talent in crowdsourcing realizzato con la collaborazione di Userfarm, che ha visto la partecipazione di 1.660 filmmaker coinvolti in 40 Paesi, per un totale di 384 short movie, 20 video in short list, tre finalisti celebrati al Festival del Cinema di Cannes 2016. Ne hanno parlato palco Frederik Pénot, Ceo di Userfarm, e Yvonne Iwaniuk, Head of Corporate Communications & Public Affairs Nestlé Nespresso SA. Era presente anche Francisco Najera, filmmaker spagnolo e fra i tre finalisti selezionati. «George Clooney è il cuore della nostra comunicazione e del brand Nespresso - ha spiegato a DailyMedia Yvonne Iwaniuk - e il rapporto con lui prosegue con la creazione di nuove storie, oltre al fatto che è nel nostro board che si occupa di finanziare Ong impegnate su temi della ecologia, dell’agricoltura solidale e della sostenibilità. Ma questa iniziativa è fondamentale per definire il nostro rapporto con il target giovane e con i social. Per il momento, dopo la presentazione di Cannes, i video “vivono” sul nostro account Facebook».

Il direttore creativo è morto!

Charlie Lyons, di Beyond, ha spiegato che in un mondo ormai profondamente cambiato per via della complessità, tra evoluzione tecnologica, maggiori aspettative da parte dei consumatori, maggiore consapevolezza dei lavoratori, le agenzie devono trasformare le loro practice e diventare più creative. Ma in particolare devono superare la figura del direttore creativo: una persona che “comanda” invece di collaborare, che ha il monopolio della gestione del lavoro creativo. Niente di più anacronistico: oggi è necessario creare interconnessioni tra le diverse discipline, e favorire l’apporto di diverse professionalità. Altrimenti, semplicemente, il processo creativo non funziona.

Come influenzare l’umore delle nazioni

Tre fatti politici “shoccanti” per i loro risultati che hanno caratterizzato il 2016 - le elezioni scozzesi, Brexit e la vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane - sono stati caratterizzati dall’emergere vittorioso di un sentimento diffuso, la rabbia. Lo stesso accade con la campagna referendaria italiana, e con le imminenti elezioni in Francia e Germania. «Con chi è arrabbiato non si può ragionare», dice Jules Chalckley, chief creative officer di BMB. Anche perché la rabbia trova sempre una buona giustificazione, «e crea empatia. Pensiamo al messaggio di Trump: avete ragione a essere arrabbiati, lo sono anche io!». Come aggirare la rabbia in modo creativo e positivo? «Per rompere il circolo vizioso della rabbia bisogna creare empatia e fornire ai supporter immagini positive ed emozionali a cui ispirarsi e da cui sentirsi sostenuti, anche per superare il muro sull’ascolto creato dalla rabbia». Bisogna puntare sull’azione e non sulle chiacchiere, sull’umorismo che fa sfumare, ma soprattutto rispettare la posizione altrui. E non fare come Hillary Clinton che con la sua affermazione sprezzante sugli elettori di Trump si è attirata molta antipatia e si è giocata la Casa Bianca.


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Rai

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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