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È nel fashion il lavoro da sogno per i giovani Millennials e Z Generation

Autore: Redazione


Secondo PwC, entro il 2020 i Millennials saranno il 50% della forza lavoro: retribuzione e benefit, sviluppo professionale e stabilità lavorativa le loro principali aspettative

È nel fashion il lavoro da sogno per il 61% dei Millennials (nati tra il 1980 e il 1994) e il 65% della Z Generation (nati tra il 1995 e il 2010) secondo PwC, che ha presentato i dati dell’ultimo “Osservatorio sulle prospettive e aspettative sul lavoro 2018”, condotto su oltre 2.400 individui. La passione per il fashion è il motivo principale della scelta per il 29% di Millennials e Gen Z, seguito dai work benefit (17% sia per M che GZ). Entro il 2020, i Millennials saranno il 50% della forza lavoro e hanno aspettative chiare per la carriera: retribuzione e benefit (27% Millennials e 28% GZ), sviluppo professionale (26% per M e GZ) e stabilità lavorativa (22% M, 23% GZ). Competere con i colossi Ma di fronte a queste generazioni cresciute con internet e i social media, per i quali l’esperienza è Digital First anche nel lavoro, come stanno reagendo le aziende fashion italiane? Possono contare, da una parte, sul sicuro appeal del settore su Millennials e Generation Z, ma non sarà sufficiente per competere in futuro con colossi come Google, Apple, Amazon e nuove start-up digitali. Per le aziende dei settori Retail & Consumer, se la tecnologia è un driver essenziale per lo sviluppo del business, le aziende stanno riscoprendo la necessità di definire la relazione tra uomo e macchina. Per il 91% dei Ceo intervistati da PwC (21° Ceo Survey 2018), l’innovazione digitale richiede personale che si trovi a suo agio in un ambiente di lavoro digitale e, contemporaneamente, possegga le soft skills necessarie per decidere e agire in un contesto volatile, in cui sono necessarie flessibilità e capacità di innovare. E i Ceo R&C italiani sono preoccupati della disponibilità delle digital skill nel nostro Paese. Trattenere i talenti Ancora, il 64% dei Ceo R&C in Italia ritiene che il fattore “Paese” sia la principale causa di carenza di digital skills, ovvero che in Italia sia particolarmente difficile reperire risorse con adeguate capacità digitali. La chiave non è solo offrire stipendi più alti, ma aiutare i dipendenti a connettersi con i valori e la mission aziendale e offrire opportunità di realizzazione che vanno al di là della busta paga. Le strategie introdotte per trattenere i talenti sono: modernizzare l’ambiente di lavoro (86%), rinnovare la percezione del brand (84%) programmi di apprendimento (84%). Nel fashion, proprio PwC sta supportando la Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) nel Tavolo di lavoro che si occupa di HR e Talent Management. Intervistando gli associati, emergono richieste di competenze tecniche di sartoria, manifattura, merchandising e nuove professionalità digitali. Tra le skill più ricercate: capacità di lavorare in team, proattività e passione per la moda. Gap nel sistema formativo In Italia, i principali brand fashion evidenziano: un gap fra sistema formativo per la moda ed esigenze delle aziende e la necessità di nuove skill tecnologiche/digital e di intelligenza emotiva per i manager del futuro. Inoltre, come si stanno organizzando le aziende della moda italiana per rispondere a questa sfida? Attuando programmi di attrazione e formazione talenti: partnership con università europee e italiane per organizzazione di master specifici, integrazione dei percorsi formativi, formazione attraverso academy interne per la popolazione retail, masterclass con ospiti esterni su temi attualità del mondo del lusso/moda. Space 4 Growth “PwC - ha spiegato Erika Andreetta, Partner Retail&Consumer Goods Consulting Leader della società - oltre a supportare il Tavolo HR di CNMI, sta lavorando anche con i Competence Center 4.0 voluti dal Ministero dello Sviluppo Economico per formare le competenze del futuro su temi digital e Internet of Things, ed è i prossima l’apertura di “Space 4 Growth”, il nuovo spazio di PwC dedicato ad aiutare le aziende del Made in Italy a reinventare il proprio Business Model, partendo dall’esperienza dei consumatori, con lo specifico obiettivo di incrementare la fiducia nel brand e migliorare i risultati di business”. Per quanto riguarda, infine, “Space 4 Growth” sarà sviluppato con il supporto di Statupbootcamp, acceleratore di start-up che sta creando a Milano il più grande ecosistema di Innovazione Fashion Tech al mondo.

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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