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Doxa investe su retail e big data, per quest’anno attesi ricavi in linea con il 2016 o in lieve crescita

Autore: S Antonini


L’istituto di ricerca guidato da Vilma Scarpino affronta il cambiamento imposto dal digitale nello scenario competitivo italiano segmentato, e guarda alle acquisizioni in Italia e all’estero

Estrema segmentazione e sostanziale stabilità dei ricavi: il settore delle ricerche di mercato è animato da una competitività crescente, accentuata dall’ingresso di realtà diverse dagli istituti – quali società di consulenza, centri media – con i quali confrontarsi. «Inoltre – spiega Vilma Scarpino, amministratore delegato della Doxa – con l’avvento dei big data il nostro ruolo è molto cambiato. Intanto, non siamo più gli unici a produrre dati, che sono ampiamente generati anche da altri soggetti, ad esempio le aziende. Per mettere insieme e dare un senso a questa mole di informazioni è stato necessario creare nuove competenze, così anche la figura del ricercatore si è trasformata in quella del data scientist». Innovazione e formazione sono alla base delle strategie di sviluppo dell’istituto di ricerca fondato 70 anni fa da Pierpaolo Luzzatto Fegiz, e oggi presieduto da Marina Salamon, che lo controlla al 90% attraverso la holding Alchimia. Alla guida di Doxa siede Scarpino, socia al 10%, mentre la direzione finanziaria e risorse umane è affidata ad Adriana Calella.

Dopo aver chiuso nel 2016 un quinquennio in forte crescita, passando da un fatturato 2011 di 29,1 milioni di euro ai 41,1 milioni dell’anno scorso, per il 2017 si prevedono per il Gruppo andamenti in linea o lieve incremento. «Se guardiamo ai singoli settori di attività – spiega Scarpino -, registriamo andamenti molto buoni per retail e finance, vanno bene il pharma e il digital. Resta stabile il largo consumo, interessato dal fenomeno delle concentrazioni». Gli investimenti in sviluppo di Doxa si concentrano su retail, finance e big data. «Il mondo del retail si trova a dover conciliare l’aspetto “fisico” del business con quello digitale. Doxa si è attrezzata per poter affrontare lo studio del punto vendita» interessato da queste evoluzioni. Per esempio, è stato implementato lo strumento del “mistery shopping” con una piattaforma di crowdsourcing dedicata alla raccolta di dati sui punti vendita, attraverso il coinvolgimento di circa 5mila osservatori che trasferiscono informazioni attraverso una app installata sugli smartphone.

Il digitale è senz’altro uno strumento in crescita, ma nell’offerta di Doxa convivono tutte le metodologie: «L’utilizzo del digitale ha senso rispetto a certi target, ma non tutti vi hanno accesso. La trasformazione è ancora in atto e noi ne dobbiamo tenere conto, non possiamo creare disparità». Recentemente Doxa ha presentato uno studio sullo smart working: «Il nostro compito è anche l’osservazione della società e dei fenomeni che la caratterizzano» soprattutto per l’impatto che certi fenomeni esercitano sulle aziende e sul business. Il finance, uno dei principali settori di attività per Doxa, è tra quelli più interessati dalla trasformazione digitale con il continuo lancio di nuovi prodotti e la necessità di studiare la customer experience degli utenti. E per quanto riguarda i media: «Sono un settore in cui siamo presenti da sempre e vogliamo continuare a stare». Attualmente, la Doxa è coinvolta nella realizzazione di Audipress e di Audiweb. Un fattore di crescita per Doxa è anche quello delle acquisizioni. «Ci stiamo guardando intorno – conferma Scarpino – sia in Italia sia all’estero, soprattutto nell’ambito delle piattaforme retail e big data». Attualmente il 15% dei ricavi di Doxa sono generati dal business che arriva dall’estero, dove l’istituto opera attraverso WIN-GIA, The Worldwide Indipendent Network of Market Research / Gallup International Association presieduto dalla stessa Scarpino.

Tutto questo forse non sarebbe possibile se Doxa non mettesse al centro e prima di tutto il capitale umano. «Investiamo nell’empowerment delle persone che lavorano per Doxa, tra cui tanti giovani a cui viene data ogni opportunità di crescita». Una filosofia, quella del benessere di chi frequenta Doxa, che permea persino gli uffici di via Panizza 7, pensati per essere «aperti, accoglienti, moderni e attrattivi sia per i clienti sia per chi ci lavora». Doxa sta anche ripensando il proprio modo di parlare di sé, a cominciare dal nuovo sito che sarà online in un mese circa. «L’attuale – conclude Scarpino – risale a più di otto anni fa. Il nuovo sarà più semplice e potenzierà i contenuti, per esempio l’offerta di notizie che facciano da spunto di riflessione anche per chi non appartiene al mondo delle ricerche di mercato».


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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