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Donnesulweb racconta il mondo delle piccole imprese rosa con Veesible

Autore: Redazione


In un’intervista a Giulia Amara, responsabile del network che da ottobre 2015 ha affidato alla concessionaria la raccolta in esclusiva, si dà voce al milione di aziende italiane portate al successo dalle donne

Com'è cambiato il mondo delle imprese femminili in Italia in questi 10 anni? Poco o nulla. “I problemi sono gli stessi, ma oggi ci sono nuove soluzioni. Peccato che la politica le ignori”. A spiegarlo è Giulia Amara, responsabile del network Donnesulweb, che lancia lo spazio Donna Impresa, dove si dà voce al milione di aziende fatte da donne nel nostro Paese, raccontando le loro storie, con interviste, articoli, video, ma anche iniziative offline. Il network dallo stile chiaro e originale ha affidato, dallo scorso ottobre, la propria raccolta pubblicitaria in esclusiva a Veesible che con questa nuova acquisizione rafforza ancora di più l’attenzione della concessionaria verso un target strategico come quello femminile. Veesible, infatti, grazie al suo network di publisher focalizzato sull’area donne, nel ranking delle Custom Roll Up come “CRU Veesible Donna” ha fatto registrare una concentrazione di audience femminile composta dal 74% di donne (fonte Audiweb – TDA gennaio 2016) riconfermando la presenza della “CRU Veesible Donna” tra le prime del mercato digital. Veesible_Fattore-Mamma_10022014 Dal 2006 a oggi, cos'è cambiato? “Abbiamo iniziato nel 2006 con il primo grande evento dedicato all'economia al rosa, Women's Economics" spiega Giulia Amara, promotrice dell'iniziativa e responsabile del network Donne sul Web. "Un grande successo: uno spazio di convergenza tra imprese e istituzioni che favoriva visibilità e scambi. Ma era solo la base di partenza e in questi 10 anni non ci siamo fermate: abbiamo continuato a monitorare e raccontare la realtà del mercato del lavoro in Italia dal punto di vista delle donne tramite vari format editoriali”. "Probabilmente l’evento nel 2006 ha anticipato una realtà allora e tuttora sommersa o della quale nessuno parla” continua Amara. “Uno spaccato dell’economia italiana che emerge una volta all’anno nei dati Unioncamere, a parte qualche fenomeno isolato a livello locale o alcune dichiarazioni d’intenti di politici che non si traducono mai in fatti. Il mondo donna impresa era già frammentato e lo è ancora, così come l’associazionismo o altre realtà che se convergessero trarrebbero solo degli enormi vantaggi”. Donna impresa, un grande racconto del mondo femminile Le difficoltà sono sempre le stesse: "Tre soprattutto: burocrazia, difficoltà a reperire il credito, mancanza di visibilità o comunicazione. Elementi fondamentali per fare impresa. Non bastano i social: ci sono aziende che pensano di essersi adeguate alle sfide del mercato globale perché hanno aperto una pagina Facebook. Non è così”. Dall'osservatorio di Donna Impresa quello che emerge è che, se i problemi sono gli stessi di 10 anni fa, le soluzioni oggi possono essere diverse. Non solo online, ma anche offline: “La capacità di fare network non si deve limitare al mondo digitale, anche se è quello in cui viviamo e lavoriamo. Servono iniziative mirate che mettano in evidenza non solo i numeri delle aziende in rosa sul territorio, ma che favoriscano realmente scambi e idee” continua Giulia Amara. L'obiettivo di Donna Impresa e di Donne sul Web è anche questo: un continuo racconto del mondo femminile del lavoro, ma anche la creazione di eventi offline, incontri, scambi e anche iniziative come il nuovo premio regionale L'Economia delle Donne, un premio al merito per le imprese rosa. Raccontare non solo i successi, ma anche le difficoltà “Quante donne vorrebbero crearsi un lavoro ma manca l’idea? O spesso semplicemente non è quella vincente. Non basta imparare un business plan: un tempo forse sì, ma ora non più. Nomi noti li troviamo nel vino, nella moda, nella tecnologia. Ma personalmente, delle centinaia di donne con cui ho parlato e delle migliaia di storie raccontate, ho particolarmente ammirato le donne in agricoltura. Nello specifico le donne del riso, quelle che una volta venivano definite mondine, o le donne del formaggio. Storie vere che non avrei mai immaginato”. Non solo storie di successi su Donna Impresa, ma anche storie di fallimenti e difficoltà. Prima di tutto per liberarsi della retorica che ci mette tutti d'accordo ma che poi ci ancora a una realtà che non cambia, e poi perché, conclude l'Amara, “è altrettanto utile raccontare le molte imprese che non sono riuscite ad andare avanti, conoscere i limiti che hanno incontrato, capire perché, cos'è successo. E partire proprio da lì".

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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