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Disney acquisirà 21th Century Fox: un accordo che vale 52,4 miliardi di dollari

Autore: Redazione


Si tratta del 25% delle azioni della società, che porteranno sotto l’ala Disney gran parte delle proprietà Fox, compresi gli studios e il 30% delle azioni di Hulu. Lo streaming video è il terreno dove la company punta a stabilire il suo presidio

Come emerso di recente da un report di CNBC, Walt Disney aveva avviato delle trattative con 21st Century Fox per acquisire un certo numero dei suoi media asset, tra cui lo studio cinematografico e alcune reti via cavo, lasciando alla conglomerata americana dell’entertainment solo un’entità focalizzata su notizie e sport. Ora la trattativa si è chiusa e si tratta di un accordo monumentale per la 21st Century Fox, che cambia in modo significativo la traiettoria dell’ azienda e l’eredità di Rupert Murdoch. E, dicono gli analisti, il fatto che i colloqui siano giunti fino ad oggi è indicativo del mutevole ambiente mediatico e come questa potrebbe essere una mossa storica per un’azienda meglio conosciuta per l’acquisizione di asset piuttosto che per la vendita. Notizia ufficiale Ieri Walt Disney Company ha dunque ufficializzato l’accordo per l’acquisizione di 21st Century Fox, con un deal di circa 52,4 miliardi di dollari in azioni, l’equivalente di circa 44 miliardi di euro. Inoltre, ha acconsentito a rilevare 13,7 miliardi di dollari di debiti accumulati da Fox. Gli azionisti di 21st Century Fox riceveranno 0,2745 azioni Disney per ciascuna azione della 21st Century Fox in loro possesso, per un totale del 25% delle azioni della società. Complessivamente, il valore dell’operazione sarà, dunque, di 66,1 miliardi. Si chiude, così, la gara con Comcast e se l’accordo otterrà l’autorizzazione dalle autorità antitrust statunitensi, il mondo dell’intrattenimento mondiale subirà davvero uno scossone di enorme portata. Impero dell’intrattenimento Disney, oltre alle sue storiche case di produzione cinematografiche, possiede Pixar, Marvel e Lucasfilm che ora si completano dei diritti su alcune produzioni che erano rimaste a Fox, più il network americano ABC e quello sportivo ESPN. Acquisendo 21st Century Fox, Walt Disney si accaparra la maggior parte dell’impero che Rupert Murdoch ha assemblato nell’arco di tre decenni e che va dagli studios di Hollywood a Sky, principale canale via satellite in Europa fino alle emittenti tv più viste in India. Gli asset che passano di mano sono Fx Networks, National Geographic Partners, Fox Sports Regional Networks, Fox Networks Group International (350 canali in 170 paesi), Star India (69 canali con un’audience di 720 milioni in più di 100 mercati), nonché le partecipazioni di Fox nella piattaforma di streaming online Hulu, in Sky, Tata Sky ed Endemol Shine Group. Disney ottiene, ad esempio, il controllo dei “Simpson”, la serie animata televisiva più di successo degli ultimi trent’anni e altre serie di spicco come “This is Us”, “Modern Family”, “American Horror Story”, “Homeland”. Progetti in corso Nella corsa al più forte, le major, oggi, devono vedersela anche con i nuovi avversari della rete, come le grandi tech company e Netflix, forti della migrazione delle audience verso il digitale. Disney, infatti, ha tra i suoi progetti quello di lanciare due nuovi servizi di streaming: uno sarà per lo sport e legato a ESPN, mentre l’altro sarà per i film e le serie tv. L’acquisizione di Fox da parte di Disney, quindi, dipende anche dall’ambizione di realizzare serie originali per i suoi servizi on demand. 21st Century Fox possiede il 30% delle azioni del servizio di streaming Hulu e Disney già ne possedeva il 30%, e ha quindi ottenuto, ora, una quota di maggioranza in una delle maggiori piattaforme di video streaming del momento. A Comcast e Time Warner rimarranno, rispettivamente, il 30 e il 10% della piattaforma. Dall’accordo Disney/Fox sono rimaste fuori una parte sostanziosa delle proprietà di 21st Century Fox, e cioè Fox News, Fox Business, FS1, FS2. Sul versante advertising Gran parte delle discussioni sull’impatto dell’ accordo Disney-Fox sull’industria pubblicitaria ha riguardato il peso dell’azienda in quanto media owner. Ma che dire, invece, del suo ruolo come media buyer? Brian Wieser, analista di Pivotal Research, spiega che la nuova combinazione renderebbe Disney un acquirente di pubblicità significativamente più grande, con circa 4 miliardi di dollari in adv annuale da spendere a livello mondiale. Di conseguenza, le agenzie di media sarebbero in trepidazione per un pitch che potrebbe fargli mettere le mani su questo budget così ricco. Naturalmente, ci sono sigle ancora più potenti sul mercato, come Comcast, che ha speso 6 miliardi di dollari per pubblicità, marketing e promozione l’anno scorso. Ma secondo Wieser, Disney diventerà un marketer sempre più influente.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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