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Discovery Media: raccolta a +6% nel primo trimestre, anche ad aprile attesa una tendenza positiva

Autore: S Antonini


La performance trainata dal mese di marzo in crescita di oltre il 15%; Giuliano Cipriani, Senior Vice President Ad Sales General Manager, spiega: «Nel 2017 pensiamo di migliorare quanto registrato in questo periodo»

La ricerca ossessiva dell’efficienza negli investimenti televisivi può generare una disaffezione nei confronti del mezzo che si paga in qualità delle pianificazioni. Da questo presupposto è nata l’iniziativa “Quizzovery”, organizzata da Discovery Media in occasione dell’upfront primaverile dello scorso marzo. Pianificatori e addetti dei centri media sono stati coinvolti in un quiz su temi televisivi condotto da Max Giusti, con la partecipazione dei talent Discovery: da Benedetta Parodi a Carla Gozzi ed Enzo Miccio, e Serena Rossi. Questo gioco diventa un programma che andrà in onda il 29 aprile alle 20:30 su NOVE e sarà disponibile anche sull’OTT Dplay. «L’idea è far vivere la tv da dentro a quelle persone che la trattano ogni giorno ma in maniera sempre più distaccata» spiega Giuliano Cipriani, Senior Vice President Ad Sales General Manager Discovery Media.

I numeri di Discovery Media

La concessionaria del gruppo televisivo guidato in Italia da Marinella Soldi e Alessandro Araimo ha chiuso il trimestre gennaio-marzo 2017 con una raccolta pubblicitaria in crescita del 6%, in netta controtendenza con il primo bimestre che secondo  i dati Nielsen ha avuto un calo complessivo dello 0,7% per via di un febbraio a -4,5% . «Dobbiamo questo risultato alla forte accelerazione di marzo, cresciuto oltre il 15% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso – commenta Cipriani -. Aprile, nonostante sia stato un mese particolare per via delle feste e dei ponti, per noi si chiude positivamente. La sensazione è che sempre nel trimestre il mercato, nel suo complesso, chiuderà più o meno in pareggio, scontando il rimbalzo tecnico su una prima parte del 2016 forte e su un attuale quadro economico poco effervescente». A queste condizioni si aggiunge la generale instabilità: «L’imprevisto è diventato normalità. Pensiamo alla vicenda Alitalia, che in questo periodo dovrebbe investire in vista delle vacanze estive. Al netto di altri imprevisti, da maggio in avanti ci aspettiamo comunque un miglioramento, anche se ci confrontiamo con un 2016 ricco di eventi sportivi (Europei di calcio e Olimpiadi estive, ndr) che hanno raccolto molti investimenti». Nel 2016, secondo i dati Nielsen, la raccolta pubblicitaria di Discovery Italia si è chiusa intorno ai 240 milioni di euro, con una crescita del 16,8% sull’anno prima: «Nel 2017 pensiamo di chiudere ancora in positivo, migliorando quanto registrato in questo primo trimestre» dice Cipriani.

Le novità dell’offerta editoriale

Un forte contributo alla crescita del business, che ha visto l’ingresso di 107 nuovi clienti nei primi tre mesi dell’anno, l’ha dato anche il programma di Maurizio Crozza che su NOVE, dall’esordio del 3 marzo scorso, genera una media d’ascolto di 1,2 milioni di telespettatori, con uno share del 4,7%. «“Fratelli di Crozza” ha il merito di far crescere presso il mercato la consapevolezza del nostro prodotto oltre ad averci dato ottime soddisfazioni sia in termini di ascolti, sia in termini di ricavi pubblicitari». Inoltre, lo scorso 13 aprile è partita la collaborazione con Radio Italia per la messa in onda su Real Time dei “Radio Italia Live”, gli showcase che si tengono nell’auditorium della radio di Mario Volanti, in vista dell’appuntamento con la diretta del concerto che si terrà a Milano il 18 giugno e a Palermo il 30, e che sarà in onda sia su Real Time sia su NOVE. Infine, Discovery Media si sta preparando alle Olimpiadi invernali di PyeongChang 2018, in onda sui canali Eurosport che fanno parte del gruppo Discovery e di cui la struttura guidata da Cipriani è concessionaria in Italia e all’estero per gli investitori italiani.

Le politiche di sviluppo tra digital, pay e tv in chiaro

La raccolta sul digitale, principalmente rappresentato dalla piattaforma OTT Dplay, è in crescita del 30% pur pesando ancora meno del 5% dei fatturati pubblicitari complessivi. «Ci stiamo interrogando sul nostro futuro e sarà sempre più digitale» dice Cipriani. L’azienda farà investimenti per arricchire l’offerta con contenuti destinati al pubblico nativo digitale, puntando anche su formati brevi. Dopo il debutto su Sky, Discovery Italia a partire dal 2010 si è sviluppata principalmente sulla tv in chiaro, dove genera la maggior parte delle sue share. Con il 7% sugli individui e il 9% sul target 25-54 Discovery Italia è il terzo polo televisivo italiano. Real Time, il primo dei canali Discovery a sbarcare sulla free, ha generato nel primo trimestre una share media dell’1,44% nel giorno medio, in crescita del 6% sullo stesso periodo 2016, e dell’1,12% nel prime time. Poi è venuto Dmax, rivolto a un pubblico maschile, e infine l’ultimo nato, NOVE, che sempre nello stesso periodo ha fatto l’1,23% nel giorno medio (+35%) e l’1,53% (+107%) nel prime time. La pay tv resta un ambito molto importante per la sua capacità di profilare verso l’alto il target e le conseguenti pianificazioni pubblicitarie.

Le strategie del 2017

Discovery Media si è sempre caratterizzata per le iniziative speciali che da quest’anno assumono un nuovo perimetro, più focalizzato sul branded content e “ripulito” da formati riconducibili alla tabellare. «Vogliamo offrire ai nostri clienti soluzioni sempre più mirate e su misura» dice Cipriani. Il settore vale a oggi circa il 10% dei ricavi della concessionaria. L’ultima iniziativa della unit Discovery Media Brand Solutions, realizzato in collaborazione con D-Agency – l’agenzia creativa interna al gruppo – è “E’ uno sporco lavoro”, produzione originale sponsorizzata per Fiat Professional con Chef Rubio, in onda dal 1° maggio su Dmax. Quest’anno la concessionaria punta anche a valorizzare maggiormente la propria offerta. «A fronte di più del 10% dei grp erogati complessivamente dalla tv italiana nel 2016 sul target 15-64 – spiega Cipriani – ce ne sono stati remunerati poco più del 6%. Discovery Media, nata e cresciuta in un periodo di contrazione del mercato, è ancora poco remunerata rispetto a quanto vale. Vorrei che questa tendenza cambiasse, che gli inserzionisti riconoscessero più valore alla qualità dei nostri ascolti, e mi auguro che gli auditor dei clienti utilizzino orrizonti più ampi e concretisiano più rotondi nel valutarci».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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