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DigitasLBi traccia l’identikit dell’eshopper tipo del Made in Italy

Autore: Redazione


L’indagine annuale “Connected Commerce” ha messo in evidenza come gli italiani non scelgano il web solo per risparmiare, ma anche per vero piacere, e lo facciano soprattutto da smartphone

Secondo la nuova edizione del “Connected Commerce” - l’indagine annuale condotta da DigitasLBi in 15 Paesi per evidenziare l’evoluzione di motivazioni, abitudini e aspettative legate agli acquisti online - gli italiani amano sempre più fare shopping su internet. Gli abitanti del Belpaese non scelgono il web solo per risparmiare, ma anche per vero piacere (87%) ed effettuano acquisti online con lo smartphone (70%), mentre sono impegnati in altre attività (47%) e dopo aver letto le opinioni di altri utenti (84%). Acquistano prodotti legati ai viaggi e al tempo libero mentre sono in compagnia di altre persone e si aspettano siti e app con una user experience intuitiva, che porti velocemente al check-out. Più della metà degli italiani, inoltre, si aspetta una user experience intuitiva per arrivare velocemente a questa fase: la disponibilità del prodotto (53%), trovare le informazioni sul prodotto (52%) e avere la possibilità di effettuare l’acquisto in modo rapido (51%). Una volta effettuato l’acquisto siamo un popolo abbastanza rilassato: l’85% degli italiani si aspetta tempi di consegna superiori al giorno.

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Acquisti in “second screen”

 

Il 47% degli acquisti online gli italiani li effettuano svolgendo parallelamente altre attività: principalmente stanno anche guardando la tv (23%), in particolare se l’acquisto riguarda prodotti legati al fashion (28%), al food (26%) e alla cultura / intrattenimento (25%). La seconda attività, svolta in concomitanza dello shopping online, è l’ascolto della radio e della musica (11%), in particolare quando l’acquisto riguarda il food (16%) o il fai da te/manutenzione della casa (13%). Il quadro cambia radicalmente quando si tratta di fare acquisti legati alla categoria tempo libero/viaggi: in questo caso il 60% degli italiani si concentra solo su quell’attività. Ma non è da solo. Se sono quattro su dieci (39%) gli italiani che dichiarano di aver effettuato acquisti online in compagnia di qualcuno, la percentuale cresce sensibilmente (57%) proprio per le compere legate a tempo libero/viaggi e si attesta su un valore più alto (45%) anche per quelle legate all’arredamento della casa. Probabilmente questo è dovuto al fatto che si tratta di acquisti che, per loro natura, per essere finalizzati, necessitano di essere negoziati e condivisi anche con famigliari e/o amici.

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Ancora troppo presto per abbandonare gli acquisti in store

 

Online sì, ma secondo Fédération du ecommerce l’acquisto in store determina ancora il 90% delle vendite. Perché comprare in un negozio fisico? Sicuramente gli italiani non lo fanno per l’expertise del personale di vendita: solo il 7% la mette al primo posto tra i vantaggi dell’acquisto in store. Il ruolo del commesso “tradizionale” sembra venir meno probabilmente anche perché le persone, grazie al digitale, si costruiscono autonomamente il background di conoscenze solitamente appannaggio solo del commesso: tra le principali fonti utilizzate prima dell’acquisto le più importanti per i nostri connazionali sono i siti e le app dei rivenditori (32%), i comparatori di prezzi (19%) e i siti di recensioni (12%). Tra i vantaggi più citati per l’acquisto all’interno del negozio fisico ci sono la possibilità di testare il prodotto (66%), la disponibilità dello stesso (62%) e la vicinanza a casa o al luogo di lavoro (43%).

Paolo Possenti Paolo Possenti

Il commento di Paolo Possenti, head of strategy di DigitasLBi per il nostro paese

 

“Il 12% degli italiani che acquistano prodotti fashion lo fanno dal loro letto, una percentuale che cresce al 28% nella fascia d’età 18-24 anni. Se il Connected Commerce 2016 fosse un film sceglierei di isolare questo fotogramma, che esemplifica come anche in Italia l’adozione della tecnologia, e del mobile in particolare, abbia fatto saltare i confini del processo d’acquisto: gli italiani sono già sempre, ovunque e da ogni dispositivo, a un clic dalla possibilità di iniziare e concludere l’acquisto di un prodotto o di un servizio. Marche e distribuzione devono tenerne conto se vogliono essere scelte, anche perché lo shopping online non è più solo associato all’opportunità di risparmiare, ma viene vissuto come un vero e proprio piacere, un’esperienza autonoma, con un suo statuto nella testa delle persone, che vi associano aspettative molto specifiche. Per affrontare questa fase secondo noi è cruciale non smettere di studiare il consumatore con l’obiettivo di tradurre i dati in insight rilevanti per disegnare esperienze digitali efficaci, proprio perché data driven”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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