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Dati e advertiser, il vero tesoro di Facebook

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Marketing Land ha ben analizzato le ultime evoluzioni dopo la chiusura di LiveRail, quella di FBX e il contestuale rafforzamento di Audience Network. Con una certezza: il social network è un walled garden

Nell'ultimo anno Facebook ha messo mano alla propria offerta pubblicitaria, aumentando la propria presenza in determinate aree e decidendo di uscire da altre, rinunciando in questo modo a coprire l'intera catena del digital advertising. Una filosofia opposta a quella di AOL o Google, che hanno strutturato delle soluzioni end-to-end che mettono a disposizione di publisher e advertiser tutti i servizi necessari per vendere e comperare pubblicità online.

Facebook, dati e advertiser

A differenza di queste company, Facebook sembra intenzionata a perseguire una strada diversa, concentrandosi sugli advertiser. Ma solo dopo averla imboccata: il social, infatti, ha iniziato aprendo un ad network, ha acquisito un'azienda in grado di ottimizzare il processo di vendita dell'inventory degli editori e testato un tool automatico di ad buying in grado di massimizzare le operazioni pubblicitarie degli inserzionisti. Una strategia che ha però subito una battuta d'arresto. Come mai? Perché Facebook ha un tesoro da proteggere, ancora più importante della capacità di coprire tutte le necessità del mercato. Questo tesoro sono i dati che la piattaforma colleziona dai suoi oltre 1,6 miliardi di utenti mensili. Questo tema è stato al centro di un interessante articolo di Marketing Land, che Netforum ricostruisce per i suoi lettori.
mark-zuckerberg-headshot Mark Zuckerberg

Approccio verticale che valorizza i dati

Per Tim Peterson, autore dell'articolo, le ultime novità che hanno investito l'offerta adv della società sembrano indicare una cosa: il social ha adottato un approccio verticale, incentrato sugli advertiser e in cui gli altri pezzi della catena vengono gestiti senza una presenza diretta."Hanno realizzato una cosa: focalizzati sulla domanda, costruisci bei prodotti pubblicitari e tecnologie di dati e targeting. Poi, il resto verrà da sé", ha commentato Jared Belsky, presidente di 360i.

Le ultime mosse del social

La nuova strategia di Menlo Park, come già anticipata, si è meglio delineata nel corso dell'ultimo mese, quando il colosso ha fatto una serie di annunci nel tentativo di consolidare il portfolio ad tech. La company ha annunciato la cessazione delle attività della piattaforma real time bidding FBX, così come quelle di LiveRail, la firma dedicata al lato offerta acquisita in precedenza per una cifra stimabile attorno ai 500 milioni di dollari.

Si punta su Facebook Audience Network

Nel frattempo, il gioiellino di Mark Zuckerberg ha ampliato le capabilities di Facebook Audience Network, aprendole al desktop e a nuove fasce di utenza. Secondo Peterson, nessuna di queste novità ha costituito una sorpresa: Facebook avrebbe capito come espandere il business pubblicitario all'interno e all'esterno, andando a salvaguardare i dati e la posizione di walled garden.

Walled garden che guarda all'esterno

Per estendere la propria leadership fuori dai confini, le strade che Facebook ha davanti sono principalmente due: costruire una piattaforma tecnologica che fornisce un qualche grado di controllo a terze parti o mantenerne il pieno controllo e costruire un ad network, sfruttando la loro posizione di vantaggio strutturale lato domanda. È questo, in sintesi, il pensiero di Scott Braley, general manager di Ooyala ed ex numero uno di Facebook Atlas negli Stati Uniti.

Si punta forte sul mobile

Facebook ha introdotto FBX nel giugno 2012 per aiutare i brand a retargettizzare sul social in modo istantaneo le persone che avevano in precedenza visitato il proprio sito. Ma nel tempo, ha chiuso la parte desktop e lanciato percorsi alternativi, mantenendo un elevato grado di controllo dei dati. In contemporanea le opzioni di Custom Audiences Targeting venivano perfezionate con nuove funzionalità di retargeting e l'estensione al mobile. Negli ultimi due anni il social ha invitato le company che acquistavano pubblicità su FBX a focalizzare l'attenzione verso gli ads API.

API e Dati

Proprio la strategia di voler valorizzare gli API è motivata dall'importanza che i dati hanno per Facebook: con questa modalità le informazioni, infatti, rimangono protette. "Facebook è molto attenta al tema della perdita dei dati e vede le informazioni sull'identità degli utenti come uno dei gioielli della corona - ha detto Adam Berke, cmo di AdRoll -. Se sei nell'ambiente rtb, potresti trovare dei modi per mettere assieme questi pezzi e costruirti un ID Graph. E sicuramente questo è qualcosa che Facebook non desidera, sia da un punto di vista competitivo sia da un altro di privacy".

I dati guidano le strategie

Ciò ha avuto sicuramente delle implicazioni sulla scelta di chiudere FBX e LiveRail. "Sono davvero molto protettivi in relazione ai propri dati e l'unico modo che le persone hanno per utilizzarli è all'interno del loro walled garden. Se pensiamo al programmatic, con asset come Atlas, FBX, LiveRail, avrebbero dovuto aprire le porte dei propri dati a tutti", ha continuato Belsky.

Nessun interesse per il business software

Facebook, poi, vuole evitare preoccupazioni e per questo non sembra interessata a giocare un ruolo da protagonista nel segmento software. L'esperienza con Atlas, infatti, pare andare in questa direzione e ha avuto delle conseguenze sulla scelta di cessare le operazioni di LiveRail. "Sembra abbastanza chiaro che loro (Facebook, ndr) non vogliono essere presenti nel business software. Vogliono raggruppare il media e il software usando il secondo per vendere il primo", ha detto Brian Wieser, Pivotal Research senior analyst.

Uno non può sopravvivere con l’altro

Quando Facebook ha deciso di comprarsi LiveRail, la firma tech consentiva al social di fare un passo avanti nella vendita automatizzata di pubblicità video su siti terzi, con la possibilità di espandere questa attività ad altri formati. Ma non era 'unico modo con cui Facebook si rapportava ai publisher: pochi mesi dopo è stato lanciato FAN, focalizzato sulla pubblicità display nelle app mobile. Ma nel giro di poco tempo entrambi i sistemi hanno incominciato a pestarsi i piedi l'un l'altro. In poco tempo, infatti, i sales di LiveRail hanno iniziato a proporre agli spender pacchetti display aggiungendo nel suo portfolio gli annunci display in-app mentre FAN aumentava la proposta inserendo i video in-app.

Una nuova era

Quindi, le cose hanno cominciato a prendere una piega che ha poi definito lo scenario attuale: alla fine del 2015 Facebook ha eliminato il 75% dell'inventory di LiveRail perché ritenuta di bassa qualità, se non fraudolenta. Quest'anno, invece, Audience Network ha incrementato gli spazi, prima aggiungendo il mobile web al proprio bouquet e poi il desktop. I percorsi intrapresi dai due prodotti pubblicitari hanno generato differenze simili a quelle tra FBX e Facebook Ads API. Se LiveRail, infatti, era prevalentemente un open exchange, esposto agli editori a bordo, Audience Network ha da sempre offerto maggiore controllo al social.

La vera differenza: publisher e advertiser

Ma la differenza fondamentale è nella natura di LiveRail e Audience Network. LiveRail serve i publisher e richiedeva un approvigionamento diretto da parte del social. FAN, invece, si rivolge agli advertiser - e di conseguenza agli editori -, fornendo una visione migliore del Roi. E il lato che interessa a Facebook è quello della domanda. Però, c'è ancora Atlas. E quest'ultimo è rivolto primariamente agli advertiser.

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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