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Coalition for Better Ads svela i formati adv più fastidiosi

Autore: Redazione


L’organo che riunisce diversi operatori dell’industry ha svolto una ricerca utile per comprendere quali siano le soluzioni adv più ingombranti. Daniele Sesini di Iab Italia: “Indicazioni dei consumatori sono essenziali”

La Coalition for Better Ads ha presentato i risultati di una ricerca che ha analizzato le preferenze di circa 25.000 utenti di diversi mercati (Stati Uniti e alcuni paesi europei) in relazione alla fruizione di formati pubblicitari desktop e mobile. Obiettivo di questo importante studio è fornire all’intero ecosistema dell’advertising digitale uno strumento utile per orientare le scelte dei prodotti pubblicitari e delle modalità di erogazione degli stessi, al fine di garantire agli utenti una migliore fruizione pubblicitaria e allontanare così il rischio del ricorso agli strumenti di adblocking. Ai 25.000 utenti sono stati sottoposti 104 differenti combinazioni di formati pubblicitari inseriti all’interno della loro navigazione su siti web, da desktop e da dispositivi mobili. La misurazione delle risposte degli utenti in relazione a diversi parametri legati alla qualità percepita della “advertising experience”, ha portato a costruire una mappa di gradimento, o meglio di “fastidio” della componente pubblicitaria.

I formati più invasivi

Dai feedback ricevuti dagli utenti, è emerso che sei formati per desktop (pop-up, auto-play video with sound, prestitial with countdown, large sticky ads) e 12 formati per mobile (pop-up, ad density higher than 30%, flashing animated ads, auto-play video with sound, prestitial, postitial with countdown, full screen scrollover e large sticky ads) sono percepiti come eccessivamente invasivi. Mediamente ritenuti peggiorativi dell’esperienza utente, questi formati sono considerati al di sotto della soglia di accettabilità e sono di fatto quelli più fortemente correlati al ricorso a strumenti di ad blocking. È inoltre risultato che il ritardo nel caricamento dei contenuti adv, con conseguente rallentamento della navigazione, svolge un ruolo determinante per la consumer experience.

L’impegno di IAB Italia

Iab Italia fin dall’inizio ha lavorato e sta lavorando a fianco di Iab Tech Lab e della Coalition stessa, per testare i formati del nuovo ad portfolio e per la definizione di nuovi standard. La questione sta molto a cuore a Iab Italia: il fenomeno ad blocking ha allarmato tutto il mercato e infatti nel maggio 2016, insieme alle altre associazioni del mercato italiano, Iab ha condotto una ricerca per tenerlo sotto osservazione. La seconda wave, condotta a sei mesi di distanza dalla precedente, ha mostrato un fenomeno del tutto stabile, ma che continua a essere monitorato.

La dichiarazione del d.g. Daniele Sesini

“Noi rappresentiamo il mercato dell’advertising digitale e, quindi, conosciamo bene il delicato equilibrio su cui si basa il patto pubblicitario, che garantisce agli utenti contenuti gratuiti e di qualità a fronte della disponibilità ad ‘accettare’ messaggi pubblicitari possibilmente altrettanto qualitativi - ha commentato Daniele Sesini, direttore generale di Iab Italia e coordinatore della Task Force italiana del New Ad Portfolio -. Riteniamo che alcune tipologie di pubblicità debbano per definizione essere almeno un po’ “interruttive” e “distraenti”: anche se per ovvie ragioni sta crescendo il mercato del native advertising e del branded content, questo non significa che l’interruptive marketing sia morto. Immaginiamo quanto potrebbe valere il mercato televisivo senza gli spot che interrompono il flusso del palinsesto.

Crediamo quindi che le indicazioni che ci vengono dai consumatori siano essenziali e preziose per guidare al meglio il processo di planning pubblicitario, che vuole essere sempre rispettoso dell’utente, il meno invasivo possibile, mai noioso, ma anzi auspicabilmente in grado di distrarre piacevolmente l’esperienza dell’utente, informando, divertendo e intrattenendo.

Il ruolo di associazioni come la nostra e come la Coalition deve essere proprio quello di aiutare il mercato a trovare delle regole ‘giuste’ che tutelino il consumatore ma che ovviamente allo stesso tempo sostengano la crescita del mercato stesso.

Tutto ciò avviene regolarmente su un mercato più consolidato come quello televisivo, ben regolamentato per esempio in termini di affollamento.

Il web ha una chance in più, visto che consente di controllare i parametri di erogazione, e quindi nell’utilizzo intelligente del limite di frequenza c’è probabilmente la soluzione, che rende accettabile il mantenimento di alcuni dei formati più invasivi, purché gestiti in modo opportuno.

E non dimentichiamoci che la creatività gioca sempre un ruolo fondamentale, e che la percezione dell’utente sarà tanto più favorevole quanto più saremo in grado di erogare, grazie anche a un planning ‘sapiente’, formati rispettosi ma rilevanti e di impatto, in grado di catturare l’attenzione dell’utente e trasmettere esperienze positive”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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