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Tecnologia, innovazione, qualità: la ricetta di Teads

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Dario Caiazzo, Managing Director della società: «L’outstream è arrivato al 30% del mercato». Per quest’anno chiusura in linea con obiettivi e andamento internazionale

In un contesto di mercato caratterizzato da grande incertezza, gli investimenti in pubblicità digitale crescono a quota 2,36 miliardi di euro, ma il 75% è in mano agli OTT, è emerso un formato principe trasversale a più mezzi: il Video. Non c’è storia: la migrazione dell’audience su mobile impone lo sviluppo di una comunicazione meno invasiva e più ingaggiante rispetto alla display tradizionale e questo ruolo non può spettare ad altri che al video. La società francese Teads ha fatto di questa tipologia di comunicazione il proprio business core, «ma interpretandolo in maniera diversa, ancor più rispettosa dell’utente attraverso il concetto di outstream», ha dichiarato il Managig Director Dario Caiazzo, incontrato da DailyNet a margine dello IAB Forum. Era stato proprio DailyNet, lo scorso aprile, a fornire la notizia del ritorno dello stesso Caiazzo in Teads dopo un’avventura in RadiumOne e in Beintoo. A Caiazzo abbiamo chiesto di fornirci una panoramica di quest’anno.

Dal suo ritorno di questa primavera, quali sono i risultati ottenuti da Teads?

Chiudiamo l’anno in linea con  gli obiettivi e con l’andamento di Teads a livello internazionale. In ambito locale abbiamo allargato il team con l’ingresso di nuove figure sia per il reparto commerciale sia per quel che riguarda la sfera dei rapporti con gli editori, dove a ottobre è entrata Corinne Marrone Lisignoli con il ruolo di publisher director. Abbiamo accolto nuove persone con un background differenziato per creare la giusta chimica e continuare a portare innovazione e formazione sul mercato. teads

Innovazione e formazione: sono due temi che Teads vuole cavalcare?

L’innovazione rappresenta l’anima di Teads: abbiamo inventato l’outstream con la soluzione InRead e attraverso un team di R&D dislocato a Montpellier abbiamo sempre aggiornato la nostra proposta commerciale sviluppando nuovi prodotti. Ne sono testimonianza il recente lancio di formati mobile, tra cui Vertical, Square e Interactive, nonché i continui investimenti in quest’area.

In tema di formazione Teads partecipa ai principali eventi di settore anche per spiegare l’importanza di una comunicazione video che non interrompa l’esperienza di fruizione editoriale dell’utente e al contempo garantisca ritorno a inserzionisti e publisher. Oggi l’outstream è al 30% del totale video, nel segmento sono entrati nuovi operatori come Facebook, il quale ha declinato a suo modo il progetto dell’outstream stesso, ma noi siamo impegnati a diffondere la cultura di un simile comparto, convinti che la pubblicità non debba essere intrusiva ma inserirsi nel miglior modo possibile all’interno del contesto in cui viene distribuita.

A proposito di investimenti, quest’estate avete annunciato un finanziamento da 43 milioni di euro, come pensa di usare queste risorse?

In parte le abbiamo già utilizzate per acquisire Brainient, ora Teads Studio, divenuto il nostro laboratorio creativo. La sua tecnologia, in sostanza, ci permette di aggiungere elementi interattivi sui filmati e di personalizzare la comunicazione a seconda della natura dell’utente. Teads Studio, poi, è fondamentale in logica di sviluppo di nuovi formati come il 360, che si adatta e risponde alle richieste del panorama digitale. I fondi sono inoltre serviti per espandere la nostra presenza in Asia con l’apertura di nuovi uffici. In questo senso credo che temi come l’intelligenza artificiale e il machine learning stiano diventando qualcosa di più che mere suggestioni. E Teads lo sta capendo.

Qual è il ruolo della tecnologia nel rapporto con gli editori?

Molto importante. Questo perché noi non lavoriamo solo con gli inserzionisti ma dobbiamo anche pensare a come massimizzare la nostra presenza sui siti agli editori generando valore per l’intera filiera. La varietà di formati e la competenza interna sono cruciali per stringere nuove partnership, come quella con RCS MediaGroup che ha portato le nostre soluzioni su siti come Gazzetta.it e Corriere.it. E il fatto di poter contare su un’ampia rete di editori premium, collaboriamo anche con Gruppo Espresso in Italia o la Reuters e Mashable su scala globale, ci consente di offrire alle agenzie e ai clienti un ambiente assolutamente unico, abilitando la vendita degli spazi commerciali attraverso la nostra SSP proprietaria o tramite partner esterni.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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