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Beintoo, il mobile efficace già alle radici del funnel

Autore: Redazione


Il ceo dell’ad-tech company Andrea Campana fa il punto su mobilità, data driven e commistioni tra online e offline

Pare che sia uno dei quesiti più frequenti, e non solo nel mondo della pubblicità: ce la farà l’Italia a impostare la propria vita lavorativa sulle possibilità offerte dal mobile (giacché riguardo il tempo libero non sembrano esserci molti problemi, tutt’altro)? Quando si tratta di aprire il portafoglio, subentra uno stato d’ansia, abbastanza giustificato, visti anche i tempi non particolarmente floridi, se poi il succitato portacarte viene illuminato dalle luci dell’online, i sudori freddi aumentano esponenzialmente. Oltre a predicare calma e sangue freddo gli addetti ai lavori non possono fare altro che proseguire sulla strada dell’informazione e, soprattutto dell’innovazione. Chi vorrà capire comprenderà, prima o poi. Prendiamo Beintoo: analizza le informazioni, i dati, fotografa il panorama, si muove di conseguenza sulla scorta di previsioni che più velocemente di quanto si possa credere si tramutano in realtà. Niente è statico quando si parla di digital e di mobile. Sull’argomento abbiamo scambiato due chiacchiere con il ceo dell’ad tech company, Andrea Campana. Ecco cosa ci ha raccontato. Nei giorni scorsi il Politecnico ha rilasciato i dati relativi al mobile. Quali sono le tendenze che guidano questo comparto? Il mobile è il segmento che cresce di più nel mercato dell’advertising online e questa crescita è trainata ampiamente dalle potenzialità offerte dalla geolocalizzazione nel raggiungere il consumatore in prossimità del punto vendita e, soprattutto, nel tracciare profili più in linea con i suoi reali interessi: il 90% delle transazioni avviene ancora attraverso offline retailers e anche quando si decide di acquistare un prodotto online è forte la tendenza a informarsi prima presso un punto vendita fisico, ma i dispositivi mobile sono comunque con noi e permettono di conoscere meglio i nostri bisogni per trasmettere messaggi sempre più pertinenti. Qual è il legame tra mobile e offline e come opera Beintoo in questo campo? Gli smartphone sono l’unico oggetto che le persone portano sempre con sé, ovunque e in qualunque momento della giornata e questo ci consente non solo di acquisire dati di navigazione 24/7, ma anche di acquisire dati geo-comportamentali che ci permettono di capire molto dei loro reali interessi. Beintoo si basa su un approccio data-driven che analizza ogni mese i dati provenienti da 7 milioni di possessori di smartphone italiani - 1 utente su 4 che passa in media da oltre 50 punti di interesse al giorno (negozi, mezzi pubblici, cinema, ristoranti, palestre, ecc). Grazie a una Data Management Platform Mobile proprietaria e all’integrazione di un componente tecnologico (SDK) ospitato in app di terze parti, siamo in grado di profilare gli utenti anonimi in base ai loro comportamenti offline, ovvero attraverso l’analisi dei luoghi più frequentati (dal cinema, al supermercato, alla palestra, ecc), del tempo speso in quei luoghi, della frequenza di ritorno e molto altro. Queste informazioni, indispensabili per identificare gli interessi reali dei consumatori, sono arricchite con dati di terza parte (raccolti da telco, content provider, ecommerce) per generare specifiche audience di riferimento su cui distribuire innovative campagne mobile ad alto impatto.     Come sta rispondendo il mercato italiano al mobile? Come si comportano gli inserzionisti e quali obiettivi perseguono? Secondo i nostri dati oltre la metà degli investimenti (53%) sono arrivati da clienti Retail e Automotive, che puntano sul mobile per attirare clienti al punto vendita, attraverso campagne “drive to store”. Un altro settore che è molto cresciuto è quello dell’Entertainment, che ha colto bene la sfida del mobile nei suoi aspetti di geolocalizzazione degli utenti per aumentare il numero di presenze al cinema. Il mercato è pronto e ha capito il potenziale del mobile: ora dobbiamo fare un passo in avanti sul piano della creatività, che va pensata in ottica data driven e adattata al mezzo in termini di formati specifici. Come si compone l’offerta data-driven di Beintoo? Attraverso la nostra tecnologia proprietaria abbiamo sviluppato BeAudience, una piattaforma di profilazione degli utenti mobile, suddivisi in cluster basati sui loro reali interessi offline. Da qui siamo in grado di erogare campagne di branding o a performance, altamente profilate e misurabili, aspetto, questo, che è molto importante per i clienti: con le nostre campagne BeAttribution, per esempio, siamo in grado di misurare la percentuale di utenti che, dopo essere stati esposti a una campagna pubblicitaria, si recano presso uno store. Misuriamo l’andamento delle visite in store nell’arco della campagna, il tempo di visita medio speso dagli utenti nel negozio, il confronto tra i punti vendita delle diverse regioni che hanno performato meglio in termini di presenze, l’analisi dell’efficacia della campagna in termini di frequenza e fascia oraria di erogazione e molto altro. Avendo sviluppato una piattaforma proprietaria possiamo accedere a dati sempre aggiornati - cosa che non potremmo garantire se utilizzassimo cluster esterni - utili anche per effettuare attività di Audience Analysis sugli utenti che hanno installato un’app sul loro smartphone. Qual è il rapporto tra dati, mobile e creatività? E’ necessario elaborare creatività ad hoc per il mobile, non solo a livello di user experience, ma anche di contenuto: solo conoscendo attraverso i dati i reali interessi dei consumatori possiamo trasmettere un messaggio che sia davvero pertinente e di impatto, senza risultare fastidioso, dal momento che il mobile advertising è molto più invasivo di quello su desktop. La creatività deve “seguire” tutto il customer journey dell’utente e adattarsi ai diversi dispositivi sui quali approda: con i dati in nostro possesso - analizzati anonimamente - possiamo capire se lo stesso utente è stato in una concessionaria più volte e raggiungerlo con messaggi diversi, a orari diversi, con creatività ad hoc sui propri dispositivi mobile o sul proprio pc fisso. Avete novità in cantiere per quest’anno? Beintoo è riconosciuta per la qualità dei suoi dati che le consente di pianificare campagne pubblicitarie su utenti in target con gli obiettivi del cliente e ridurre quindi la dispersione nelle campagne che hanno obiettivi di reach e brand awarenss. Per il 2017 intendiamo proseguire il lavoro di post valutazione delle campagne, lavoro già iniziato con BeAttribution, dimostrando che il mobile è efficace anche nella parte bassa del funnel di conversione, sia quando si tratta di convincere un utente a eseguire un’azione online sia quando l’azione avverrà offline.

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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