I brand vogliono capire che diritti hanno sui contenuti prodotti dagli influencer, se possono pubblicarli sui propri profili social, se possono usarli al di fuori del web e con quali modalità
di Karim De Martino - Karim@openinfluence.com
Di chi sono i contenuti
Quando ci iscriviamo a Facebook approviamo queste condizioni di utilizzo: “L'utente è il proprietario di tutti i contenuti e le informazioni pubblicate su Facebook”. Sfatiamo quindi il mito che “tutto ciò che mettiamo su Facebook non è più nostro” o ancora “da Facebook posso prendere quello che voglio e utilizzarlo, tanto era già lì”. Sui social valgono sempre e comunque le regole sulla Proprietà Intellettuale e il Diritto d’Autore, quindi anche i contenuti prodotti dagli influencer e pubblicati sui loro profili sono e rimangono di loro proprietà esclusiva.
Utilizzo da parte dei brand
Prendere in considerazione i diritti di utilizzo dei contenuti prodotti dagli influencer è fondamentale perché, ricordiamolo, uno degli obiettivi principali dell’influencer marketing è la creazione di contenuto di qualità: un contenuto che sarebbe sprecato senza i diritti di utilizzo. Molti brand pensano “visto che ho pagato l’influencer per fare questo scatto con il mio prodotto, ora ne posso fare quello che vogliono”, niente di più sbagliato: il contenuto è sempre e solo dell’influencer. Ne consegue che se un marchio vuole utilizzare il contenuto prodotto dall’influencer, che sia sul suo profilo ufficiale o in qualsiasi altra forma (specialmente offline), tale utilizzo deve essere regolamentato da un contratto. Spesso le aziende sottovalutano questo aspetto o non sanno come districarsi tra le varie opzioni (per esempio se acquisire la piena proprietà del contenuto o solo i diritti di utilizzo per un periodo e/o canali limitati).
Infinite possibilità
I contratti di utilizzo (o cessione) dei contenuti devono riguardare la possibilità di ri-postare sui propri profili, creare post sponsorizzati, utilizzare le immagini sul sito web/ecommerce aziendale o nella newsletter. Attenzione: anche se l’influencer utilizza il nuovo tool Branded Content, dando quindi accesso al marchio alla sponsorizzazione dei contenuti, questo non significa che il brand sia legalmente autorizzato a farlo. Insomma, lo scenario è complesso ed è sempre meglio affidarsi a qualcuno che abbia esperienza per non avere brutte sorprese in un secondo momento (costi extra nella migliore delle ipotesi, cause in tribunale nella peggiore). Open Influence dispone di un team legale che supporta i clienti e che si occupa di regolamentare con i singoli influencer quello che il brand potrà o non potrà fare con i contenuti generati nel corso della campagna.