Il motore di ricerca francese, che rispetta la privacy, sarà lanciato nel nostro Paese con uno spot televisivo ideato da Atmosphere e girato da Alexandre Aja e con un forte investimento sul fronte digital
È ufficiale Qwant arriva in Italia e Fabiano Lazzarini ne sarà il country manger. Lo si evince dall’invito della presentazione alla stampa che si terrà lunedì 9 ottobre a Milano. Il motore di ricerca francese che rispetta la privacy apre quindi i battenti anche nel nostro Paese guidato dall’ex general manager di IAB, che ha poi maturato esperienze presso il portale News Corp Casa.it come media & strategy manager e come direttore generale di ShinyStat.
Come aveva già anticipato all’inizio dell’anno il direttore generale di Qwant Alberto Chalon, l’Italia è solo un passo ulteriore del motore di ricerca verso la conquista dell’Europa, unico mercato in cui il 95% della search è in mano a un solo player, Google. Qwant ha debuttato nel 2013 Francia e sin dagli esordi ha fissato come sua value proposition la strenua difesa dei dati e della vita privata dei propri utenti nel pieno rispetto delle normative europee, garantita da un algoritmo di ricerca neutrale che non altera per fini commerciali la posizione dei risultati. Tema quanto mai d’attualità in vista del nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) che sostituirà in Italia il D.Lgs 196/03 ed entrerà in vigore in tutti i paesi dell’Unione Europea a partire dal 25 maggio del 2018.
Il modello di business di Qwant anche in Italia sarà quello tipico della search e cioè erogherà annunci solo in base alle ricerche effettuate dagli utenti, senza sfruttare informazioni cedute in precedenza. Qwant promette: di non usare cooky e di non memorizzare né vendere nessun dato personale. Garantisce la neutralità e la rilevanza della ricerca. Per farlo, la società non identifica l’Ip da cui l’internauta si connette e non utilizza dispositivi di tracciamento dell’attività in rete dell’utente.
Il lancio in Italia di Qwant
Secondo quanto risulta a DailyNet, Qwant sarà lanciato in Italia con uno spot tv ideato da Atmosphere e girato da Alexandre Aja e con un forte investimento digital. Per conoscere però gli obiettivi che Lazzarini si propone di raggiungere nel nostro Paese bisognerà attendere il giorno della conferenza stampa cui, oltre allo stesso Lazzarini e a Chalon, parteciperanno: Antonello Soro, presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali; Paolo Ainio, executive chairman aPrice; Eric Leandri, presidente e fondatore di Qwant.
L’aumento di capitale
Qwant ha da poco beneficiato di un cospicuo aumento di capitale a opera della Caisse des Dépôts, banca pubblica francese, che ha stanziato 15 milioni di euro per entrare nella società e di Axel Springer con 3,5 milioni. L’editore aveva già acquisito il 20% del capitale di Qwant nel 2014. Nel 2016 invece è stata la volta della Banca europea degli investimenti con 25 milioni. Il controllo della società, però, è ancora nelle mani dei fondatori: Chalon, Léandri, il vice-presidente Jean-Manuel Rozan e Patric Costant.
L’obiettivo è quello di continuare l’espansione in Europa, unico mercato in cui il 95% delle ricerche è in mano a un solo player: dopo Francia, Germania e Italia, quindi, sarà la volta di Spagna, Portogallo, Inghilterra, Polonia e Belgio. Entro il 2021 Qwant punta a raggiungere i 50 miliardi di ricerche ogni anno e 500 milioni di euro di utile. In Francia il motore ha raggiunto una quota del 4%, mentre nel mondo, grazie a un accordo con Firefox, che ha creato una versione speciale in cui Qwant si attiva di default è disponibile in 42 Paesi e 28 lingue. C’è anche un’applicazione per iOS e per Android.