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Open Influence: FTC, nuove linee guida per l’Influencer Marketing

Autore: Redazione


Ritorna dopo la pausa estiva la rubrica dedicata all’Influencer Marketing, in collaborazione con Open Influence, società internazionale leader dal punto di vista tecnologico e commerciale nel settore, sempre più protagonista nel nostro Paese

di  Karim De Martino  -  Karim@openinfluence.com

In Italia, così come in altri Paesi Europei, il tema del “disclosure” delle partnership commerciali da parte degli influencer è un argomento sempre più caldo e, a spianare la strada verso regole precise, è la Federal Trade Commission, l’ente USA che ormai da anni definisce gli standard di trasparenza nell’influencer marketing.

Pochi giorni fa, FTC ha rilasciato un documento che offre ai brand e agli influencer una serie di esempi pratici di quando una collaborazione sia da ritenere “commerciale” e quindi vada dichiarata secondo le modalità previste dalle Leggi locali.

Il cane dal pelo lucido

Un blogger acquista un nuovo cibo per cani e dichiara che il suo cane ora ha un pelo più morbido e lucente. La dichiarazione è spontanea quindi non si tratta di pubblicità. Se però il blogger è iscritto a una piattaforma di Buzz Marketing che ha inviato il prodotto (sia che la recensione sia stata retribuita o meno) allora si tratta di pubblicità e la cosa va dichiarata.

La crema miracolosa

Un influencer mostra su Instagram una crema di bellezza e dichiara che questa ha vari effetti benefici, con un chiaro avviso circa la natura commerciale del messaggio. Per prima cosa l’influencer è tenuto anche a specificare che gli effetti benefici riscontrati sono soggettivi, non può quindi dire “questa crema renderà anche a voi la pelle morbida”, a meno che l’influencer stesso non sia un esperto di settore. Inoltre, là dove il messaggio non sia veritiero, ad esempio se l’influencer dichiara un beneficio non riscontrabile comunemente (perché richiestogli dal brief del brand), lo stesso influencer ne è legalmente responsabile al pari dell’azienda promotrice. Infine se la crema dovesse avere degli effetti negativi durante la prova (ad esempio si presenta una allergia), l’influencer è tenuto a condividere questa informazione con il pubblico come parte della sua esperienza personale.

La morning routine… 6 mesi dopo

Facciamo finta che l’influencer sia testimonial di un prodotto di bellezza e pubblichi (dichiarando la sponsorizzazione) delle immagini dove ne mostra l’utilizzo sui propri profili social. Il brand acquista i diritti per utilizzare queste immagini sui propri profili social: nel farlo il brand non è però autorizzato secondo FTC a modificare i messaggi pubblicati dall’influencer per fare credere ai consumatori, ad esempio, che l’influencer continui ad utilizzare i prodotti, nonostante abbia acquistato i diritti sulle immagini. Se quindi il brand pubblica successivamente una foto che recita “Grazie a XY, che utilizza la nostra crema come parte della sua morning routine”, ma la foto risale a mesi prima, il brand sta violando le direttive FTC, ingannando il consumatore.

Un film  o un videogioco spettacolare

Un blogger viene invitato alla proiezione, quindi pubblica sui suoi profili social un commento entusiasta sul film. Se i biglietti sono stati offerti dalla casa cinematografica, sia che il post sia stato pagato o meno, c’è la necessità di dichiarare la natura commerciale, perché il messaggio potrebbe non rispettare la neutralità di un commento spontaneo. Allora stesso modo se uno YouTuber riceve gratuitamente una copia di un videogioco da una software house e ne fa una recensione è tenuto a dichiarare la provenienza del videogioco e il rapporto con la software house, perché nasconderlo (o fare pensare che il gioco sia stato acquistato) potrebbe trarre in inganno il pubblico.

Partendo da questi esempi è chiaro che ogni volta ci sia un contatto (non necessariamente un pagamento) tra un brand e un influencer, che sia esso un esperto o una celebrity, vige la regola della trasparenza. Quindi se ad un influencer viene offerta una cena o un viaggio in cambio di post/recensioni, si tratta sempre di pubblicità e il pubblico va informato. Prendiamo l’esempio di un blogger che durante la Fashion Week viene ospitato da un certo albergo e pubblica quindi foto della piscina. Oppure un influencer che riceve un’automobile in prestito per alcuni giorni e ne pubblica fotografie.  Insomma, il pubblico deve sempre sapere cosa c’è dietro ad un post e, parlando di influencer, è importante che siano coscienti del ruolo di trend setter che ricoprono e delle implicazioni legali. Per citare l’Uomo Ragno: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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