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La guida in cinque punti per la monetizzazione dei siti degli editori di piccole dimensioni

Autore: Redazione


DailyNet ospita l’articolo di Jan Fees, Head of Operations di revenee, piattaforma programmatica self service per il native advertising, sui passi necessari per ampliare il target e ottimizzare le performance, tenendo il budget sotto controllo

di Jan Fees, Head of Operations di revenee

La nostra missione è rendere il native advertising accessibile, facile, per tutti i tipi di inserzionisti e publisher.

Oggi i consumatori hanno praticamente un varietà infinita di hobby, passioni e aree di interesse, e la coda lunga di internet fornisce una grande ricchezza di contenuti inerenti a ogni interesse, offerti da siti web di editori di nicchia.

Questi siti di nicchia godono di sessioni lunghe da parte degli utenti e un tasso di ritorno molto alto, ma naturalmente cercare di monetizzare le audience piccole con la pubblicità online e nello stesso momento pagare per la creazione e distribuzione di contenuti di alta qualità è una grande sfida. Di seguito cinque modi per i piccoli editori per monetizzare i loro siti web.

1.  Rendere la user experience prioritaria

Con dei livelli di traffico relativamente basso,   gli editori di nicchia vogliono giustamente generare il massimo valore da ogni singolo utente, il che spesso li porta ad adottare formati pubblicitari ad alto impatto e molto remunerativi che occupano la pagina web e obbligano l’utente a farci attenzione. Ma queste tipologie di annunci interrompono la navigazione dell’utente, infastidendo e riducendo le possibilità che questi rimangano sul sito web o vi ritornino in futuro, così come aumentano il rischio che gli utenti installino software di ad blocking.

Per fornire una user experience positiva, gli editori di nicchia dovrebbero evitare annunci invasivi e scegliere invece formati come quelli nativi che si adattano senza creare interruzioni al layout delle pagine web e ai device sui quali vengono mostrati, unendole ai contenuti online e coinvolgendo nello stesso tempo il pubblico. L’interesse degli inserzionisti nel native advertising è continuamente in crescita con una spesa stimata intorno ai 13 miliardi di euro in Europa entro il 2020, rendendola una opzione redditizia per la monetizzazione dei siti web.

2. Assicurarsi che gli annunci siano rilevanti per l’audience

Gli utenti di internet accettano più volentieri la pubblicità online quando si dimostra rilevante per le loro necessità, con quasi il 40% dei consumatori che preferisce il marketing targettizzato rispetto a un approccio pubblicitario più casuale. Tramite l’utilizzo di avanzate tecnologie in programmatic che prendono in considerazione un vasto range di dati, tra cui il sistema operativo, il luogo, il linguaggio, i contenuti pubblicitari, è possibile targettizzare precisamente le audience degli editori di nicchia, rendendo la pubblicità più rilevante e accettata.

3. Essere trasparenti quando si tratta di contenuti pubblicitari

Mentre il native advertising offre agli utenti una user experience positiva, gli editori di piccole dimensioni si devono assicurare di non ingannare i propri utenti con annunci mascherati sotto forma di contenuti editoriali. Se gli annunci non sono chiaramente riconoscibili questo fattore può minare la fiducia dei visitatori ed essere un ostacolo per gli editori a costruirsi un pubblico fedele.

Identificare il native advertising come tale è spesso ritenuto una responsabilità dell’inserzionista, ma i requisiti Ue per il native advertising online si applicano a chiunque agisca per conto dell’inserzionista, includendo anche gli editori. Quando si utilizza il termine “nativo” l’identità dell’inserzionista deve essere chiaramente comunicata, deve esserci una etichetta che identifica gli annunci in quanto commerciali e inoltre deve esserci una sorta di separazione visuale di questi dal resto della pagina come può’ essere una cornice o un bordo.

4. Scoprire  le piattaforme self-service

Molti dei network pubblicitari per il programmatic impongono dei volumi di page view come parte delle condizioni di accettazione, il che significa che i siti degli editori necessitano di un numero minimo di page view per poter essere ammessi. Esistono però sul mercato anche piattaforme programmati in self service che non impongono una richiesta di traffico minimo e rappresentano un punto di accesso per tutti gli editori che desiderano monetizzare i loro siti web, a condizione che i contenuti e la qualità del traffico siano sufficienti, indipendentemente dalla dimensione del loro pubblico.

Quando si sceglie una piattaforma self-service, gli editori di nicchia dovrebbero considerare la facilità di implementazione dei widget che possono anche essere personalizzati per i singoli siti web e la presenza di una reportistica dettagliata che permette loro di comprendere come gli annunci stanno performando, oltre alla verifica della loro revenue share ricavata dalla loro inventory.

5. Rendere prioritaria l’esperienza rispetto alla quantità

Quando si tratta di monetizzare i loro siti web tramite il native advertising, gli editori di nicchia dovrebbero tenere a mente la massima “less-is-more”. Un widget ben collocato, idealmente al fondo dell’articolo, crea una migliore user experience a differenza di una pagina web con troppi banner, e ha la capacità di generare  gli stessi ricavi o anche maggiori, in quanto gli annunci possono portare a CPM più elevati. Con meno annunci sulla pagina, gli editori possono prendere in considerazione l’utilizzo di formati dal valore più alto come i video nativi, in particolare per le inventory su mobile. Con più della metà degli utilizzatori italiani di smartphone che usano i loro device per guardare i video, questo può essere un formato molto redditizio per gli editori di nicchia.

Monetizzare i siti di nicchia tramite la pubblicità online non è assolutamente impossibile. Comprendere l’importanza della user experience migliorandola con formati non invasivi, annunci ben posizionati, utilizzare una comunicazione pertinente e rilevante, utilizzare piattaforme self-service ideate per pubblici più piccoli, sono tutti modi tramite i quali gli editori possono efficacemente monetizzare i loro siti e produrre contenuti che soddisfano la gamma sempre più ampia di hobby e interessi dei consumatori.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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