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Ligatus, le ultime frontiere del native advertising

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Victor Charpin, vp publishers development, e il sales director Italia Simone Pepino dialogano con DailyNet: il focus è su trasparenza e sul video, per abilitare il native anche per attività di branding

Il native advertising è una modalità di comunicazione letteralmente salita alla ribalta nel corso degli ultimi anni. Vuoi perché consente ai brand di coinvolgere i consumatori attraverso soluzioni che non ne interrompono l’esperienza di fruizione dei contenuti, vuoi perché, con l’avvento del mobile, si configura come una valida alternativa ai formati tradizionali, meno performanti sul mezzo. In questo contesto s’inserisce Ligatus, leader del settore grazie a una rete di oltre 1.400 siti premium per oltre 37 miliardi di ad impression distribuite al mese solo in Europa. A IAB Forum la società ha partecipato con uno stand e un workshop e DailyNet ha incontrato Victor Charpin, vp publishers development e Simone Pepino, sales director per il mercato italiano. Qual è l’evoluzione del mercato pubblicitario online? Victor Charpin: Notiamo un calo del giro d’affari del display, un fatto che minaccia il business degli editori. Questo anche perché il mobile, per i publisher tradizionali, appare più difficile da monetizzare. La soluzione è il native advertising, una tecnica di comunicazione, al contrario, in grande sviluppo. E ben allineata alla fruizione da mobile. In questo contesto, come s’inserisce l’attività di Ligatus? Victor Charpin: Noi vogliamo convincere l’industry della bontà del native, accompagnando gli editori in questa transizione dal desktop al mobile. Questo processo riguarda soprattutto la tecnologia e i formati e in qualche modo tocca anche Ligatus, che da una classica sales house sta diventando un player pure-programmatic. Certo, è ancora possibile comprare la nostra inventory per via diretta, ma nell’ultimo anno abbiamo lavorato per rendere disponibile al mercato la nostra piattaforma self-service, oltre a connetterci con le principali DSP. Quali saranno le vostro prossime mosse? Victor Charpin: Sicuramente consolideremo quanto fatto fino a oggi. E poi ci concentreremo sul formato video, in grado di garantire revenue più importanti ai publisher, e migliori CPM agli advertiser. Al contempo stiamo lavorando per non arrivare impreparati al GDPR, perché per noi la privacy è un tema fondamentale. Infine, vogliamo contribuire a rendere internet un posto migliore per gli utenti, sposando solo formati che siano rispettosi dell’esperienza dell’utente, e siano veramente qualitativi. Penso che sul fronte della trasparenza, della brand safety e, in generale, della qualità degli annunci ci troviamo in una posizione privilegiata. Spostiamo l’attenzione verso l’Italia, cosa sta accadendo nel nostro mercato? Simone Pepino: Anche l’Italia rispecchia la visione aziendale riassunta da Victor Charpin. Qui abbiamo intrapreso un percorso improntato verso la massima qualità e la brand safety, a dire il vero al centro delle nostre operazioni già dall’anno scorso. In questo senso la nostra strategia, legata a collaborazioni circoscritte agli editori premium, ci consente di garantire ai partner pubblicitari sicurezza del contesto in cui l’annuncio è veicolato e massima trasparenza. Simone Pepino Quali sono le ultime evoluzioni del native? Simone Pepino: Da parte nostra pensiamo che il native debba abbracciare le soluzioni branding, e sdoganarsi da una visione perlopiù legata al performance. Una tendenza che è già in essere, e che si sta finalmente strutturando anche all’interno della nostra offerta commerciale. Prima con il formato in-feed e ora con l’inserimento del video, il formato branding per antonomasia. Nel video siamo attivi grazie a due partnership: una con SpotX e l’altra, di matrice locale, con MyVisto, che abbiamo presentato proprio con un workshop allo IAB Forum. Questa collaborazione mette a fattor comune la nostra expertise e reach nel campo del native, con un produttore di contenuti video di grande qualità. Cosa pensa di questo IAB Forum? Simone Pepino: La mia impressione è che quest’anno ci sia un numero maggiore di aziende investitrici. E che queste siano molto interessate a scoprire i benefici che la pubblicità su internet, e quindi anche il native, possono portare alle attività di marketing. In generale, gli spender sembrano aver maggior consapevolezza delle potenzialità del mezzo e delle sue opportunità di comunicazione. Come chiuderete l’anno? Simone Pepino: Cresciamo a doppia cifra rispetto al 2016, e registriamo un trend positivo anche nei confronti sul mese precedente, un andamento che ci fa ben sperare anche per l’anno prossimo.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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