Laura Cioli nuovo a.d., Monica Mondardini resta nel Gruppo come consigliere e vice presidente, insieme a John Elkann; a perimetro omogeneo, il fatturato cala del 5,8%, mentre la raccolta scende del 3,1%
Staffetta al vertice del Gruppo GEDI tra Monica Mondardini e Laura Cioli, nuovo amministratore delegato dell’azienda editoriale presieduta da Marco De Benedetti. Il passaggio di testimone è stato sancito dall’assemblea dei soci, che si è tenuta ieri a Roma, e che ha confermato la presidenza della società allo stesso De Benedetti. Mondardini lascia l’incarico di sua volontà, dopo nove anni, ma rimane nel consiglio di amministrazione di GEDI come vice presidente, insieme a John Elkann, anch’egli nominato ieri. Cioli ritorna a occuparsi di editoria nello stesso ruolo che aveva ricoperto in RCS MediaGroup dal 2015 fino all’agosto del 2016, quando la società editrice del Corriere della Sera è stata rilevata da Urbano Cairo. Precedentemente, aveva lavorato in Sky e in CartaSi. In questi ultimi tempi, è stata membro dei consigli di Pirelli e Brembo. Mondardini conserva anche l’incarico di amministratore delegato di CIR.
Monica MondardiniI risultati del primo trimestre 2018
Nel presentare i risultati d’esercizio al 31 marzo 2018, Monica Mondardini ha ricordato che l’azienda - prima Gruppo Espresso, ora GEDI - “è l’unico gruppo che ha registrato sempre risultati economici positivi; dal 2008 al 2016 ha azzerato il proprio debito, che ammontava, allora, a 280 milioni di euro. Ha investito nel digitale, in cui è pioniere e leader, e ha realizzato la prima grande operazione di aggregazione editoriale nell’ultimo decennio”. Mondardini lascia a Cioli un fatturato a quota 155,8 milioni di euro, in crescita del 20,7% rispetto al pari periodo dello scorso anno, anche se a perimetro omogeneo - al netto, quindi, dell’acquisizione e del consolidamento del gruppo Itedi e delle sue testate in GEDI - i ricavi segnano un calo del 5,8%. Il risultato operativo consolidato è di 6,6 milioni di euro, contro i 9,6 milioni del 2017. Il risultato netto è positivo per 3 milioni, in calo rispetto ai 5 milioni del 2017 (5,8 milioni a perimetro equivalente). L’ebitda scende da 13 milioni a 11,4 milioni, ma cala anche l’indebitamento, che si attesta a quota 110 milioni contro i 115,1 milioni di fine 2017. La pubblicità ammonta a 73,4 milioni di euro contro i 64,2 milioni dei primi tre mesi 2017, in crescita complessiva del 14,3% ma in calo del 3,1% a perimetro equivalente. Nello specifico, la radio è cresciuta del 4,4%, internet dell’8,1% nel complesso, e del 2,6% a perimetro equivalente, in linea con l’andamento del mercato. La stampa ha registrato un aumento del 9% contro un calo del 7,7% a perimetro equivalente, con un andamento leggermente migliore di quello del settore. I ricavi da diffusioni si attestano a 71,7 milioni di euro, in crescita del del 33% rispetto a quelli del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, ma in flessione del 7,5% a pari perimetro, in un mercato che ha registrato una riduzione dell’8,5% delle diffusioni dei quotidiani. Crescono, invece, i costi complessivi, anche se a perimetro omogeneo si assiste a una diminuzione del 3,2%. In calo dell’1,9% i costi del personale e del 4% gli altri costi. L’organico del Gruppo, inclusi i contratti a termine, ammontava - a fine marzo 2018 - a 2.439 dipendenti e l’organico medio del periodo a perimetro omogeneo è stato inferiore dell’1,7% rispetto al primo trimestre del 2017.
Evoluzioni future
In vista del rimborso del prestito obbligazionario convertibile emesso nel 2014, e in scadenza nel 2019 ad aprile, la capogruppo ha sottoscritto un finanziamento di 100 milioni di euro pari all’importo del prestito, con quattro istituti bancari. Il contratto dura quattro anni. Per i prossimi mesi, il Gruppo prevede andamenti in linea con le tendenze affermatesi nel settore da anni, ma con qualche indicazione positiva sul secondo trimestre per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria. Il Gruppo conferma le linee di sviluppo strategico incentrate sulle attività digitali e sulla razionalizzazioni a tutela della redditività.
Il nuovo CdA
L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2017, caratterizzato da un incremento dell’8,2% dei ricavi netti consolidati, che si sono attestati a 633,7 milioni di euro. A perimetro equivalente, il dato è sostanzialmente stabile. Il risultato netto consolidato per effetto dell’onere fiscale di natura straordinaria relativo alla definizione del contenzioso pendente in Cassazione è negativo per 123,3 milioni di euro, a fronte di un utile di 10,4 milioni nel 2016. L’assemblea ha deliberato di coprire interamente la perdita d’esercizio, pari a 116.571.802,69 euro, mediante l’utilizzo delle riserve disponibili iscritte in bilancio al 31 dicembre 2017. E’ stato, inoltre, determinato in 15 membri e nominato il consiglio di amministrazione per il triennio 2018-2020. Nominati: Agar Brugiavini (indipendente), Elena Cialliè (indipendente), Laura Cioli (indipendente), Alberto Clò (indipendente), Marco De Benedetti, Rodolfo De Benedetti, Francesco Dini, John Elkann, Silvia Merlo (indipendente), Monica Mondardini, Elisabetta Oliveri (indipendente), Luca Paravicini Crespi (indipendente), Carlo Perrone, Michael Zaoui (indipendente), Giacaranda Maria Caracciolo di Melito Falck (indipendente). Il presidente Marco De Benedetti ha ringraziato Monica Mondardini per il suo lavoro svolto come a.d. nel Gruppo, e ha commentato: “Credo che Monica verrà ricordata per aver saputo portare avanti un processo di forte razionalizzazione creando nel contempo le basi per assicurare al gruppo sviluppo e leadership nelle sue nuove sfide nell’editoria italiana. Comprendo la sua scelta e so di poter continuare a contare su di lei, anche se con un ruolo diverso. Come amministratore delegato di GEDI, Laura Cioli avrà nella mia persona, e in tutto il Consiglio di amministrazione, il supporto necessario per svolgere nel migliore dei modi il suo incarico”.