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Coca-Cola prosegue la strategia One Brand, prepara quattro novità di prodotto e conferma il budget da 22 mln

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Il Gruppo, che l’anno scorso ha fatturato in Italia circa 669 milioni (-4%) e pone l’accento su innovazione e potere di scelta del consumatore, lavora con McCann sulla creatività, The Big Now sul digital e Mediacom sul planning

Ben 4.000 prodotti commercializzati nel mondo, di cui 26 in Italia. Un brand tra i più noti e amati. E una grande voglia di innovare e di dare la possibilità di scegliere al consumatore. Stiamo parlando di Coca-Cola, colosso del beverage attivo in 207 Paesi e protagonista ieri a Milano con una conferenza stampa volta a mostrare le novità di prodotto che riguarderanno il mercato locale nel corso dell’anno. A fare gli onori di casa Evguenia Stoitchkova, direttore generale di Coca-Cola Italia, e il direttore marketing Annalisa Fabbri, le quali hanno ricordato come il 2017 coincida con i novant’anni di Coca-Cola nel nostro Paese, nella top 20 dei mercati globali del Gruppo.

Comunicazione, partner e investimenti

Evguenia Stoitchkova

A livello di comunicazione il brand lavora con McCann per la creatività, Mediacom per il planning, mentre The Big Now è il partner di riferimento per i social. «Quest’anno gli investimenti in comunicazione rimangono stabili», hanno dichiarato Stoitchkova e Fabbri a margine dell’incontro. Ad aumentare è invece l’incidenza del digital sul budget complessivo, stimato da DailyMedia nell’ordine dei 22 milioni di euro, così come l’investimento pubblicitario per la promozione delle varianti a basso contenuto calorico e senza zucchero, che nel 2016 ha «subito un’impennata del 60%», ha ricordato Fabbri. E da circa un anno la comunicazione del Gruppo si è concretizzata nella strategia One Brand, sintetizzata nella campagna Taste the Feeling. « L’introduzione di Taste the Feeling ha reso possibile l’estensione del valore globale e il fascino iconico di Coca-Cola a tutti gli altri marchi, così da unire la grande famiglia Coca-Cola sotto il brand della bevanda numero uno al mondo».

Il potere al consumatore

L’appuntamento è stato aperto dal sociologo Francesco Morace, il quale ha spiegato alla platea i cambiamenti di paradigma nei comportamenti dei consumatori, «diventati oggi ConsumAutori». E Coca-Cola rivendica fieramente di aver sempre adattato la sua strategia di crescita e il suo modello operativo per essere allineata ai gusti dei suoi consumatori e alle loro abitudini di acquisto. Insomma i consumatori cambiano e Coca-Cola con loro, senza però imporre modelli, ma piuttosto ascoltando e «dando loro potere di scelta attraverso un’offerta variegata», sottolinea Stoitchkova sia per quanto riguarda i prodotti sia le diverse referenze. Coca-Cola, infatti, non commercializza solo l’amatissima bevanda con le sue varianti, ma anche brand sportivi come Powerade o l’acqua Lilia. «I consumatori cambiano - ha specificato Stoitchkova -. E come leader di settore abbiamo la responsabilità di accompagnarli in questo percorso».

Un anno di grande cambiamento

Il 2017 si annuncia dunque come un anno epocale: l’anno di una nuova era Coca-Cola, in cui l’evoluzione interesserà una molteplicità di asset. L’azienda lavorerà alla riduzione dello zucchero, all’ampliamento della gamma di prodotti, sulle confezioni di formato ridotto e su una comunicazione fatta di informazioni sempre più chiare e accessibili. In Italia, come a livello globale, Coca-Cola sta quindi puntando su versioni di prodotto a ridotto, basso e nullo contenuto calorico e sta espandendo la sua gamma di prodotti con queste caratteristiche, esaltando anche le peculiarità del BelPaese, come l’amore nei confronti del limone.

Sul tema zucchero e calorie, l’Italia ha dimostrato di essere un mercato particolarmente sensibile a questa esigenza: oltre un terzo dei prodotti Coca-Cola venduti nel 2016 è a ridotto, basso o nullo contenuto calorico mentre tra le cole il 15% delle vendite è rappresentato da varianti a contenuto calorico ridotto, basso o nullo, una tendenza in crescita anno su anno. Coca-Cola è anche molto attenta ai bambini: «Per policy globale non compriamo slot pubblicitari associati a programmi il cui target è composto per oltre il 35% da persone che hanno meno di dodici anni», ha sottolineato Fabbri.

I nuovi lanci

Quest’anno, nel BelPaese, sono in arrivo ben quattro novità di prodotto: si parte da Coca-Cola Life, al debutto sul mercato italiano nel 2016, che quest’anno viene rilanciata con il 50% di calorie in meno con zucchero ed estratto di stevia. E poi ci saranno Coca-Cola Zero Zuccheri Zero Calorie, Coca-Cola Gusto Limone Zero Zuccheri Zero Calorie e Sprite. «Tutte le novità saranno supportate da lanci pubblicitari», ha commentato Fabbri. Sempre Fabbri ha posto l’accento su come l’innovazione sia nel DNA di Coca-Cola e in qualche modo un apporto fondamentale in questo senso venga dato proprio dalle esigenze dei consumatori non solo sul fronte internazionale ma anche locale. Ne sono esempio proprio la nuova bevanda al gusto limone e l’iconica Fanta. «Coca-Cola è un’azienda globale con un modus operandi locale», le ha fatto eco Stoitchkova. Attualmente il Gruppo è on air con una campagna radio a sostegno di Coca-Cola Zero mentre prosegue la comunicazione a supporto della strategia One Brand. Intanto dovrebbe partire già a marzo la campagna per Fanta, seguita da Life, Powerade e Lilia.

Coca-Cola, fatturato in calo in Italia

In Italia il fatturato di Coca-Cola è calato del 4% a 669 milioni mentre i volumi hanno registrato una contrazione, seppur più moderata. Anche sul fronte globale, la multinazionale ha risentito di un clima complicato a livello macro-economico e di cambi monetari sfavorevoli, deludendo le aspettative degli analisti nel fornire l’outlook per l’anno in corso. In America del Nord, invece, i risultati sono stati positivi, con il volume di vendite in aumento dell’1% nel trimestre terminato il 31 dicembre. E a partire da maggio ci sarà un cambio al timone di Coca-Cola: James Quincey assumerà la carica di amministratore delegato al posto del dimissionario Muhtar Kent.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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