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Apple prova a diminuire la dipendenza da Google e Tim Cook critica il libero mercato

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Il CEO della più importante società al mondo a colloquio con Axios: al centro dell'intervista il rapporto con Big G, la privacy e il tema dell'autoregolamentazione

Nell’ultimo anno Apple si è più volte schierata apertamente contro i grandi colossi del web - che basano i propri ricavi pubblicitari sui dati degli utenti - in materia di privacy. E lo ha fatto attraverso due modalità: da una parte utilizzando i giornali e il microfono mediatico, tramite dichiarazioni pubbliche e istituzionali rilasciate direttamente dal CEO Tim Cook; dall’altra, introducendo soluzioni concrete volte a proteggere la privacy dei consumatori, come il filtro Intelligent Prevention Tracking dedicato a Safari. In questo scenario, la Mela morsicata continua ad accettare miliardi di dollari per far sì che Google sia il motore di ricerca predefinito proprio di Safari, il sistema di navigazione usato dai possessori di iPhone, iPad e Mac. Un accordo che secondo Goldman Sachs avrà un valore di 9 miliardi di dollari quest’anno ed è destinato a lievitare già nei successivi dodici mesi. “Collaboriamo con Google perché è il miglior motore di ricerca”, ha affermato lo stesso Cook in un’intervista ad Axios.
Il tema della regolamentazione
Ad aprile, a pochi giorni di distanza dall’esplosione del caso Cambridge Analytica, Cook non esitò a commentare lo scandalo che ha coinvolto Facebook. Noi non vendiamo dati, ma prodotti. E rispettiamo la privacy dei consumatori, questo il senso del suo intervento. A una successiva domanda su cosa avrebbe fatto nei panni di Zuckerberg, Cook ha risposto senza colpo ferire: “Non mi troverei mai in una situazione del genere, ma penso che forse l’autoregolamentazione non sia la forma migliore per l’attuale mercato”. E dire che il manager è sempre stato un sostenitore del liberismo. Solo poche ore fa, sempre ad Axios, Tim Cook ha espresso la sua posizione riguardo all’argomento: “Dobbiamo ammettere che il mercato libero non sta funzionando”. Parole che risuonano per i mercati finanziari di tutto il mondo. Cook è, infatti, l’amministratore delegato dell’azienda più importante in tutto il pianeta, la prima ad aver superato quota 1 trilione di dollari (mille miliardi) di capitalizzazione in Borsa. Che però sta facendo fatica nelle ultime settimane, per via di un outlook negativo l’ultimo trimestre dell’anno. A ciò si aggiunge anche un recente report del Wall Street Journal, secondo cui Apple ha ridotto la produzione di iPhone a causa di una domanda debole in relazione ai nuovi modelli. Ieri sera, alla chiusura dei listini finanziari statunitensi il valore di un trilione di dollari era un miraggio: il valore di Apple si ferma a poco più di 880 miliardi di dollari.
La relazione con Google e Facebook
Per quanto riguarda il rapporto con Google, Apple ha provato più volte a diminuire la sua dipendenza dal rivale. È stato il caso di Mappe, l’applicazione che avrebbe dovuto sostituire Google Maps dai telefonini e che invece è risultata un mezzo flop. "Penso che il loro motore di ricerca sia il migliore - ha affermato Cook -. Guardate cosa abbiamo fatto con gli strumenti di controllo integrati recentemente. Garantiamo una navigazione web veramente privata. Disponiamo di una soluzione all'avanguardia per prevenire l'utilizzo di sistemi di tracciamento non consentiti. Quello che abbiamo fatto è stato trovare modi per aiutare i nostri utenti nella loro quotidianità". Riferendosi all'intesa con Google, Cook ha detto che "non è una cosa perfetta". Sul fronte Facebook, Apple non cede un passo. Al di là delle dichiarazioni esterne, la compagnia ha rafforzato il filtro  Intelligent Prevention Tracking, con il conseguente blocco degli strumenti di tracciamento, come i widget e i like sparsi in giro per il web. Un provvedimento che ha colpito anche la società ad tech francese Criteo. E che ha costretto queste aziende ad adeguare le proprie attività alla luce di un ambiente completamente nuovo. Eppure la pubblicità è una risorsa crescente nel business di Cupertino, notoriamente connesso all’iPhone, prodotto di punta e vera miniera d’oro per le casse aziendali e gli azionisti. Anche Apple ha avviato la commercializzazione di annunci search sull’App Store. Non resta che vedere se arretrerà di fronte alla potenza del targeting, o difenderà strenuamente la sua posizione nel campo della privacy. A costo di rinunciare a fette di raccolta pubblicitaria.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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