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Antevenio: il nuovo marketplace per il content marketing si chiama Coobis

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La piattaforma della società offre grandi vantaggi a editori e inserzionisti. Questi ultimi potranno cercare i portali più adatti alle loro strategie e proporre brief per produzione e pubblicazione di publi-redazionali. Oltre 10.000 publisher, 15.000 influencer e 6.000 brand sono già a bordo nel network

Il contesto ricopre un ruolo di crescente importanza nel marketing moderno. Nell’era dell’esplosione del digital video, ai brand veniva caldamente sconsigliato di riproporre lo spot tv anche online. La visione passiva - tipica della tv - si discosta molto dall’utilizzo del web, attivo e interattivo. Una questione di contesto che condiziona l’efficacia pubblicitaria. I social network e il native advertising, in modi diversi (ma nemmeno eccessivamente) hanno poi sfruttato le linee grafico/editoriali dei portali che ospitano l’inserzione per fornire un’esperienza più coerente e, quindi, accogliente. Dati alla mano, l’“esperimento” sembra aver funzionato. Il contesto e la coerenza dell’advertising con esso sono, dunque, un elemento sempre più considerato da brand e consumatori; ed è per questo che il content marketing si sta facendo largo tra i formati adv.

Content marketing e contenuti OMG

«Il content marketing è poco intrusivo, ha un forte impatto sul branding e genera coinvolgimento e risultati a lungo termine», dice Massimo Martini, Country Manager per l’Italia di Antevenio. I touchpoint si sono moltiplicati, e su ognuno di essi sono stati cuciti formati adv particolari adatti a lavorare su livelli differenti del funnel d’acquisto. Per questo, «un approccio integrato è fondamentale. Bisogna sviluppare strategie tenendo sempre conto di tre elementi - branding, performance, loyalty - e del fatto che migliorandone uno si produce un effetto positivo sull’insieme di essi», continua Martini. Antevenio produce contenuti «OMG, ovvero Organici, in quanto sono sviluppati ad hoc, non passano da ad server e non sono legati a campagne specifiche, Multicanale, ovvero adatti a social e digital, e Garantiti da strumenti di misurazione forniti direttamente da noi», aggiunge Martini. 

Coobis: il marketplace del content marketing

Antevenio è in Italia da dieci anni, ma ne ha compiuti venti lo scorso anno. Storicamente si è occupata di email marketing, ma nella sua evoluzione ha aggiunto una serie di skills che la posizionano come una struttura esperta nello sviluppo di strategie integrate. Da ieri mattina, un nuovo pezzo si è aggiunto alle competenze e all’offerta sul nostro territorio: Coobis. Si tratta di una piattaforma - acquistata da Antevenio nel 2015 - dedicata a quegli advertiser che hanno intenzione di sviluppare dei contenuti branded e a quegli editori e creatori che hanno la volontà di svilupparli. In sostanza, ai publisher e agli editori che si iscrivono viene richiesto l’accesso agli analytics del portale e  delle API dei social, attraverso il quale la piattaforma «può valutare il prezzo “giusto” per la produzione e la pubblicazione di un publi-redazionale» attraverso «un proprio sistema di valutazione», spiega Joshua Novick, Founder di Antevenio.

Lente sugli editori

I publisher, poi, non sono obbligati ad accettare qualsiasi richiesta proveniente dagli advertiserò. Possono declinare qualora l’offerta non venga ritenuta interessante oppure vantaggiosa. E uno dei vantaggi che offre la piattaforma risiede proprio «nella gestione del flusso di lavoro. Gli obblighi non riguardano solamente da chi accetta l’incarico, ovvero la produzione dell’articolo brandizzato, ma anche l’advertiser. Il tempo per la produzione dell’articolo è cadenzato, ed è registrato proprio come quello per la richiesta e l’esecuzione di eventuali rework. In questo modo, la piattaforma può diventare un utile supporto sia per gli editori piccoli, che semplificano i rapporti con i brand, sia per quelli più grandi, attraverso una organizzazione più efficace delle operazioni», aggiunge Novick. Tutto controllabile da una dashboard dedicata. Inoltre, Antevenio gestisce anche i pagamenti, assicurando il trasferimento del denaro «a distanza massima di una settimana dall’esecuzione positiva del servizio richiesto».

Coobis e gli inserzionisti

Osservato da un altro fronte, il prodotto rappresenta per i brand uno strumento per affinare e ottimizzare la ricerca dei portali più vicini ai propri contenuti. La piattaforma dispone di filtri, appunto, per affinare la selezione secondo parametri prestabiliti, tra cui numero di lettori, visite, autorità Seo, follower, paese di provenienza, tematica. Una volta selezionati i creatori desiderati, sarà necessario compilare il brief - all’interno di un form interno alla piattaforma - e i requisiti aggiuntivi. Definiti i compensi e attivata la campagna, poi, la dashboard permette visualizzare l’andamento della campagna in tempo reale sulla dashboard, ottenendone misurazione e risultati.

Numeri

La piattaforma - che in Spagna è già a regime - conta sul suo network 6.000 aziende inserzioniste, oltre 10.000 editori, tra testate giornalistiche delle più varie grandezze, e 15.000 profili social. Gli ordini al mese sono circa 1.000, «ma i numeri stanno continuando a crescere. Basti pensare che ogni mese si aggiungono al network circa trecento nuovi inserzionisti. Il nostro servizio promette maggiori introiti agli editori e nuove opportunità per gli advertiser. Noi, se richiesto, svolgiamo un ruolo di supporto. Sia per alcuni grandi brand che ci affidano la gestione delle campagne, sia in termini di reclutamento di editori per quelle marche che necessitano di verticali precisi, sia in termini economici. Garantiamo, infatti, dei KPI - engagement, views, Roi -; e se non vengono raggiunti interveniamo noi stessi per arrivare all’obiettivo», spiega Novick. Le realtà editoriali italiane aderenti al network sono il 15% del totale, «ma al contrario della Spagna, la fetta maggiore è rappresentata dai publisher, rispetto ai creatori social», conclude.

Antevenio in cifre

La società, che quest’anno compie dieci anni sul suolo italiano, ha subito una forte riorganizzazione lo scorso anno. Il team tocca 35 unità dopo i 15 ingressi di quest’anno. «Ora ci definiamo una boutique digitale a tutto tondo. Utilizziamo tecnologie proprietarie per tutte le nostre operazioni e abbiamo adottato un approccio più consulenziale. Il 2017 è stato un anno molto importante in cui, come Gruppo, abbiamo registrato tanti record. A partire dai 29 milioni di euro di revenue».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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