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Arredatutto.com, per il design Made in Italy nuovo budget

Autore: Redazione


I due giovani founder raccontano a DailyNet come abbiano portato al successo il portale nato nel 2007 e quali siano le sfide da affrontare nell’immediato futuro sul fronte pubblicitario

Le storie più belle sono sempre quelle che iniziano per caso. Quest’affermazione, per quanto sia spesso veritiera, è troppe volte abusata e perciò rischia di perdere valore, la sua autenticità, ma non in questo caso: Arredatutto.com, la principale piattaforma italiana di ecommerce per l’arredo e il design di interni ed esterni. La decisione di dar vita a questo progetto, che oggi vanta 25.000 articoli in catalogo e 200 marchi, è scaturita in una notte d’estate di nove anni fa, per caso appunto. O forse sarebbe meglio parlare di destino, di una storia di successo già scritta chissà dove. «Basti solo pensare che abbiamo ricevuto il primo ordine ancora prima di aprire la partita iva», hanno affermato i due giovani founder Demetrio Triglia e Alessandro Andreazza, che hanno raccontato a DailyNet la storia del portale e le sfide future. Com’è nato Arredatutto.com? E come si posiziona oggi sul mercato? «Il nostro portale è nato nel luglio 2007 con l’ambizioso obiettivo di portare l’eccellenza del Made in Italy in un ambito come il design in tutto il mondo. Inizialmente ci siamo occupati dell’intero processo d’acquisto, dal prendere contatto con fornitori e clienti agli aspetti logistici e di distribuzione, poi con il tempo e l’esperienza accumulata abbiamo rivisto il nostro business model rendendolo più efficace e funzionale alle esigenze degli utenti. Già l’anno successivo, infatti, abbiamo adottato un sistema più strutturato, per poi trasformarlo definitivamente nel 2012, quando abbiamo abbandonato furgoni e servizi di logistica per acquistare il dominio .com che ci ha permesso di costruire una vera e propria piattaforma di ecommerce. In questi anni Arredatutto.com, grazie a numerosi restyling e miglioramenti del website, a un aumento del budget destinato a comunicazione e advertising, è riuscito a identificarsi come un brand autorevole, garanzia di qualità e dal profilo internazionale. A testimoniarlo ci sono i numeri: oltre 4 milioni di visite sul portale all’anno, un fatturato complessivo di oltre 5,4 milioni di euro nel 2015 (+24% sul 2014) e una crescita media anno su anno del 25%. E questo non sarebbe stato possibile se non avessimo inserito nel nostro catalogo marchi di alta qualità, con una buona diffusione sul territorio e una visione ampia del mercato. L’obiettivo è rimasto quello di far conoscere a tutti il design italiano e perciò cerchiamo sempre di dare spazio a brand sinonimo del Made in Italy, senza comunque tralasciare le eccellenze straniere. Vogliamo essere riconosciuti come una garanzia di qualità, sotto tutti i punti di vista». Sul fronte comunicativo e pubblicitario come vi state muovendo? «Nel corso di questi quasi dieci anni di attività abbiamo gradualmente aumentato non solo l’attenzione ma anche il budget riservato a entrambi i settori. Dal punto di vista comunicativo ci avvaliamo sia della collaborazione di BPRESS e di un consulente esterno, Roberto Catania, sia di risorse interne. La nostra interfaccia più immediata e diretta con i clienti rimane comunque il nostro sito, la cui gestione è affidata a un team interno e questo ci permette di fare modifiche e continue migliorie più rapidamente e soprattutto più di frequente. Il fatto di internalizzare sempre di più tutte le attività relative non solo alla comunicazione ma anche allo sviluppo e all’assistenza clienti fa parte di una strategia aziendale che si è dimostrata nel tempo più funzionale alle nostre esigenze e alla realizzazione di un sistema migliore. Per quanto riguarda invece il contesto pubblicitario, possiamo definire Google il nostro main partner, facendo ampio uso di tutti i suoi servizi, da AdWords alla seo. Ci affidiamo invece a Zanox per le attività di affiliazione, couponing, distribuzione di cataloghi dei nostri prodotti su larga scala ed email marketing. Nel complesso il budget in comunicazione e pubblicità di quest’anno si aggirerà intorno ai 600 mila euro. Sul fronte social network, infine, siamo presenti su Twitter e soprattutto su Facebook, con la nostra pagina ufficiale, anch’essa gestita internamente, che attualmente conta una fan base di oltre 80mila unità. Nei piani futuri, ma non troppo, abbiamo in programma il rafforzamento dell’intera area dei social media, tanto che entro l’anno stiamo organizzando lo sbarco su Instagram. Il social per eccellenza delle immagini può rappresentare un luogo strategico per la comunicazione del design che proponiamo, anche se in realtà precedentemente abbiamo fatto sentire la nostra presenza su questa piattaforma postando alcuni contenuti sponsorizzati». Che novità sta portando il 2016? «Siamo stati molto attivi sul fronte della creazione di eventi sul nostro sito: dopo l’organizzazione della We Commerce, è stata la volta dei saldi di primavera a fine marzo. Dal 2 al 5 giugno infine è in programma il Made in Italy day. Un’altra novità importante è rappresentata dallo sbarco negli Usa con una sede “fisica”, la prima al di fuori dei confini nazionali.  Basti pensare che Arredatutto.com senza alcun tipo di investimento pubblicitario, ma solamente attraverso l’ottimizzazione del sito, ha generato 400 mila euro di vendite. E il fatto che i nuovi uffici siano proprio Oltreoceano è significativo della voglia di internalizzazione e di andare a conquistare eshopper dall’alto potenziale d’acquisto». Un commento sul mercato ecommerce italiano «Siamo senza dubbio un passo indietro rispetto a quanto si può osservare nel resto d’Europa e del mondo, e questo è il risultato di un processo che vede tutti coinvolti: da un lato i produttori stessi che non credono ancora abbastanza nelle potenzialità di questo mezzo e dall’altro gli utenti che a loro volta non trovando adeguate le piattaforme sono poco inclini ad acquistare online. Si innesca così una reazione a catena che rischia di mettere in crisi un intero sistema, ma che per fortuna oggi sembra si stia riprendendo. Ciò che ci manca, quindi, è una cultura dell’ecommerce a tutti i livelli. Un lato positivo in tutto questo c’è e si può intravedere nelle molteplici opportunità di crescita che un mercato come quello italiano può ancora offrire, sia lato utente sia per la struttura dell’industry stessa. Il mobile è un trend che può aiutare a far decollare l’ecommerce in Italia, che a oggi vale solo il 3% del fatturato europeo, tanto che noi stiamo investendo molto in questa direzione».

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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