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AOL svela la sua strategia. Il ceo Armstrong: «Raggiungeremo 2 miliardi di persone entro il 2020»

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Il mobile e una politica di espansione in nuovi mercati, anche attraverso acquisizioni internazionali, sono le due leve fondamentali per raggiungere l’obiettivo. Intanto partirà a breve una riorganizzazione interna dei brand

Nel 2016 il panorama del marketing è stato illuminato da una serie di lampi. Acquisizioni miliardarie, infatti, hanno spostato gli equilibri, o quantomeno minacciato quelli esistenti. Verizon ha messo a segno negli ultimi mesi un paio di operazioni decisive per la costituzione di quello che potrebbe diventare un vero e proprio avversario dei colossi digitali della Silicon Valley. Il polo VerizonYahooAOL mette insieme infatti una serie di competenze tecnologico – contenutistico – pubblicitarie invidiabili, e si assicura un’audience annuale composta da più di un miliardo di utenti. “C’è un grande spazio attorno ad AOL, fatto di opportunità alla portata delle nostre ambizioni".

Il 40% del pubblico da piattaforme esterne

I contenuti, editoriali e branded, faranno la differenza. Noi puntiamo a raggiungere 2 miliardi di persone, e per raggiungere questo obiettivo ci sono due strade percorribili: la prima si sviluppa sul network, generando su tutti i nostri brand esperienze coinvolgenti per gli utenti, grazie anche alla sofisticazione sempre più alta del mobile, la seconda è offnetwork, sfruttando social come Facebook e Snapchat per generare traffico. Infatti il 40% del nostro pubblico proviene da piattaforme esterne. Puntiamo a raggiungere 2 miliardi di persone entro il 2020, la nostra expertise e i mezzi a nostra disposizione ce lo permettono”, ha spiegato Tim Armstrong, ceo di AOL, sul palco del Dmexco di Colonia. aol-logo-copia

Armstrong: i tre livelli della strategia

“La nostra strategia si basa su tre punti. Nell’ordine: media creativity, data e platform (dsp, di cui sono già in possesso, dmp, in via di sviluppo, ssp). I dati sugli utenti ci consentono di avere un gran numero di contenuti su una dashboard che mostra come lo usage di ognuno di essi si sviluppa o cambia. Bisogna poi valutare brand per brand l’incrocio tra programmazione dei contenuti e ad traffic, in modo da rendere le inserzioni più profittevoli. Uno degli obiettivi dei prossimi 12-18 mesi è fare in modo che le dinamiche interne alla company rispecchino l’immagine che si percepisce dall’esterno. Vogliamo affermarci nel mobile, spostando lì il nostro il nostro focus principale. La strategia deve fondarsi su questo. Il traffico consumer ormai preferisce fruire i contenuti da smartphone, tanto che alcune delle nostre properties sono visitate dai dispositivi per il 67%. Non mi preoccupa la riduzione della monetizzazione, ci vorrà qualche tempo ma le strade battute sono interessanti e presto anche questo mezzo riuscirà ad essere molto profittevole”, svela Armstrong.

La nuova struttura dei brand di AOL

“Per andare incontro ai consumer adotteremo una strategia molto semplice: costruiremo una struttura che colleghi tutti i nostri brand dando a ognuno un senso specifico. Vogliamo indirizzare i nostri marchi consumer ad audience completamente diverse, mantenendo sempre però un’idea di sistema, faremo più attenzione ai marchi dei nostri investitori inserendo brand metrics, brand formats, e l’idea che tutto ciò che succede nell’azienda ricade sui brand. È un modo per semplificare l’organizzazione, e questo è un passo necessario se vogliamo competere con Google e Facebook. È un’industria complessa, gli advertiser hanno tanta scelta e non è certo un bene rendergli le cose difficili”, continua il ceo. dmexco-1

Espansione e acquisizioni

“Per raggiungere i 2 miliardi di persone è necessaria una strategia composta da acquisizioni ed espansioni in aree in cui non siamo ancora attivi. Le acquisizioni non saranno solo sul territorio americano, ma anche in giro per il mondo. Siamo attivi su 10 Paesi ma puntiamo a raddoppiare i nostri territori. La Cina è in cima alla lista. Senza inserire la Cina nelle nostre strategie faremo fatica ad aumentare consistentemente i volumi”.

La divisione dei compiti

“La situazione generale all’interno di Verizon rimarrà più o meno la stessa. Yahoo ha fatto un gran lavoro per quanto riguarda i servizi per i consumatori, come mail e app, e continuerà a focalizzarsi su quei prodotti dal grande valore strategico. Abbiamo poi uno degli ad network più potenti del mercato. Spero di svegliarmi tra tre anni e poter dire: abbiamo dei prodotti killer, mobile first e usati quotidianamente, un ad network della massima qualità e un pacchetto di brand collegati e ben distribuiti. Abbiamo una grande strategia, ora dobbiamo dare il massimo nell’execution. Facebook e Google sono i migliori in questo, se vogliamo competere con loro dobbiamo alzare l’asticella”, ha concluso Armstrong.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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