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Facebook NewsFeed, tutto quello che c'è da sapere

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L'azienda cambia ancora algoritmo e rivela le metriche che lo determinano. I publisher ancora sfavoriti e alle prese con il tema della reach organica

Facebook ha nuovamente messo mano al NewsFeed. La modifica all’algoritmo privilegerà i post condivisi dagli amici e potrebbe apparire come una minaccia ai publisher, che da molto tempo sono alle prese con il problema del calo della reach organica. La stampa di settore estera si è scatenata dando diverse interpretazioni su questo ennesimo aggiustamento.  

Facebook NewsFeed, il media più grande al mondo

Re/Code ha puntualizzato come il NewsFeed di Facebook sia il media più grande al mondo. E a ragione: sono 1,6 miliardi le persone che si collegano alla piattaforma ogni mese. Ciò a cui il social dà priorità è quello a cui publisher danno priorità. In ogni caso gli interrogativi della testata specializzata si concentrano su come i vari segnali interpretati dall’algoritmo si relazionano tra loro. In questo senso Facebook è riuscito a placare, almeno parzialmente, i dubbi di molti, pubblicando il NewsFeed Values.  

NewsFeed Values: i tre parametri principali

 
  • I post di amici e familiari sono quelli che hanno maggiore peso. “Facebook è stato costruito con l’idea di connettere le persone con amici e familiari. Questo è sempre il principale driver del NewsFeed”, ha scritto l’azienda in un blogpost.
 
  • Il NewsFeed dovrebbe essere un polo d’informazione sia essa politica, locale o di qualsiasi tema. In sintesi, Facebook vuole far imparare e conoscere nuove cose al suo pubblico.
 
  • Il NewsFeed dovrebbe essere anche un canale d’intrattenimento. Ciò significa che il social tenta di prevedere cosa potrebbe interessare e divertire la propria audience.
 

Persone dietro l’algoritmo

Adam Mosseri, a capo del NewsFeed product, ha spiegato che se l’algoritmo funziona in modo autonomo c’è un team di lavoro che ne determina le funzionalità. Una banalità? Forse. Ma come ricorda ancora Re/Code la modifica tecnologica arriva a un mese di distanza dall’accusa di Gizmodo, che ha sostenuto come Facebook abbia di proposito - quindi attraverso il proprio team – levato dalla sezione Trending Topics (disponibile in USA) le notizie relative al partito repubblicano.   Adam Mosseri Adam Mosseri  

Più forza alle condivisioni dei post di amici e familiari

Il punto “uno” ha acceso le preoccupazioni dei publisher. Le media company, infatti, si trovano in una posizione di svantaggio rispetto ad amici e familiari e il raggio di copertura dei loro post potrebbe essere ulteriormente assottigliato. Queste paure potrebbero essere compensate dal calo delle attività degli utenti, che lascerebbe più spazio ai post dei publisher. Secondo Digiday, i publisher però non devono temere del tutto la novità. Se, infatti, le notizie pubblicate direttamente dai publisher avranno meno reach, se queste fossero condivise aumenterebbe la visibilità.  

Chi vince?

Sempre Digiday ha stilato una piccola guida, indicando chi vince e chi perde da queste modifiche. A vincere saranno naturalmente i post degli amici. Quindi contenuti e storytelling emozionali, che le persone tendono a condividere più spesso. Ci sono contenuti come il ritorno a casa dei militari, o la guarigione di un bambino che vengono condivisi da molte persone, altri come l'icidente di un aereo che invece saranno penalizzati. Un altro tipo di contenuto vincente è il Video: non è un mistero che Facebook stia puntando forte sul tema, pagando addirittura media company e celebrities per produrre dirette video di qualità. E i video sono molto più condivisi dei post testuali. Un ultimo elemento premiante sarà l’utilizzo di Instant Articles.

Chi perde?

A perdere sono gli editori di piccola e media taglia, che avranno meno possibilità di raggiungere l’audience di riferimento. A meno che non paghino. Come già emerso nell’articolo le News rischiano di volatilizzarsi dal NewsFeed. Questo perché l’algoritmo privilegia le notizie più complete rispetto ad altre one-shot. A tutto beneficio di Twitter.  

Limitato l'impatto sulle News

Puntuale come un orologio è arrivato un articolo di eMarketer, in cui si cerca di fare chiarezza sul mondo dell'informazione e dei social. Per capire anche meglio le conseguenze del nuovo algoritmo. Stando a quanto rivela uno studio del Pew Research condotto a febbraio in America, solo il 18% del campione accede spesso ai social per informarsi mentre il 26% lo fa qualche volta. In sostanza, secondo un'analisi Reuters e YouGov il canale privilegiato per informarsi è internet e non i social media. In ogni caso, segnala lo studio, Facebook è la piattaforma social regina per informarsi (44%). Per Statista invece la fotografia è un po' diversa. La potete vedere qua in foto.   5143_b

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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