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We Are Social estende la sua presenza internazionale e apre un nuovo ufficio a Madrid

Autore: Redazione


Si tratta del dodicesimo a livello globale. La leadership spagnola sarà affidata ai Ceo e co-founder della sede milanese, Gabriele Cucinella, Stefano Maggi e Ottavio Nava. Ad Alberto Pachano, il ruolo di Managing Director

We Are Social annuncia oggi l’inaugurazione della nuova sede di Madrid, dodicesimo ufficio del network globale. Alberto Pachano, Managing Director, è il nuovo responsabile della sede locale, mentre Gabriele Cucinella, Stefano Maggi e Ottavio Nava co-founder e Ceo di We Are Social Milano, assumono il ruolo di Ceo Italia e Spagna. Il nuovo team lavorerà con brand rilevanti a livello locale e internazionale, che includono - tra gli altri - Bic e Lavazza. Madrid si unisce agli uffici di Milano, New York, Londra, Parigi, Monaco, Berlino, Dubai, Singapore, Shanghai, Pechino e Sydney, un network di oltre 700 persone che sviluppano le “ideas powered by people” in 10 differenti paesi del mondo. Il progetto per lo sviluppo dell’ufficio di Madrid si basa su una conoscenza profonda del mercato e una visione consapevole del ruolo che We Are Social può avere in Spagna. Il team, già al lavoro su diversi progetti locali e internazionali, rappresenterà anche un punto di vista privilegiato per comprendere la cultura, individuare i trend e le dinamiche evolutive del settore. Di seguito l’intervista a Gabriele Cucinella, Stefano Maggi e Ottavio Nava, Ceo We Are Social Italia, che hanno raccontato a DailyNet l’evoluzione del proprio ruolo e i progetti legati a questa nuova apertura.

Nuova sede, nuove opportunità. Perché proprio a Madrid?

Abbiamo pensato di espanderci sul mercato spagnolo, innanzitutto perché è un Paese in grande fermento e con un fortissimo potenziale nel marketing e nella comunicazione, sia in termini di creatività, sia lato social e digital; non a caso, molte delle campagne vincenti nei più importanti eventi di settore spesso provengono proprio dalla Spagna. Inoltre, è un Paese strategico, con una grande vicinanza geografica e culturale con l’Italia e che, per questo, possiamo gestire in modo integrato e creando delle interessanti sinergie con il nostro ufficio italiano. Il panorama è dinamico e in forte evoluzione, un’economia in fermento, dove grandi multinazionali e aziende innovative stanno investendo molto, attirando talenti di livello internazionale. Nondimeno, stiamo già lavorando con clienti molto importanti per iniziative in loco, come Lavazza e Bic, e sono già moltissimi i nuovi business che stiamo costruendo sul mercato spagnolo. Crediamo che sia una destinazione che ci aprirà moltissime interessanti opportunità e dove abbiamo già attivo un team di sette persone destinato a crescere.

Come si compone la gestione dell’ufficio a livello locale?

Abbiamo scelto di affidare ad Alberto Pachano il ruolo di Managing Director perché, oltre ad avere un approccio molto vicino ai nostri valori e un’esperienza consolidata nel settore, ha lavorato su numerosi progetti di respiro internazionale, un background molto importante per noi, poiché ci permette di avere risorse capaci di operare in modo sinergico con tutte le sedi di We Are Social nel mondo, particolare che distingue da sempre il posizionamento dell’agenzia. Il suo compito sarà di gestire l’evoluzione delle strategie, delle risorse e della sede stessa e da parte nostra potrà contare su un supporto costante sia per quanto riguarda il coordinamento sia per costruire collaborazioni di più ampio respiro come Gruppo.

Da Ceo e Founder Italia, ora sarete anche Ceo in Spagna. Come si evolverà il vostro ruolo?

L’evoluzione del nostro ruolo come Ceo anche della sede spagnola è il risultato naturale di una crescita continua e del successo che abbiamo registrato con il nostro lavoro in Italia, che si distingue come realtà più ampia di tutto il nostro network e che ha raggiunto quasi 200 risorse di organico. Il nostro compito sarà di offrire una supervisione a 360 gradi, non solo per seguire i clienti, ma per contribuire a rendere We Are Social una realtà centrale anche sul mercato spagnolo. La nostra forza dipende anche dal fatto che abbiamo un senior team molto coeso in Italia, che ha dimostrato grandi capacità e indipendenza nella gestione. Inoltre, la vicinanza culturale e geografica ci permetterà di replicare più facilmente il nostro modello organizzativo, garantendo una continuità, seppur tenendo conto delle esigenze specifiche di quel mercato. L’obiettivo è consolidare anche in Spagna il nostro posizionamento come “socially-led creative agency” che punta su ricerca e insight, sulla creatività e sulla nostra anima editoriale, che da sempre ci contraddistingue.

La crescita di We Are Social procede molto bene, avete già in mente nuove tappe nella roadmap?

Il progetto di espansione internazionale per We Are Social non si ferma qui. Naturalmente, per il momento, saremo concentrati nella valorizzazione della nuova sede, ma l’obiettivo resta quello di continuare a espanderci sia a livello organico, sia attraverso delle acquisizioni importanti, come l’ultima che abbiamo annunciato, quella di Socialize, che ci ha aperto nuove interessanti opportunità nell’area MENA. In questo, siamo molto avvantaggiati dal nostro modello aziendale, We Are Social è una holding dinamica, giovane, che privilegia le contaminazioni e la condivisione del lavoro tra tutti i team, anche di diversi Paesi, cosa che funziona molto bene come acceleratore di crescita.

Che cosa porterete di nuovo in Spagna?

Sicuramente, il mercato della creatività è molto fertile in Spagna, ma forse ancora un po’ troppo focalizzato su logiche tradizionali. Pensiamo che manchi ancora la diffusione capillare di un approccio più contemporaneo, incentrato sulla creatività social e, soprattutto, guidato da figure professionali nuove e competenti rispetto alle esigenze di un mercato che si sta sempre più allontanando sia dal modello di agenzia sia dalla comunicazione prettamente tradizionale.

Come procede in Italia? Cosa c’è da aspettarsi nel futuro?

In generale, il nostro lavoro in Italia procede in maniera più che positiva, oltre ad aver raggiunto quasi le 200 persone di organico, come dicevamo prima, abbiamo ottenuto risultati di business in linea con gli anni precedenti e, quindi, caratterizzati da una forte crescita. Un altro traguardo importante riguarda le collaborazioni con alcuni dei nostri clienti più consolidati come Barilla, Campari e Lavazza con i quali, non solo abbiamo confermato le nostre partnership, ma le abbiamo estese rendendo le collaborazioni ancora più importanti e integrate. Abbiamo anche registrato nuovi importanti business in entrata, grandi brand internazionali, come Sanpellegrino e altri che stiamo definendo e di cui presto daremo notizia. Naturalmente, siamo sempre attivi anche nel contesto delle gare. Per quest’anno abbiamo, infine, in cantiere numerose iniziative, prima fra tutte il prossimo incontro del format WTFuture, il 25 settembre, in cui parleremo di Immersive Realities, e seguirà poco dopo l’inaugurazione dei nuovi Studios, che andranno ad ampliare la nostra sede di Milano.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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