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intarget apre una sede in Cina, la struttura diretta da Stefano Generali

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La società continua nel piano di internazionalizzazione, proponendosi come ponte tra l’Occidente e la Cina. L’approccio verso il mercato cinese sarà sviluppato in due ambiti: da una parte, per accompagnare i brand occidentali in Oriente; dall’altra, per favorire i marchi cinesi in Occidente

IAB Forum è stata anche la cornice che intarget ha scelto di sfruttare per annunciare una notizia importante: l’apertura di una sede in Cina. Il nuovo ufficio avvierà le sue attività nel mese di novembre e fungerà da vero e proprio ponte per le aziende occidentali con l’obiettivo di sviluppare il proprio business nel territorio asiatico. Un Paese in cui l’ecommerce vale 681 miliardi di dollari all’anno, contro i 489 degli Stati Uniti. Alla guida ci sarà Stefano Generali: a lui riporteranno un gruppo di digital specialist madrelingua e una rete di partner locali per la creazione ad hoc sul mercato cinese di attività di media planning online, Seo/Sem, web analytics, conversion rate pptimization (CRO), content marketing e consulenza strategica di web marketing. Il mercato cinese offre, infatti, diverse opportunità per le imprese italiane che, tuttavia, necessitano di partner adeguati sul territorio per sviluppare una comunicazione in linea con la cultura, le tradizioni e le pratiche di business locali.

Cina: obiettivi di breve e medio termine

“L’obiettivo di questa mossa strategica è rappresentare un ponte strutturato per la Cina. Abbiamo deciso di costruire un team sul territorio, su cui abbiamo maturato già tre anni di esperienza lavorativa, e puntiamo a operare in network, con Netcomm, Fondazione Italia Cina e realtà locali, fondamentali per avere competenze specifiche per affrontare le complessità del mercato”, ha commentato a DailyNet Nicola Tanzini, Founder e Ceo di intarget. “Abbiamo un programma di medio-lungo periodo. Inizialmente puntiamo ad acompagnare i clienti sul mercato cinese, introducendoli alle sue specificità, progettando, creando e implementando strategie specifiche per i brand italiani e internazionali che intendono arrivare ai consumatori cinesi. Il secondo step, che partirà tra almeno un anno e mezzo, consisterà nell’acquisizione o nella collaborazione con network indipendenti cinesi, al fine di diventare un partner privilegiato per i brand cinesi per sviluppare strategie di digital marketing nel mercato Occidentale”, contnua Tanzini. “L’investimento per i primi due anni di progetto si aggira attorno al milione di euro”.

Le peculiarità del mercato

I consumatori cinesi seguono l’andamento del mercato, che si sta spostando dalla produzione su larga scala e a basso prezzo a una concezione più legata alla qualità. La Cina, infatti, sta puntando ad avere prodotti di migliore fattura e sempre più sostenibili per favorire l’aumento dei consumi domestici, ma rimane forte la convinzione che la qualità provenga da aree fuori dai confini. E questo aspetto rappresenta una grande opportunità per i brand occidentali. Per raggiungere il cliente occorre, poi, puntare sul “retailtainment”, con prodotti ed eventi di lancio creati appositamente per il pubblico cinese. Infine, il successo di un brand nel Paese del Dragone non può prescindere dalla conoscenza del mondo digitale e dalla promozione dei propri prodotti attraverso l’utilizzo di piattaforme come WeChat, Baidu e canali come l’ecommerce.

Focus indirizzato ai mercati esteri

La nuova sede di Shanghai rappresenta, dunque, una tappa rilevante lungo il percorso di internazionalizzazione che l’azienda sta proseguendo ormai da diversi anni. Nel 2012 è nata intarget Suisse, con sede a Lugano, in Svizzera, per servire al meglio i clienti dell’area D-A-CH (Germania, Austria, Svizzera), tra cui figurano diverse aziende internazionali dei settori fashion e travel. E nel corso degli anni intarget ha assunto nuovi talenti, fino a raggiungere un 20% di dipendenti nati all’estero. Nel 2018, intarget ha già gestito più del 75% del budget clienti nei mercati internazionali, operando in più di 60 Paesi nel mondo. Il team è già attivo nei principali mercati esteri occidentali (Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia), in Giappone, nel mondo arabo e in Sud Corea, per un totale di più di 60 Paesi.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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