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BrandMade guarda oltre i confini della comunicazione digitale

Autore: D Sechi


La sigla, di cui sono a.d. Alberto Gugliada e m.d. Marco Schifano ha appena avviato la partnership con DONDUP. E punta a fatturare oltre 1 milione di euro quest’anno con obiettivi di crescita ambiziosi per il 2018

È una delle realtà più fervide nel panorama della comunicazione italiano. Stiamo parlando di BrandMade, agenzia parte di Trilud Group di cui sono amministratore delegato Alberto Gugliada e managing director Marco Schifano. Dopo aver annunciato l’avvio della collaborazione con DONDUP, iniziata a luglio e che accompagnerà il processo di trasformazione intrapreso dall’azienda, BrandMade è impegnata a rafforzare ulteriormente la proposizione sul mercato. DailyNet ha intervistato Gugliada e Schifano.

Partiamo dal progetto per DONDUP

Alberto Gugliada: Innanzitutto voglio sottolineare che DONDUP mira ad affermarsi come un marchio lifestyle, e non solo come un’impresa di moda. La collaborazione con il brand è esemplificativa delle modalità di azione della nostra agenzia: abbiamo prima elaborato un piano strategico e poi ci siamo occupati anche dell’esecuzione dello stesso. E il progetto è davvero complesso, DONDUP, infatti, è impegnata in una rivisitazione sia come brand sia per quanto riguarda il prodotto.

Quali sono le attività che avete messo in campo?

Alberto Gugliada: È un’operazione articolata e focalizzata sul lungo-periodo. In seguito alla prima parte di consulenza, il nostro lavoro si è sviluppato lungo alcune direttrici principali: il sito istituzionale, l’ecommerce e l’inedito progetto editoriale D360, che posiziona DONDUP come marchio lifestyle e gli permette di parlare a diversi segmenti di audience. D360 è confezionato da una redazione dedicata ed è arricchito da rubriche, immagini e video.

Avete in rampa di lancio altre iniziative per DONDUP?

Marco Schifano: Abbiamo già inaugurato una collaborazione con tre creators, provenienti da diverse zone d’Europa e in grado di parlare a pubblici eterogenei fra loro. Tutto ciò ci permette di raccontare diversi punti di vista e di contattare le audience adeguando ogni volta il lessico, potendo così sfruttare le peculiarità delle audience legate ai crators (un fotografo, un artista e una pilota, ndr). I contenuti, ancora inediti, saranno pubblicati su D360.

Si potrebbe dire che la collaborazione con DONDUP riassuma i punti di forza di BrandMade?

Alberto Gugliada: Sì, perché è una sintesi delle due anime dell’agenzia, divise tra le unit Advisory e Production. La fortissima connotazione consulenziale ci permette di avere un approccio unico sul mercato, di elevato profilo. Tuttavia non vogliamo rinunciare alla parte di execution come naturale prosieguo della partnership attivata in campo consulenziale. Per noi è questione di serietà e una chiara scelta di posizionamento.

Marco Schifano: La medesima cosa la facciamo per le tecnologie che abbiamo sviluppato internamente. Sono a disposizione dei clienti, ma a seconda della tipologia e delle esigenze degli stessi, possiamo arrivare a consigliare tecnologie e partner più utili per la causa. Il nostro obiettivo diventa l’obiettivo del cliente.

Qual è stata la risposta del mercato a questa vostra proposizione?

Alberto Gugliada: Abbiamo tassi di retention dei clienti elevatissimi, attratti dalla nostra filosofia per cui il fine principale delle attività di marketing è aumentare i volumi di vendita. Un altro nostro, importante asset è la progettualità: per questo tendiamo a instaurare partnership di lungo-periodo, come confermato dalla retention.

Oltre a DUNDOP, può citare altri clienti?

Marco Schifano: Di recente abbiamo vinto la gara FISAR volta alla creazione di un progetto di comunicazione strategica per il consolidamento digitale e il rilancio della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori. E stiamo lavorando con Sport Project, startup che ha lanciato settimana scorsa la beta dell’app Dynameet, che vive anche in versione desktop. Sport Project è nato da un’idea di Marika Prandato e Ricardo Sanchez Prendes con l’obiettivo di mettere in comunicazione tramite un’app tutti coloro che vivono di sport: appassionati, dilettanti, professionisti, personal trainer, centri sportivi e palestre, negozi, rivenditori, aziende. E che soprattutto vogliono viverlo assieme.

Quali sono le previsioni di chiusura e le prossima novità?

Alberto Gugliada: Abbiamo rivisto al rialzo le stime di fatturato e chiuderemo l’anno superando 1 milione di euro. Per il 2018 miriamo a oltrepassare i 2 milioni. E nei prossimi mesi potenzieremo la unit Advisory, ma anche quella Production dove andremo a lavorare in modo più trasversale rispetto alla sola comunicazione digitale.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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