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Seo e tanta formazione: Ale Agostini illustra tutte le attività di Bruce Clay Europe

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Il partner della storica sigla americana a colloquio con DailyNet. Tra aziende che diventano media company e nuovi canali per raccontarsi e distinguersi online, spicca la necessità di adottare una strategia ampia, diversificata e coerente con i propri obiettivi

La Search Engine Optimization (SEO) è una delle discipline più longeve e consolidate nel panorama di internet, ma le sue miriadi di applicazioni impongono una riflessione più articolata sul tema. Non più semplice indicizzazione, bensì modalità gratuita di distribuzione dei propri contenuti nel mare magnum della rete, per tutti i tipi di attività, in particolare di editori e aziende. In questo mutevole contesto s’inserisce il lavoro di Bruce Clay, agenzia specializzata nel SEO nata in California nel 1996, per intenderci prima ancora che Google facesse il suo debutto sul mercato. DailyNet ha incontrato Ale Agostini, partner di Bruce Clay Europe, con l’obiettivo di meglio inquadrare le operazioni svolte dalla sigla nel vecchio continente e, naturalmente, in Italia.

Forse oggi la parola SEO non basta più per racchiudere i significati di una materia tanto complessa quanto necessaria.

Effettivamente la SEO sta abbracciando nuovi campi. Non si tratta più del solo posizionamento sui motori di ricerca, ma è un’attività di fondamentale importanza per più canali: dalle app a YouTube, senza dimenticare Amazon. Oggi tutte le aziende sono diventate produttrici di contenuti, in altre parole media company, e internet garantisce una ghiotta opportunità per aumentare la propria visibilità, in modo gratuito.

Quali sono le caratteristiche principali di Bruce Clay?

Innanzitutto il nostro know how affonda le sue radici all’alba di internet. Nel 1996, Google ancora non esisteva e il lavoro dell’agenzia si concentrava su Altavista ed Excite. In oltre vent’anni il mondo è cambiato, e di molto, ma non la nostra capacità e volontà di fornire servizi, consulenza e formazione ai nostri partner, ragionando attraverso la lente dell’algoritmo alla base dei processi SEO. Proprio questo approccio è l’elemento distintivo del lavoro che quotidianamente ci affianca a clienti di vario genere. Per noi è necessario fornire una visione completa ed esaustiva ai nostri interlocutori, assistendoli nella realizzazione delle proprie strategie SEO.

Bruce Clay ha da sempre riposto grande attenzione alla formazione, ci può dire qualcosa in più?

La formazione è uno dei pilastri dell’attività di Bruce Clay, insieme a Search Engine Optimization, Search Engine Marketing (SEM) e Web Analytics. Siamo costantemente impegnati ad aggiornare il mercato su queste tematiche, per raccontarne le diverse sfaccettature. In sintesi per noi la questione non è lo strumento, ma la capacità di renderlo operativo, in modo fruttuoso, all’interno dell’azienda.

A proposito di strumenti: in Italia la parola SEO è spesso sinonimo di Google, specialmente in ragione della quota di mercato del motore di ricerca. È d’accordo?

Non si può negare il ruolo di leadership che oggi Google riveste in Italia e nel resto del pianeta. Tuttavia pensiamo che occorra adottare una visione articolata, in grado di comprendere tutti i canali, per rispondere pienamente alle necessità di comunicazione declinabili attraverso la SEO. Bing, per esempio, può essere una grande occasione di business e visibilità specialmente sul mercato USA, visto che la concorrenza rispetto a Google è meno elevata. Eppure, in molti tendono a non tenerne conto.

Torniamo a Bruce Clay, qual è il presidio geografico dell’agenzia?

Come ho già detto l’attività negli Stati Uniti è ormai consolidata da più di vent’anni. Dal 2011 abbiamo avviato le operazioni in tutta Europa, mentre nell’ultimo biennio abbiamo cominciato a lavorare a Dubai e in Brasile. A oggi non siamo fisicamente presenti solo in Russia e Cina, dove troviamo comunque spazio operativo attraverso il supporto per Yandex (il principale motore di ricerca russo, ndr) e, nel Paese asiatico, attraverso le nostre filiali in India e Giappone, che garantiscono il presidio di un mercato enorme. E anche la stessa India è per noi un Paese ricchissimo e pieno di opportunità.

Mobile, video e applicazioni, come si relazionano questi macro-trend alle attività di Bruce Clay?

Parto dal primo: il mobile è sicuramente un dato di fatto. Oggi Google ha aggiornato il suo algoritmo per renderlo mobile-first, ben sapendo, attraverso l’analisi dei suoi dati, che il mobile è ora. Nel giro di tre o quattro anni, questa supremazia del mobile sarà chiara a tutti, implicando un netto cambio di prospettiva i cui effetti non riguardano la sola SEO. Per quanto concerne l’ambito del video, anche in questo caso c’è stata una vera e propria esplosione. In ogni caso per noi video significa opportunità SEO, per questo assistiamo i nostri clienti nella veicolazione di piani strategici su piattaforme come YouTube o Vimeo. Tipologie di siti che noi consideriamo al pari di tutti gli altri motori di ricerca, ossia come una finestra dove è possibile valorizzare i propri contenuti, la propria storia e fare business. Infine, disponiamo di un’offerta di App Indexing dedicata alla declinazione della SEO su questo fronte. Anche in questo caso spesso l’approccio aziendale si rivela non sufficiente: molte imprese sviluppano un’app ancor prima di definirne le modalità di indicizzazione e a quel punto la frittata è fatta.

Una domanda su Amazon, quanto è importante la SEO sulla piattaforma ecommerce?

Qualche mese fa ho scritto che gli ecommerce devono difendersi da Amazon. L’azienda di Bezos, allo stesso modo di Google, possiede un algoritmo proprietario in continua trasformazione. Trattandosi, poi, di una piattaforma di vendita - in cui avviene un’azione di vendita e non di pura pubblicità come Adwords - il SEM può essere di grande aiuto nel processo di crescita organica dell’Amazon store di un’impresa. Non dimentichiamoci però quali siano le intenzioni di Amazon: diventare l’unico, o almeno il principale touchpoint commerciale di internet che offre il prezzo migliore. E qui il rischio è che la sua solidità danneggi il business delle imprese, distruggendone i canali ecommerce o rendendoli superflui. Per questo occorre grande consapevolezza al momento della creazione di una presenza, scelte di pricing che tengano conto dell’online e offline.

Concludiamo con l’Italia, qual è l’importanza dello Stivale per Bruce Clay?

L’Italia è nella top tre dei mercati europei e di questo siamo orgogliosi. Nell’ultimo periodo abbiamo intensificato la nostra presenza e dal 2011 accresciamo il fatturato annuale tra il 20 e il 30% grazie alla crescita sui clienti attivi che ci considerano un partner strategico con cui lavorare nel medio termine. Vorrei citare, in particolare, la collaborazione con 2 aziende: Finstral, leader italiano nella commercializzazione di finestre al mercato business e Booking.com per cui facciamo formazione sul SEO da diversi anni.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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