ABBONATI

Accenture Interactive presenta una unit per l’ad buying in programmatic

Autore:


La unit Accenture Interactive Programmatic Services prenderà in carico i servizi di ad buying, che si comporranno di tre elementi: consulenza e internalizzazione; strategie media e capacità di attivazione e gestione campagne; e implementazione di tecnologie pubblicitarie e supporto

Il momento è arrivato, Accenture Interactive si è lanciata ufficialmente nella mischia del segmento dell’ad buying. Proprio ieri, l’ala digital della società di consulenza ha annunciato la sua nuova unit che prenderà in carico i servizi di programmatic, che si comporranno principalmente di tre elementi: consulenza e internalizzazione del programmatic; strategie media e capacità di attivazione e gestione campagne; implementazione di tecnologie pubblicitarie e supporto. Si tratta di una importante novità per la sigla che è stata definita da Ad Age come la più grande agenzia digitale al mondo.

Servizi e promesse

Accenture è convinta che le proposte relative alla consulenza e all’internalizzazione delle tecnologie “aiuteranno gli advertiser a riprendere il controllo dei media”, mentre la parte strategica e di planning promette “un miglior servizio sulle audience” e campagne più trasparenti. Un argomento, quest’ultimo, che lo scorso anno ha tenuto banco in molti dei maggiori appuntamenti internazionali della industry pubblicitaria.

Il primo nucleo di clienti

Accenture Interactive Programmatic Services vuole conquistare nuovi clienti attraverso un approccio al pricing trasparente. La divisione utilizzerà come criterio di pagamento il full-time equivalent (FTE) invece di chiedere ai clienti una percentuale del budget media, stando a quanto dice Scott Tieman, Accenture Interactive Programmatic Services Global Lead. Tra le prime aziende ad aver utilizzato i servizi di media offering ci sono HP, Radisson Hotel Group e Melia Hotels. Raddisson, in particolare, ha già lanciato campagne personalizzate e targettizzate, attività che hanno portato la partnership a un livello superiore.

Una mossa inaspettata, o quasi

Lo scetticismo ha sempre pervaso il mondo dell’advertising quando si accennava a un possibile ingresso delle consultancy nello spazio dell’ad buying. In una earning call a maggio, Jerry Buhlmann, chief executive di Dentsu Aegis Network, ha dichiarato di non vedere “materialmente a questo punto” un’entrata nel media planning delle società di consulenza. Ha poi aggiunto che il loro impatto si limitava ai consigli su come ristrutturare il business e i servizi di marketing. Anche il Ceo di Accenture, Pierre Nanterme, aveva dichiarato a marzo che il media buying non era un’area in cui la sua società sarebbe entrata in competizione con le agenzie. Aggiungendo anche che il segmento stava subendo un trend negativo. Ma la visione - mai nascosta - di Accenture è sempre stata quella di allargare i suoi orizzonti e diventare un servizio di consulenza che includa tutte le attività di agenzia e che possa dare consigli anche sulla strategia e sullo sviluppo prodotti. Un obiettivo sostenuto da una serie di acquisizioni iniziata ormai cinque anni fa.

“Aiutiamo i clienti a investire sul digitale”

“Dopo aver provato con le agenzie, i nostri clienti ci hanno chiesto di aiutarli ad investire il loro media budget sul programmatic raggiungendo una maggiore efficienza, nello specifico sul digitale - ha dichiarato Brian Whipple, global chief executive di Accenture Interactive -. In linea con la nostra mission, ossia creare, costruire e gestire la migliore customer experience sul pianeta, stiamo potenziando Accenture Interactive Programmatic Services con l’integrazione della nostra suit completa di servizi per l’experience. Siamo già concentrati su tutti i pezzi restanti relativi al media placement, quindi questa è solo un’estensione che ci aiuta a supportare i nostri clienti nella produzione di esperienze iper-rilevanti per i consumatori attraverso il digitale”, ha concluso.


img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy