A sorpresa la società conquista il primo posto nel sondaggio della firma. Per il settore, la sfida rimane la differenziazione
Amazon Advertising Platform (AAP) è la Demand Side Platform (DSP) più usata secondo un’indagine condotta dalla firma Advertiser Perceptions su un campione di 800 marketer, di cui il 60% in rappresentanza delle agenzie e il rimanente 40% dei brand. Dunque DoubleClick Bid Manager (DBM) di Google è stata scavalcata dalla rivale. E questo ha spiazzato un po’ tutti, a partire dagli autori dello studio: “è stata una vera sorpresa per noi”, ha dichiarato in una nota Kevin Mannion, chief strategy officer di Advertiser Perceptions.
Amazon, una crescita silenziosa
Addirittura nelle precedenti edizioni dell’indagine, la sigla non aveva nemmeno incluso Amazon. Ma l’anno scorso, il 40% dei brand e agenzie rispondenti ha affermato di aver veicolato la maggior parte del proprio denaro attraverso la DSP del gigante ecommerce, con DBM seconda grazie a una penetrazione del 36%. Segue un gruppo composto da, in ordine alfabetico, AppNexus, BrightRoll, MediaMath e Rocket Fuel, The Trade Desk. Mannion ha comparato l’adozione di AAP allo sviluppo di Amazon Media Group (AMG), che cinque anni fa era stato inserito nel report di Advertiser Perceptions relativo alla pubblicità display, e in cui lo strumento era immediatamente risultato leader di categoria. Insomma, nell’ad tech nessuno parla di Amazon, finché qualcuno non si accorge del suo predominio.
Amazon e AppNexus le DSP preferite
Amazon è avvantaggiato rispetto ai concorrenti nell’area delle intenzioni di acquisto, dove minaccia anche la leadership in campo search di Google. The Trade Desk, invece, è molto forte tra le agenzie, e un po’ meno tra i marketer. AppNexus si posiziona in cima alla categoria “innovation & road map”, che misura il modo in cui una DSP comunica il suo valore ai buyer. In particolare, la società ha rafforzato la sua percezione tra gli advertiser. E, alla domanda di quale fosse la singola DSP preferita, la maggior parte degli intervistati non ha avuto dubbi: Amazon e AppNexus. Tuttavia, in media, un brand o un centro media impiegano circa tre o quattro DSP insieme. “L’idea di utilizzare una sola DSP è puramente ipotetica”, ha evidenziato Mannion.
La sfida è differenziare
DBM rimane leader in alcune categorie come “reporting features”, API & integrations” e “forecasting tools” perdendo invece terreno quando si considerano indicatori relativi al supporto dei clienti e al comprenderne i bisogni, dove in cima troviamo AppNexus, MediaMath e The Trade Desk. In ogni caso, per Mannion, oggi “la differenziazione rimane la sfida fondamentale”.