Cresce il numero delle amministrazioni comunali che si muovono contro i carburanti
Entro il 2020 bando totale ai motori diesel in Europa. È questo lo scenario che i grandi costruttori si attendono nei prossimi tre anni, almeno a giudicare dalle parole pronunciate di recente da Sergio Marchionne, Ceo del gruppo FCA, e Håkan Samuelsson, amministratore delegato di Volvo. Secondo i due illustri esponenti del settore automobilistico, infatti, il 2020 sarà un anno spartiacque, che segnerà il culmine della diffusione delle auto elettriche a discapito delle vetture a gasolio. Queste ultime pagano a tutt’oggi lo scotto di una tecnologia ormai obsoleta in termini di sostenibilità ambientale, per altro già osteggiata da più parti sia a livello comunitario sia nell’ambito delle singole amministrazioni comunali.
Il caso Volkswagen
Alla base del declino dei motori diesel vi sono soprattutto ragioni d’interesse economico, che oggi pongono in discussione la convenienza di continuare a produrre motori diesel a dispetto dell’inasprimento costante delle normative antinquinamento. Queste ultime, del resto, hanno già causato parecchi grattacapi alle case automobilistiche, come dimostra il caso emblematico dello scandalo sulle emissioni truccate che ha recentemente coinvolto il gruppo Volkswagen. Dallo scoppio del “Dieselgate”, nel settembre del 2015, tutti i colossi dell’automobile hanno dovuto affrontare un aumento considerevole dei costi di ricerca e sviluppo, al fine di rientrare nei nuovi parametri imposti dall’Unione Europea (e non solo).
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Il fenomeno delle emissioni truccate, inoltre, non sembra essere confinato alla sola Volkswagen. Lo dimostra le recente inchiesta promossa dall’Agenzia Americana per la Protezione Ambientale ai danni della stessa FCA, responsabile, a suo dire, di aver anch’essa manomesso i dati relativi alle emissioni di alcuni modelli a motore diesel. Tra uno scandalo e l’altro, dunque, si fa sempre più concreta la possibilità di vedere un repentino aumento delle vetture elettriche sulle nostre strade, favorito sia dalla continua riduzione dei costi di produzione, sia dalla maggior diffusione dei nuovi servizi che aiutano a vendere l’auto direttamente online. Si tratta di realtà imprenditoriali all’avanguardia, che attraverso un innovativo modello di business stanno favorendo man mano il ricambio generazionale dei veicoli tramite la compravendita online di auto usate o da rottamare.
Decongestionare il traffico
Tra i fattori che indubbiamente giocheranno un ruolo chiave nel destino delle auto diesel non si può dimenticare la mobilità urbana, che già oggi punta molto sull’elettrico per decongestionare il traffico e ridurre i livelli di polveri sottili all’interno dei centri abitati. Oltre al contributo del car sharing e al potenziamento delle infrastrutture a supporto della mobilità elettrica, si attende, inoltre, il futuro bando dei veicoli a gasolio dalle strade di alcune grandi metropoli europee.
Sta aumentando il numero delle amministrazioni comunali oggi anti diesel
Nello specifico, la lista delle amministrazioni comunali “anti-diesel” annovera già illustri candidature come quelle di Parigi, Atene, Oslo e Madrid, alle quali in futuro si aggiungeranno, probabilmente, anche Barcellona, Monaco di Baviera e perfino Città del Messico. Almeno in Europa, dunque, assisteremo presto al tramonto delle auto diesel e all’ascesa inevitabile della mobilità elettrica, l’unica in grado di porre fine all’annoso problema dell’inquinamento atmosferico nei grandi centri urbani.