Attese novità nel nostro Paese in quest’ambito, mentre sul fronte del buying la società si dice pronta ad accompagnare i clienti nell’affrontare le ultime evoluzioni tecnologiche, ma non interessata a entrarvi in prima persona. L’intervista di DailyNet al responsabile italiano di Accenture Interactive, Alessandro Diana
Negli ultimi mesi Accenture ha fatto un deciso passo in avanti nel campo pubblicitario. Prima c’è stata l’acquisizione dell’agenzia britannica Karmarama, fondata nel 2000 a Londra e presto diventata una delle più grandi realtà indipendenti del Regno Unito, rinomata per la capacità di unire creatività, digital e dati per sviluppare campagne coinvolgenti. Poi, sempre dalla Gran Bretagna, alcune dichiarazioni in base a cui la multinazionale è pronta ad assistere le aziende nella costruzione di trading desk interni. DailyNet ha incontrato Alessandro Diana, managing director di Accenture Interactive, per fare chiarezza sulle ultime evoluzioni del business della struttura.
«Se da un lato l’acquisizione Karmarama segna il nostro ingresso nel mondo della creatività - dichiara -, dall’altro, sul fronte del media buying non stiamo valutando opzioni strategiche per entrare in prima persona in questo ambito. Semplicemente l’evoluzione tecnologica sta producendo dei mutamenti e noi siamo disponibili ad accompagnare le aziende nel caso in cui ci sia interesse nella costruzione di inediti modelli di value chain, che talvolta potrebbero assumere anche forme ibride».
«Ciò significa che se gli advertiser necessitano di supporto per il set up di nuovi modelli, noi possiamo fornirlo tramite i nostri servizi di consulenza manageriale e tecnologica. Ma non siamo interessati a costituire un nostro trading desk né a intervenire direttamente nel processo di buying, pur avendo la consapevolezza di poter giocare un ruolo importante nel programmatic e nel digital marketing».
L’ultimo tassello: Karmarama
Tecnologia, dati, content, commerce, design, e ora anche creatività: sono questi i servizi offerti da Accenture Interactive, che come rivendica sempre Diana vede nell’Italia uno dei fiori all’occhiello. «Karmarama è il tassello ultimo nella declinazione del nostro impianto strategico», ha proseguito il manager.
L’agenzia, secondo Alessandro Diana, adotta un approccio fortemente qualitativo che fa del tema della ‘connected creativity’, sintesi dell’unione tra dati e creatività, il suo modello operazionale. «Karmarama rappresenta un perfetto match con quello che siamo. Si pone, infatti, in modo armonico rispetto alle discipline di nostra competenza: noi, infatti, non operiamo per silos, ma offriamo al cliente un servizio sinergico e trasversale a diverse aree».
Il futuro in Italia
A fine gennaio Mondelez ha scelto Karmarama come agenzia creativa in tutta l’Europa per il suo marchio di formaggio Philadelphia. La struttura si è imposta in una consultazione indetta a novembre contro Anomaly, Havas London e JWT. E in Italia? «Nei prossimi mesi accadrà qualcosa di importante anche in Italia nell’ambito della creatività», è la risposta di Alessandro Diana, che non si sbilancia su un eventuale lancio del brand anche nel nostro Paese.
Nello spirito di Accenture è la logica integrativa a guidare le acquisizioni, mentre la branding strategy viene decisa di volta in volta. Per esempio, Fjord, lo studio di design e d’innovazione rilevato nel 2013 di cui è responsabile nel nostro Paese Ashley Benigno, ha mantenuto un marchio autonomo, inserendosi però rapidamente nei processi e nell’organizzazione di Accenture Interactive.